La vicenda delle rovine del complesso immobiliare (fabbricati e terreni un’area di 50mila mc su almeno 25 mila mq. Per la dimensione è un Piano particolareggiato di attuazione del PRG non un semplice progetto di ristrutturazione) dell’Ente Morale Pio Monte della Misericordia situate a Casamicciola è una storia triste, dolorosa, tragica, sporca.
E’ unica nel suo genere. Per complessità di soggetti pubblici e privati coinvolti , per tentativi di “ affari finanziari”, per farraginosità giuridica e finanziaria, per lunghezza dei tempi, per scandalosa propaganda politica di ieri e di oggi. Se un comitato di cittadini – come quello che si è costituito ad Ischia Ponte per l’ “ affare La Siena” al quale aderisce IL CONTINENTE – chiedesse al Comune di Casamicciola ed alla Regione Campania ( non all’ Ente di “ diritto privato” Pio Monte della Misericordia con sede a Napoli via Tribunali n. 153 che non è tenuto infatti ha reso “ segreto” il suo archivio) l’ accesso agli atti ai sensi e per gli effetti della legge n.241/90 con successive modifiche e degli statuti del Comune e della Regione, dovrebbe costituire un “équipe” di avvocati e architetti per cercare di capire una storia di almeno quarantaotto ( 1973-2021) anni con enormi faldoni di delibere della Regione e del Comune, atti notarili, assegni, cause o liti, arbitrati, “ mediatori d’ affari”, personaggi( almeno una ventina) e molti ormai morti e dovrebbe recarsi a questi Uffici – a Casamicciola ed a Napoli – con un camion ( un furgone non basta) per portarsi copia dei documenti. Ho alluvionato di interventi i miei lettori ( pochi) su almeno 10 testate e per almeno 40 anni su questo argomento. Per esigenze di spazio o igiene ho buttato al macero una enormità di carte come una resa all’ irrisolvibilità, per la mia generazione, di risolvere una questione nell’ interessa di una Comunità, di un’Isola intera, delle generazioni future. Se dovessi scrivere una “ Memoria per i Posteri” dovrei far ricorso alle risposte indimenticabili di un Governatore del Pio Monte che aveva il nome altisonante di Giorgio Castriota Scanderberg ( lo stesso che aveva firmato un atto pubblico per la vendita per 50 anni dei “ diritti di superficie” ad un “ mediatore d’ affari” nel 1983) che in occasione di una iniziativa di recupero intorno agli anni ‘ 80 promossa dal consigliere regionale Telemaco Malagoli alla richiesta mia di “ trovare un accordo con il Comune e questi privati coinvolti nel recupero perché se non si trova passeranno molti anni” mi rispose saccente:” Noi misuriamo il tempo in termini di secoli non di anni”. Aveva ragione. E’ morto da anni. Il problema rimane. Il Pio Monte scrive che “ Misura il tempo”. E’ una storia da romanzo non da cronaca. Con IL CONTINENTE Gino Barbieri ed io e la condivisione dell’ arch. Caterina Iacono abbiamo proposto nei numeri 1 e 2 del 2019 della Rivista un Piano completo e dettagliato per un primo intervento di “ ricostruzione possibile” di Casamicciola in 26 punti. Mai discusso. Mai esaminato. Mai contestato. Ma quale partecipazione civile c’è a Casamicciola?
E’ triste la vicenda per Casamicciola che proprio grazie a questa opera imponente per l’ opera di “ ricostruzione “ e di “ rilancio” dopo il terribile terremoto del 28 luglio 1883 potette ricostruire il suo sistema economico impostato sulle “ miracolose acque termali del Gurgitello”, decantate da Julio Jasolino fin dal 1588. Grazie a quell’ imponente complesso – inaugurato il 28 luglio 1895 , “ lo stesso giorno, dello stesso mese” 12 anni dopo il terremoto terribile – Casamicciola ri-divenne la “ Regina del Turismo Termale” nell’ isola d’ Ischia perché “ primo in Europa” ( lo diceva una lapide).
E’ dolorosa per chi ieri ed oggi è chiamato al “ Governo” ( così si chiama il consiglio di amministrazione) di un Ente antichissimo sorto a Napoli nel 1602 per esercitare le “ sette opere della misericordia corporali” ed i 7 fondatori affidarono al Caravaggio il dipinto che troneggia nella Cappella Gentilizia e che stabilirono che per “ niun prezzo si potesse vendere”.
E’ tragica perché non si riesce a trovare una soluzione chiara, limpida, trasparente nell’ interesse di un Ente che non ha scopo di lucro e di un intero Paese che ha l’ interesse alla ripresa civile.
E’ sporca perché non c’è chiarezza nell’ investimento. Bastasse che il sindaco di Casamicciola, G.B. Castagna, invece di demagogiche e trionfalistiche dichiarazioni si recasse all’ apposito “ Ufficio della Regione Campania per il controllo degli enti morali di diritto privato” per conoscere il bilancio di questo Ente e se ha la capacità finanziaria di un investimento di almeno 50 milioni di euro.Chi c’è dietro all’ Ente Morale?
Sabato 12 giugno 2021 IL GOLFO esce con un titolone di prima pagina: “ Un altro passo verso la storia” e con un sommario: “ l’ ente Pio Monte ha siglato la proposta convenuta col Comune di Casamicciola che prevede il cambio di destinazione d’ uso della struttura: ora al progetto del resort di lusso manca soltanto l’ approvazione in consiglio comunale ma l’ iter è da ritenersi concluso. L’ ente locale incasserà anche 4 milioni di euro e non solo: tutti i dettagli”. I dettagli sono contenuti in due pagine a firma Gaetano Ferrandino. Sono passati 3 mesi esattamente 79 giorni da quella data. Non si è riunito il Consiglio Comunale. Non si è deliberato. Perché? Il Comune di Casamicciola è stato diffidato dal Prefetto ad approvare il Bilancio di previsione 2021 insieme ad altri 15 Comuni. Entro venti giorni. Si dovrebbe approvare anche il DUP ( documento unico di programmazione) 2021.2023 e quale occasione migliore per partire proprio dall’ enorme area del Pio Monte per il primo piano attuativo per la “ Ricostruzione” acquisendo anche tutte le aree di privati anche quella dove si vuole installare una altissima antenna della TIM dalla possibile pericolosità per gli abitanti della zona ?
Perché non si approva un “ accordo di programma” così apparentemente favorevole al Comune? Per me è semplice. Non si può approvare un simile “ accordo “ o una variante al Piano Regolatore o un cambio di destinazione d’ uso rilasciando il “ permesso di costruire in favore del Pio Monte della Misericordia o di altro soggetto da questi indicato per la realizzazione delle opere “ semplicemente perché è oscura una simile formula poiché non è indicato chi farà una opera così maestosa ma così costosa. Non si sa se sia uno sceicco arabo o un magnate svizzero o un “ fondo internazionale” rappresentato da un misterioso architetto toscano. Ci sono le leggi degli enti locali, quella sulla trasparenza degli atti, il codice degli appalti che impongono una totale trasparenza che conviene a tutti. Sarebbe tutto chiaro se ad investire fosse una società pubblica insieme ad un imprenditore privato come una catena alberghiera internazionale, se si facessero anche opere pubbliche finanziate dall’ Unione Europea per il “ Recovery Fund” con “ progetti esecutivi . Ma come può – con la più ampia disponibilità – un consigliere comunale votare un atto simile senza conoscere il VERO investitore? Senza conoscere i tempi di realizzazione? Come si può realizzare un piano attuativo del rilancio economico senza una politica di bilancio? Ma in che paese viviamo?
Misteri o comiche?.
g.m.