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Bambini promoter

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Dal Marketing relazionale, ossia personalizzare il prodotto in base alle preferenze della clientela, una sorta di "one to one" in modo da soddisfare le aspettative (customer satisfation), (vedi Apple); il Marketing esperenziale, ossia arrivare a definire un punto vendita, concept-store, che racchiuda tutta l'esperienza, dalle conoscenze tecniche del prodotto, al personale specializzato che soddisfa maggiormente i clienti (vedi Nike).

Oggi esiste un nuovo tipo di Marketing, quello dei "bimbi promoter".

Studi scientifici affermano che i bambini valorizzino molto di più il messaggio pubblicitario più di ogni spot televisivo, manifesti, radio.

Vengono definiti dei veri e propri promotori perchè grazie alla loro curiosità riescono a coinvolgere tante persone facendo pubblicità diretta, diffondendo velocemente l'informazione (amici, genitori, compagni di scuola, insegnanti...) e spesso diventano i primi consumatori del prodotto.

In breve tempo sono nate delle agenzie virtuali che reclutano i bambini per diffondere i prodotti delle aziende attraverso il passaparola del Web. A queste non sono mancate, d'altro canto, le proteste da parte dei genitori, associazioni affinchè i bambini vadano lasciati ai loro giochi, alla loro infanzia.

A seguito di un'iscrizione, dopo aver ricevuto il benestare dalla propria famiglia, segnalando i propri gusti, proprie caratteristiche è possibile iniziare a lavorare promuovendo prodotti (anche con prodotti campione spediti a casa) in cambio di pochi Euro a settimana, o meglio Sterline perchè il tutto proviene dall'Inghilterra.
Questa tecnica, già utilizzata in precedenza, è stata usata anche per promuovere cantanti emergenti.
I bambini, rappresentano un vero e proprio esercito della promozione.

Molto probabilmente faranno lievitare le vendite, ma dal punto di vista morale, umano, salutare fino a che punto è accettabile?

Mr Yang