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Identità l’anno della maschera

Cultura
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Al Torrione di Forio l’originale esposizione dell’artista italo belga Gianfranco Covino con il contributo della “Compagnie Barbiana” storica compagnia teatrale belga.
Celare la propria identità attraverso il filtro di una maschera è stata fin dagli inizi della storia conosciuta, un’attività o, spesso, una necessità praticata da tutti i popoli. A cominciare dagli Egizi, che usavano maschere funerarie per ottenere un passaporto per l’aldilà.

I Greci usavano frequentemente, in teatro, la finzione sul volto per permettere agli attori di interpretare i ruoli più diversi e disparati, compresi quelli degli Dei, che non potevano mai essere rappresentati da un volto umano. I Romani poi, concedevano durante i Saturnali, l’uso della maschera per consentire al popolo qualche giorno di sfogo e sberleffo ai potenti, nascondendo la propria identità, per evitare spiacevoli ripercussioni. I Saturnali sono quindi stati inglobati dalla religione cristiana con il Carnevale, momento di gioia, soprattutto per i più piccoli ma anche motivo ludico e liberatorio per gli adulti.
Riprendendo questo filo logico, l’artista italo belga originario di Ceppaloni, ridente cittadina del beneventano, Gianfranco Covino, ci dona in visione le sue creazioni essenzialmente costituite da maschere in ceramica. Egli si avvale di una lunga e fattiva collaborazione della compagnia di Teatro  belga “Compagnie Barbiana”  della cui è cofondare con sua moglie (Hayat N’Ciri). La “Compagnie Barbiana” è stata insignita del riconoscimento del Ministero della Cultura nel 1997. Attualmente, la compagnia teatrale ha sede a Mons, la città che nel 2015 fu eletta Capitale Europea della Cultura,  
Per stimare al meglio Gianfranco eccone una breve biografia.
Gianfranco nasce nel 1954, e, ancora neonato, si trasferisce con la famiglia a La Louvière , in Belgio dove tuttora ha molti interessi. Fin da piccolo denota una spiccata predisposizione per le arti  e si immerge nell’attività teatrale iniziando da autodidatta, deludendo un po' suo padre che desiderava per lui una tranquilla carriera da elettricista. Gianfranco ha il suo primo incontro professionale con la Compagnie du Campus, con cui collabora fino al 1994 in qualità di attore e regista. Affascinato dal teatro del gesto (commedia dell’arte, clown, buffone, giullare, ecc..) ne farà una specialità che lo porterà a molteplici collaborazioni in Belgio e all’estero (Cirque du  Soleil (Canada), Centre Culturel français de Casablanca (Marocco), Production du Dragon (Belgio, Spagna). In Italia, tra il 2015 e il 2016, lo troviamo impegnato nel progetto “Belcanto, the Luciano Pavarotti Heritage” per Arslab Italy e la Fondazione Pavarotti, ove cura sceneggiatura e regia, a Napoli e Città della Pieve.
La sua passione per l’arte e la ceramica lo ha portato fino all’isola verde che è fiera di ospitarlo.
L’Associazione Culturale Radici, con il patrocinio morale del Comune di Forio, è lieta di ospitare presso  la sala mostre del Museo Civico del Torrione “Giovanni Maltese” da sabato 25 settembre, con inaugurazione alle 19.30 fino a martedì 5 ottobre dalle 18.00 alle 21.00 questa “Mostra d’animo”. Invita, perciò, i gentili ospiti e i residenti a visitare l’esposizione e diffondere con passa parola questo atteso evento che ci coinvolge in prima persona perché volenti o nolenti la maschera, quella fisica per il covid la indossiamo da troppo tempo.