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Ringiovanire la memoria si può: gli ultimi studi sulla cAMP

cAMP, la proteina da inibire per migliorare la memoria

Scienze
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Ringiovanire la memoria, creare un farmaco che fermi l'invecchiamento delle cellule o inventare l'elisir di lunga vita. Sembrano obiettivi irraggiungibili eppure, all'università americana di Yale, di ricerche se ne sono effettuate tante ed anche con ottimi risultati.

Questa volta lo studio riguarda una proteina, l'adenosina monofosfato ciclico (AMP ciclico o cAMP), che indebolisce la comunicazione tra le cellule nervose, riducendo la loro capacità di trasmettere impulsi elettrici. Rendere "adolescenti" alcuni neuroni, contrastando questa proteina, al fine di rendere reversibile la perdita di memoria dovuta all'età.

È questo il principio alla base dei test condotti su sei scimmie di età diversa, in collaborazione con la neurobiologa Amy Arnsten. Dagli esercizi a cui sono state sottoposte, per mettere alla prova la loro memoria a breve termine, sono stati raggiunti risultati soddisfacenti., come dimostrano i primi dati pubblicati su Nature.

Misurando la loro attività cerebrale, infatti, è stato scoperto che negli animali più anziani: vi è un minor numero di connessioni tra i neuroni della corteccia prefrontale; gli impulsi elettrici, con cui essi comunicano, hanno una frequenza più bassa; tale porzione del cervello, quindi, è quella che invecchia di più.

A cosa è dovuto tale stato avanzato delle cellule? Alla proteina cAMP, causa dell'indebolimento della comunicazione dei neuroni. È bastato inibirne l'attività con particolari principi attivi, per ringiovanire quelli affaticati e migliorarne il funzionamento, come i neuroni delle scimmie più giovani.

A tale scopo, è stata utilizzata anche la guanfacina, dalle proprietà già note ai ricercatori, in quanto molecola usata già nel 1980 nell'uomo per trattare l'ipertensione e l'iperattività dei bambini. Presto la ricerca sarà effettuata anche sugli uomini, dati gli incoraggianti risultati: all'università americana di Yale numerosi sono i volontari che saranno sottoposti alla somministrazione di guanfacina.

Un farmaco molto discusso in Italia, soprattutto dal Comitato Giù le Mani dai Bambini, il più rappresentativo comitato italiano per la farmacovigilanza pediatrica, secondo cui la guanfacina è arrivata alla sua terza destinazione d'uso solo perché spinta dal marketing. Un'accusa forte, mentre altrove decine di volontari americani ne scopriranno presto gli effetti. Nel frattempo? Risultano efficaci i metodi tradizionali, per rafforzare la memoria, mentre pullulano sempre più corsi full immersion per apprendere le tecniche di memoria, lettura veloce e apprendimento efficace.

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