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NEWS AICOM: Tornano i mutui al 100%

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Aumentano le richieste di surroga e tornano i mutui al 100% senza necessità di accedere al Fondo Garanzia prima casa.


Nello scorso mese è stata registrata un’impennata delle richieste di surroga e, ad ottobre, alcune banche sono ritornate ad offrire mutui per il 100% del valore dell’immobile con tassi concorrenziali. Sono questi i dati principali che emergono dall’osservatorio congiunto realizzato da Facile.it e Mutui.it che, analizzando un campione di circa 40mila richieste di finanziamento raccolte tramite i due portali, hanno scoperto come a settembre il peso percentuale delle richieste di surroga sul totale delle domande di finanziamento sia triplicato rispetto a giugno 2019.

Il responsabile mutui di Facile.it, Ivano Cresto, ha spiegato che: “Lo scorso mese abbiamo registrato un vero e proprio boom nella richiesta di surroghe, era dal 2015 che non si raggiungevano picchi così alti. Il calo dei tassi di interesse visto in questa prima parte dell’anno è stato fondamentale per stimolare la domanda di finanziamenti, sia da parte dei mutuatari che vogliono provare a cambiare banca, sia per chi è alla ricerca di un nuovo mutuo”.

Numeri alla mano, i tassi proposti dalle banche alla clientela finale lo scorso mese sono stati estremamente bassi, soprattutto per quanto riguarda i mutui fissi. Grazie alla diminuzione dell’Irs (l’indice europeo che guida l’andamento di questa tipologia di finanziamento), i migliori tassi offerti a settembre per un mutuo medio (126.000 euro in 25 anni, ltv pari al 70%) oscillavano tra l’1,04% e l’1,34% (taeg), con un calo, rispetto a gennaio, compreso tra lo 0,55% e l’1,20%; vale a dire un risparmio medio per i consumatori compreso tra i 30 e i 60 euro al mese. La diminuzione dell’indice Irs ha avuto un’altra conseguenza: la riduzione ai minimi della differenza tra tasso fisso e variabile. Non sorprende quindi vedere come sempre più italiani cerchino di assicurarsi queste condizioni estremamente favorevoli per tutta la durata del finanziamento; guardando alle richieste di mutuo raccolte a settembre emerge che il 93% degli aspiranti mutuatari ha optato per il tasso fisso; era l’86% a giugno 2019, l’84% a gennaio 2019.

Puntando l’attenzione sugli altri valori principali emerge che l’importo medio richiesto a settembre 2019 è stato pari a 133.477 euro, vale a dire l’1,3% in meno rispetto a giugno 2019; il calo non deve però preoccupare perché legato, prevalentemente, all’aumento della richiesta di surroghe. In diminuzione anche il loan to value, il rapporto tra valore dell’immobile e valore del mutuo richiesto, passato nei 3 mesi analizzati dal 67% al 63%.
La durata media dei piani di ammortamento richiesti è pari a poco più di 21 anni, mentre l’età media dei richiedenti è di poco superiore ai 41 anni. Se si guarda alle somme effettivamente concesse dalle banche emerge che nel mese di settembre gli istituti di credito sono stati più generosi; l’importo medio erogato è stato pari a 128.447 euro, in aumento del 3,2% rispetto a giugno 2019.

Se è vero che settembre ha visto il ritorno della surroga, anche questi primi giorni di ottobre hanno portato importanti novità sul fronte dell’offerta mutui; alcuni Istituti sono tornati a proporre mutui al 100%, con tassi estremamente contenuti se paragonati al passato e senza necessità di ricorrere al Fondo Garanzia prima casa.
“Se fino ad oggi – ha sottolineato Ivano Cresto – i mutui al 100% erano prodotti accessibili solo attraverso il Fondo Garanzia prima casa o pagando tassi molto elevati, anche superiori al 4%, adesso alcuni istituti di credito sono tornati a proporre questa tipologia di finanziamento senza necessità di accedere al Fondo e con tassi di interesse estremamente contenuti, intorno al 2,5%, valori che fino allo scorso anno erano riservati a mutui all’80%”.
“Poter accedere – sottolinea – a questa tipologia di prestito senza necessità di ottenere la garanzia dello Stato è una buona notizia anche per coloro che vorranno comprare casa nel prossimo futuro e non saranno più legati ad un Fondo le cui risorse potrebbero, come già successo in passato, esaurirsi”.