La tragedia di Casamicciola può accendere un nuovo miracolo e diventare il luogo dove il Paese si ritrova.
- Due secoli di Crescita, Decrescita, Tragedie
- Mostra di Immagine documentaria a cura di Salvatore Marino Iacono e Giuseppe Mazzella
Organizzata da Comitato per la Rigenerazione dell’ Isola Verde
Con richiesta di Patrocinio al Commissariato Straordinario di Governo per la Ricostruzione post-sima del 2017 ed al Piano contro il dissesto idrogeologico dell’ isola d’ Ischia dopo la frana del 2022
Ischia- Antiche Terme Comunali – 7 marzo-7 aprile 2023
“La tragedia di Casamicciola può accendere un nuovo miracolo e diventare il luogo dove il Paese si ritrova”
Renzo Piano-Architetto- Senatore a vita della Repubblica
Presentazione
Casamicciola, le Cinque Economie
Di Giuseppe Mazzella-giornalista-direttore de IL CONTINENTE
E’ difficile, molto, scrivere e cioè capire la Storia Civile ed Economica di Casamicciola nell’ isola d’ Ischia. Probabilmente è perché questo territorio amministrativamente di circa 6 Km2 dei complessivi 46 dell’ intera isola d’ Ischia ( la quale, com’ è noto, è abitata fin dallo VIII secolo a.C. senza soluzione di continuità) ha subito più di ogni altra località dell’ isola le più gravi catastrofi in epoca storica ( con la sola eccezione dell’ eruzione dell’ Arso del 1301 che colpì la “ capitale”) dovute alla natura vulcanica: terremoti ed alluvioni.
Alfred Rittmann ( 1893 – 1980) , il più grande vulcanologo del XX secolo, che ne scoprì per primo la sua costituzione documentandola nella sua “ storia della geologia dell’ isola d’ Ischia” del 1930 considerava Ischia “ un Paradiso per i vulcanologi perché qui si vedono certe cose che in nessun’altra parte della Terra ho potuto vedere ( ed ho girato molto e qui ci sono cose sbalorditive”. Ma lo stesso Rittmann partecipando a Napoli nel 1977 ad un convegno organizzato dalla Provincia di Napoli, di cui fu animatore il prof. Giuseppe Luongo, ordinario di Fisica Terrestre alla Facoltà di Geologia della Federico II, sui “ Vulcani attivi dell’ area napoletana” – affermò che “ il bacino magmatico sottostante all’ isola d’ Ischia è capace di produrre nuove eruzioni del tipo osservato nel 1301 ed è pertanto assolutamente necessario sorvegliare con continuità l’ attività sismica e bradisismica dell’ isola valutando le possibilità di fenomeni concomitanti quali frane, scoscendimenti, terremoti”. L’ appello di Rittmann rimase nel vuoto. Ma veniva ogni anno – fin quando ha potuto con la sua assistente Violetta Gottini ed utilizzando il fotografo Gaetano Di Scala – a continuare le sue ricerche. Scoprì 1600 campioni di rocce. Trovò analogie della natura geologica di Ischia con quella delle due isole della Nuova Zelanda, dall’ altro capo del Globo, ma la Nuova Zelanda ha una superficie di 269.057 Km2. Ischia è proporzionalmente un piccolissimo punticino. Perciò Rittmann rimaneva affascinato tanto che affermò in una conferenza al Centro Studi su l’ isola d’ Ischia del 1969 nel corso della quale il Presidente dell’ Ente per la Valorizzazione dell’ isola d’ Ischia ( EVI), avv. Giovanni Di Meglio gli conferì una medaglia d’oro: “ non c’è luogo più caro di quest’isola per me: tutto qui”. L’ espressione è contenuta nel primo volume degli Atti del Centro Studi su l’ isola d’ Ischia ( 1944-1970) voluto dal suo Presidente prof. Cristofaro Mennella ( 1907-1976) anche membro del Consiglio di Amministrazione dell’ EVI.
I 6 Km2 di Casamicciola rappresentano “ il Particolare del Particolare” ed il compendio della sua storia fisica e civile è contenuto nella monumentale monografia del Servizio Sismico Nazionale del 1999 coordinata dal prof. Giuseppe Luongo “ Il terremoto del 28 luglio 1883 a Casamicciola nell’ isola d’ Ischia”, opera indispensabile per chi si occupa a qualsiasi titolo dell’ isola d’ Ischia.
A Casamicciola ci sono più sorgenti di acqua termali , più colline. Qui stiamo ai piedi del versante occidentale del Monte Epomeo e che cosa sia l’ Epomeo e quale clima determina quella “ punta” di 788 metri lo hanno magistralmente spiegato il geologo Rittmann ed il climatologo Mennella. Casamicciola ha sole e piogge diverse dalle altre località.
Anche la sua storia civile ed economica è diversa. Scarsi sono i segni umani distrutti da frane, alluvioni e terremoti. Così i casamicciolesi non “vedono” il Medio Evo e l’ era “moderna”. Non abbiamo una Chiesa Cattedrale come al Borgo di Celsa o al centro storico di Forio. Quel poco che rimane di architettura inizia dal 1884 cioè dalla “ Ricostruzione mancata” dopo il sisma del 1883 in cui si sviluppò la massima intensità sismica ( XI grado della Scala MCS) ( procurando 2333 morti) in epoca storica che comincia nel 1228 ( IX-X della Scala MCS con 700 morti). Non abbiamo più dal 1883 una sede definitiva del Municipio e non abbiamo un Archivio Storico.
In maniera informe e volgare tutte le “ carte” del Municipio furono “ incantinate” in totale abbandono nei sottoscali del Palazzo “ Dux” del 1936 poi Palazzo Manzoni delle scuole elementari colpito dal terremoto del 21 agosto 2017 oggi in abbandono e preda di vandali.
Gli Archivi sono tutti privati di libri e carte – il più famoso archivio è quello del dottor Giuseppe Mennella (1868 - 1949) oggi biblioteca della famiglia Camerini.
Questa Mostra di 30 fotografie- cartoline di Casamicciola del ‘ 900 nasce dall’ archivio privato di Salvatore Marino Iacono , al quale esprimo profondo ringraziamento, per un tentativo di ricostruzione del paesaggio soprattutto del Litorale e se possiamo dall’ immagine risalire all’ economia di Casamicciola dopo il terremoto del 1883 e l’ alluvione del 1910 anche utilizzando altre fonti di scritti sparsi quasi come avviare un “ disegno di paese” o una Pianificazione” a tappe” l’ unica possibile tenendo conto delle proposte passate.
Se la “ Montagna Epomeo” con tutte le sue colline – una estensione cioè di circa 30 Km2 – deve essere messa in sicurezza dal rischio idrogeologico il cui dissesto ha provocato la catastrofe del 26 novembre 2022 e non c’è altra soluzione di un Parco Pubblico Regionale con una accurata gestione anche per un nuovo modello di sviluppo economico per la transizione ecologica è dal Litorale – che va da Punta Perrone a Monte di Vico – che deve partire la “ Ricostruzione” dopo l’ altra catastrofe del terremoto del 21 agosto 2017 ( IX grado della Scala MCS) con la ridefinizione di vie,piazze, piazziali recuperando in primis la superficie enorme ( oltre 30 mil mq2) dell’ ex-Pio Monte della Misericordia come centro polifunzionale pubblico e nuovi insediamenti abitativi con un immediato esproprio per pubblica utilità, ai sensi di legge, da parte del Commissario Straordinario con i poteri della Repubblica avviando la “ Pianificazione Necessaria” a step da realizzarsi in cinque anni.
Cominciamo da alcune osservazioni:
1 – Casamicciola è la più “ fotografata” in cartoline dell’ isola d’ Ischia dagli inizi del ‘ 900 fino agli inizi degli anni ‘ 50. Tutti i collezionisti hanno nei primi 50 anni del ‘ 900 più cartoline di Casamicciola rispetto a tutte le altre località dell’ isola. Casamicciola è la località più famosa e più frequentata. Ci sono almeno 3 “ empori” e 3 “ tabaccai” che sono “ editori” di cartoline ( Fraticelli, De Luise, Francesco Monti) ed almeno 3 editori “ napoletani” che fanno concorrenza.
2 – Le “ Grandi Arterie”- costruite per la “ valorizzazione turistica” dopo la seconda guerra mondiale con l’istituzione della Cassa per il Mezzogiorno nel 1950 e la riformulazione dell’ Ente di Diritto Pubblico per la Valorizzazione dell’ isola d’ Ischia nel 1952, come la Testaccio-Maronti, la Forio-Citara, la Panza-Succhivo – ed il “ Grande Acquedotto sottomarino” nel 1958 che porta l’ acqua potabile a Procida ed Ischia e che è vantato , da un grande meridionalista come Sandro Petriccione ultimo presidente della FIME ( Finanziaria Meridionale), come una delle più grandi opere di ingegneria idraulica d’ Europa ( la CASMEZ aveva uno dei migliori Uffici Tecnici d’ Italia o forse il migliore) – “ aprono” l’ intera isola d’ Ischia allo sviluppo economico. Il fotografo cerca la “ bella immagine”. L’ angolo unico. La “ cartolina” valorizza l’ intera isola d’ Ischia e raggiunge gli angoli che il turista può vedere e vivere. Casamicciola perde il primo “ primato”: non è più la più fotografata.
3 La Litoranea Ischia-Casamicciola- Lacco Ameno – Forio viene costruita nel 1926 dalla “ Deputazione Provinciale di Napoli” e cambia il panorama e la conformazione della costa soprattutto il tratto Casamicciola-Lacco che resterà il “ grande incompiuto” perché i muri di contenimento restano fatti a zig-zag probabilmente per mancanza di fondi pubblici. La litoranea è dedicata a Salvatore Girardi, Presidente della “ Deputazione Provinciale” dell’ epoca. L’ Ente Provincia rinasce solo nel 1952 con le prime elezioni perché previsto in Costituzione. La Litoranea passa alla competenza dell’ ANAS con l’ anello stradale n.270.Nel 2000 passa di nuovo ad un’altra “ competenza”. In prima istanza alla Regione poi subdelegata alla Provincia. Nel 2014 la Provincia diviene “ Città Metropolitana di Napoli”.
3 – All’ inizio del ‘ 900 Casamicciola ha un lungo arenile – come rileviamo da questa foto probabilmente dell’ Archivio Brogi-Alinari – di circa due chilometri. Comincia da Punta Perrone e finisce alla “ Marina” che qualche cartolina chiama “ Villa Comunale” con le note poetiche del sacerdote Vincenzo Senese, il cui Archivio è andato perduto. La costruzione della Litoranea riduce questo Arenile. L’ erosione del mare ed il bradisismo positivo dell’ isola ( l’ isola “ scende” mentre l’ area flegrea “ sale”) riducono l’ Arenile tanto da far scomparire la spiaggia di “ Filippo Mennella di Leopoldo” che resiste fino alla metà degli anni ‘ 60 nonostante le scogliere ed il ripascimento artificiale che veniva fatto con lo sversamento a mare di terreno di fronte all’ albergo Stella Maris costruito nel 1953 fino agli anni ‘ 70 in cui fu registrato un incidente mortale di un camionista che stava effettuando lo sversamento. Il sistema delle scogliere salva solo un piccolo tratto di spiaggia detto “ la spiaggia del Convento” perché posto sotto il convento dei Padri Passionisti costruito nel 1931;
4 – Per circa 40 anni Casamicciola ha - dagli anni ‘ 10, dopo la grande alluvione del 24 ottobre 1910, agli anni ‘ 50 un “ Lido” anche con palafitte nella “ Marina o Villa Comunale” . Negli anni ‘ 30 – ’40 c’è anche il “ Cinema Moderno” ed il lido si chiama “ Eldorado”. Alla Marina c’è anche un “ Palazzo” lato mare – come documenta più di una cartolina - che verrà eroso dal mare ed abbattuto: è il “ Palazzo” detto “ Maiorana” dei signori Ferrara, imprenditori ottocenteschi che hanno anche uno stabilimento anche a Piazza dei Bagni e che senza eredi lasciano il patrimonio alla Famiglia Mennella. Dal 1959 fino al 1971 in virtù dei “ Diritti Aragonesi” che danno al Comune la proprietà delle spiagge il Lido alla Marina viene trasformato in cemento armato con lo “ Stabilimento Kursal” in virtù di una concessione trentennale ad un imprenditore romano, sig. Cacciani, che nel 1969 vende la società a quella del Cav. Francesco Calise di Casamicciola il cui intraprendente figlio, Emiddio, chiama “ Capricho” con Bar, Ristorante, Sala da Tè e Night Club. Negli anni ‘ 70 Casamicciola ha un risveglio sociale ed economico.
5 – Lo sversamento a mare di materiale di risulta – terriccio, e “ sfraucatura” – avviene anche alla “ spiaggia di Sarangelo” ( la dizione esatta perché era di un proprietario terriero locale del tempo e non “ Suor Angela) posta all’ altro lato della Marina che ha solo un Molo di circa 200 metri per l’ attracco del “ postale” e della “ passeggiata” della SPAN e dei “ Motori” e della “ Vittoria” dell’ armatore locale Nicola Monti , con i residui di marmo della fabbrica di Giovanni Battista Fraticelli tanto che per anni Sarangelo ha avuto il fondale di riva pieno di questi aguzzi sassolini di marmo fino agli anni ‘ 70. Negli anni ‘ 60 per una o due stagioni un tratto di Sarangelo è utilizzato anche per l’ arrivo degli hovercraft nel tentativo, fallito, di concorrenza con gli Aliscafi;
6 – L’ Eliporto fu costruito negli anni ‘ 60 dallo sversamento in mare di terriccio per la costruzione dell’ Ospedale Anna Rizzoli e protetto con muri di contenimento con l’ istituzione di un servizio elicotteristico Casamicciola-Capodichino della società ELIVIE del gruppo ALITALIA che fu soppresso alla fine della stagione turistica 1970. Oggi l’ eliporto è una infrastruttura importantissima per l’ emergenza sanitaria del vicino Ospedale Rizzoli con le strutture dell’ ASL n.2 sul continente.
7 – Il parcheggio ANAS fu costruito negli anni ‘ 60 dallo sversamento di terreno e “ sfraucatura” e protetto da scogliere;
8 – Il parcheggio a Lacco Ameno all’ inizio del “ Capitello” fu costruito negli anni 2000 per la mancata realizzazione dell’ abortito Depuratore di Lacco Ameno previsto dalla revisione parcellizzata del mega “ Progetto Speciale” n. 3 della Cassa per il Mezzogiorno dopo l’ infezione di colera del 1973. Il Comune di Lacco Ameno costruisce un ampio parcheggio dall’ ex-depuratore abortito, un giardino ed un approdo turistico con molto buon gusto che chiama “ Marina di Pitecusa”.
9 – Nel 2007 viene autorizzata una pompa di benzina del gruppo ERG sulla Litoranea che viene contestata. Si realizzano solo i muri di cemento armato per la protezione. Nel 2020 dopo la frana del 2019 viene riempita la buca con il terreno sceso dal costone e diviene un giardino.
CONCLUSIONI E LE 5 ECONOMIE
Il Litorale Casamicciola, soprattutto nella competenza del Comune di Casamicciola,-Lacco Ameno viene cambiato almeno 5 volte in oltre 100 anni e viene modificato dallo sversamento a mare di terreno senza alcun problema per l’ inquinamento marino tanto che il mare della spiaggia di Sarangelo – per oltre i due terzi in concessione a tre privati e non dovrà essere più così per direttive europee entro il 2024 – è l’ acqua più pulita dell’ isola d’ Ischia perché è oceanograficamente nel Golfo di Gaeta non in quello in quello di Napoli. La costruzione del porto commerciale e turistico iniziata nel 1965 e non ancora completata cancella la “ Marina” principale di Casamicciola. Dà al Paese una nuova dimensione economica e commerciale.
In cinque secoli ( 1600-2000 )possiamo affermare che la piccola Casamicciola cambia 4 volte la sua economia principale. Nel 600 ‘ scopre l’ acqua termale con Jasolino ma aveva la fabbrica di allume. L’ attività agricola è secondaria. Nell’ ottocento acqua termale e fabbrica di terracotte ( erano almeno 45 a Perrone) con la marineria tanto che i marinai si costruiscono un “ Pio Sodalizio” e lo dedicano alla Madonna del Buon Consiglio a proprie spese inaugurato nel 1824 con l’ atto costitutivo dei “ compatroni” del 1821. Il loro termalismo è “ primitivo”: sulle sorgenti. Negli anfratti con una montagna incipiente che può crollare da un momento altro ma è la cura naturale che è potente. Assicura i bagnanti. Il grande complesso del Pio Monte della Misericordia inaugurato 12 anni dopo il terremoto del 1883 è la struttura più imponente ed importante segno caratterizzante della “ nuova Casamicciola post-terremoto ”. Il complesso è superfotografato nelle cartoline non solo nella facciata ma nei saloni, nelle camerate, nei giardini. Chiuso nel 1973 è da 50 anni la più vistosa bruttura di Casamicciola.
Nel novecento massimalizza il termalismo e l’ ospitalità. Viene abbandonata la montagna progressivamente ed al anche il commercio dei legnami di castagno a Piazza Majo.
Nel secolo XXI Casamicciola ha tre catastrofi: 2009 alluvione, 2017 il terremoto tredicesimo in nove secoli, nel 2022 la catastrofica alluvione.
Deve ricercare la quinta economia e la sua terza Ricostruzione.