Il commissario straordinario alla ricostruzione dopo il sisma del 2017 ed alla emergenza ambientale dopo la terribile frana del 2022, avv. Giovanni Legnini già sottosegretario di stato, deputato, vice presidente del consiglio superiore della magistratura,
sta assumendo una grande dimensione di "governo locale o meglio ancora comprensoriale" superando di fatto il frazionamento amministrativo in sei comuni e svolgendo - monocraticamdnte - il ruolo di un "ente pubblico per la ricostruzione" che abbiamo auspicato con "il manifesto per Casamicciola che" è " Ischia" pubblicato sul numero 1/2023 de il continente e che abbiamo illustrato nel convegno del 25 marzo 2023 su "ischia e il mezzogiorno:fragili e tragici" la cui relazione introduttiva fu tenuta da Franco Borgogna, operatore di sviluppo e coesione territoriale, che sarà pubblicata nel prossimo numero solo online previsto per dicembre essendo il "comitato per la rigenerazione dell'isola verde" volontaristico, apartitico e privo di sostegni finanziari pubblici e privati.
Borgogna sottolinea che il ministro alla protezione civile, on. Musumeci, nella sua visita ad Ischia ha indicato 5 anni poi passati a 10 per la ricostruzione. Tempo previsionale raddoppiato in poco meno o più di 2 ore di fugace visita ai luoghi delle due catastrofi naturali.
Poiché già siamo entrati nel settimo anno dal terremoto e non è stata realizzata nessuna opera pubblica (la regione Campania non è stata capace di ricostruire la villa di sua proprietà che da 6 mesi propongo "casa della storia nell' e centro per l'impiego) e non è stato redatto nessuno "piano di ricostruzione" e stiamo per ricordare 12 mesi dalla alluvione con 12 morti é corretto prevedere almeno 20 anni.
Borgogna pone in luce che: "o ıstituiamo un ente di diritto pubblico come lo fu l'ente per la valorizzazione Ischia dal 1952 al 1972 con poteri speciali o confermiamo il commissario Legnini per tutto il tempo necessario all'intera ricostruzione".
Il rinnovo dello stato di emergenza da parte del governo per un altro anno sembra che questo provvedimento emergenziale sia prevalente rispetto ad una soluzione più razionale, realistica e democratica partecipativa costante e formale che é quella di una organizzazione completa per un tempo ragionevole di 20 anni tanto più che le due catastrofi, a distanza ravvicinata di soli 5 anni, hanno posto drammaticamente un problema di sicurezza ambientale per i 64mila residenti e tutto il sistema turistico con una impositiva transizione ecologica e col convegno del 18 marzo sulla "giornata della sicurezza" a cura del lions club emerse che non esiste un piano di protezione civile unitario.
Ho già definito un "testo unico" le 24 ordinanze di Legnini che si aggiungono alla enormità di leggi e leggine a cui manca il punto essenziale che è uno strumento urbanistico completo e impositivo che si chiama "piano di assetto territoriale della intera isola d'ischia".
Legnini - che con espressione felice ed appropriata il prof. Giuseppe Luongo primo firmatario del manifesto e sostenitore di un parco naturalistico e scientifico ha definito "anatra zoppa" - non ha il potere per legge di redigere un simile piano impositivo (non indicativo come i "preliminari" che non servono a nulla) ne di approvarlo.
Così Legnini è un commissario non tanto "straordinario" ma "emergenziale" che deve applicare ed interpretare l'enormita' di leggine e l'incredibile spezzettamento delle "competenze" e dopo il testo unico delle ordinanze redige una circolare spiegativa di 16 pagine che è piuttosto un trattato giuridico per l'università e per gli addetti ai lavori.
É tempo di una mozione d'ordine. Un richiamo al parlamento ed ai consigli regionale e comunali assenti ed esautorati. Di questo passo la ricostruzione richiederà 200 anni con buona pace del "tempo breve negli affari correnti" di lord Keynes.
"Nel tempo lungo saremo tutti morti".