Ischia News ed Eventi - Dalla Festa della Mamma alla Festa della famiglia: i cambiamenti sociali

Dalla Festa della Mamma alla Festa della famiglia: i cambiamenti sociali

Società
Typography

Risale all'anno 1479 la prima indulgenza, con la Bolla Ea quae ex fidelium, emanata dal pontefice Sisto IV al fine di promuovere la recita del Santo Rosario. L'8 maggio segna quindi questo evento, e un valore, quello della Santa Madre, ripreso da una festa laica, la Festa della Mamma, per la prima volta in Italia spostata alla seconda domenica di maggio.

Partendo da tale figura, da una donna che insegna alla massima disponibilità - basti pensare a come dovesse essere difficile, per una donna di quei tempi, una gravidanza così inspiegabile agli occhi di coloro che non avessero fede - la Diocesi di Ischia interroga la sua comunità ecclesiale e, mediante quattro giornate, pone al centro della riflessione di ogni credente la famiglia. Una scelta voluta dall'Ufficio Famiglia e Vita della diocesi di Ischia, nonché dagli Uffici Caritas e Pastorale Sociale.

Come iniziare le quattro giornate di riflessione se non mediante il saluto del vescovo, Monsignor Filippo Strofaldi, che sabato 14 maggio, dalle ore 16 alle ore 19.30, introdurrà il convegno "La famiglia, tra nuove ricchezze e vecchie povertà"?

Nella sala conferenze, nel Seminario di Ischia Ponte, interverrano quindi: don Pasquale Trani (Uff. famiglia), don Gioacchino Castaldi (Uff. Caritas), don Gaetano Pugliese (Uff. Pastorale sociale); Ciro Grassini, referente progetto Rete Caritas Campania. La domenica, invece, per commemorare la Giornata ONU della famiglia, le delegazioni diocesane campane si incontreranno con le famiglie e le comunità, in ogni parrocchia dell'isola, al fine di condividere esperienze e testimonianze. Il lunedì, giorno feriale, perfino il luogo scelto testimonia che la fede non va alimentata solo nei luoghi di culto. Sarà quindi il cine-teatro Excelsior di Ischia, sede del convegno dal tema "La famiglia, un bene di e per tutti", ad aprire le porte a Monsignor Filippo Strofaldi, per un saluto e momento di preghiera.

È la presenza di Monsignor Gennaro Pascarella, vescovo di Pozzuoli, a segnare il forte legame tra l'Isola d'Ischia e non solo Napoli, ma l'intera Campania, in quanto delegato Conferenza Episcopale Campana pastorale famigliare e vita. Successivamente, la relazione del cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, porterà i giovani e i loro genitori a riflettere sul tema "La famiglia, fulcro della società", seguito dal professore Michele De Beni, che concluderà col tema "La famiglia, Alta Scuola di Educazione ai valori e alla vita sociale".

Quattro giornate, quindi, all'insegna della fede, che si fa viva ed operante, grazie al centro di ascolto, in costituzione, per tutte le famiglie che versano in condizioni di disagio, con sede a Forio. L'ultima giornata, infine, è interamente dedicata alla liturgia, mediante la concecelebrazione eucaristica, in onore della Festa di Santa Restituta. Ci si potrebbe chiedere, al di là della fusione, spesso cercata, tra sacro e profano, tra religione e società, quanto in Italia la famiglia sia un valore condiviso. Ricordando il tasso di natalità e gli usi e consuetudini delle giovani famiglie di oggi, si assiste sempre di più ad un'innalzamento dell'età media degli adulti che decidono di sposarsi, come se si prorogasse sempre più il tempo nel quale iniziare una nuova fase della propria vita. Si dà inizio così ad un nuovo nucleo familiare solo quando certi della propria stabilità economica, stabilità che, soprattutto al Sud, data la precarietà del lavoro, tarda ad arrivare, eppure, se ci si volta indietro, ci si rende conto che i nostri nonni, o semplicemente genitori, giungevano al Sacramento del matrimonio, o semplicemente all'unione civile, senza alcun avere o bene economico.

Questo cambiamento di tendenza è solo frutto di una maggiore razionalità o semplicemente di una minore responsabilità nell'affrontare, una volta divenuti adulti, la propria vita? Si è semplicemente diventati più oculati, nella scelta del proprio compagno di vita, dato l'elevato numero di separazioni e divorzi già nel primo anno di matrimonio? Tra le varie risposte, la consapevolezza che, soprattutto con l'acuirsi dei Social Network, c'è sempre più una mancanza di ascolto dell'altro: come se si avesse paura di mostrarsi nella propria nudità, intesa come dimostrazione anche delle proprie debolezze umane, in fondo l'uomo è tale in quanto imperfetto, e si avesse bisogno di nick, nomignoli, soprannomi, nascosti dietro freddi monitor perché non consci del proprio essere speciali: è per tale motivo che la Chiesa si batte su valori da sempre esistiti, su cui è fondata la Costituzione, senza cui la vita stessa, il genere umano, non avrebbe modo di continuare ad esistere.

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
(Riproduzione riservata ©)