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Ischia, via libera alla modulistica e alle disposizioni applicative per le delocalizzazioni post frana e post sisma

Società
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Avviata formalmente la delocalizzazione nelle aree colpite dal terremoto del 21 agosto 2017 e dalla alluvione del 26 novembre 2022 nell'isola d'ischia ma senza un imperativo piano di ricostruzione ancora in gestazione dalla regione Campania assessorato al governo del territorio.

Tanto comunica l'ufficio stampa del Commissario Straordinario di governo, Giovanni Legnini e che l'agenzia stampa "Il Continente" diffonde: Via libera alla modulistica e alle disposizioni applicative per le delocalizzazioni post frana e post sisma a Ischia previste dall'Ordinanza n. 24 del 21 luglio scorso.

Oggi il Commissario straordinario per la Ricostruzione ha firmato il decreto che contiene le modalità operative per il calcolo dei contributi con la relativa modulistica e il procedimento per la domanda preliminare e la richiesta di livello operativo degli edifici da delocalizzare. Prima del varo definitivo, gli indirizzi attuativi contenuti nel decreto sono stati illustrati ai professionisti il 10 agosto scorso, e sono stati oggetto di ulteriori confronti, non ultimo quello che si è svolto il 21 agosto in occasione della presentazione del rapporto annuale.

Il nuovo decreto con la modulistica e le disposizioni attuative saranno illustrate dal Commissario Straordinario, Giovanni Legnini e dai tecnici della struttura commissariale, nel corso di un nuovo incontro con i cittadini, i Comitati e le associazioni dei professionisti che si svolgerà giovedì 14 settembre, alle ore 17, nell’Aula Magna dell’Istituto Enrico Mattei. Alla riunione sono stati invitati anche i Sindaci dei 6 comuni dell’Isola.

A partire dal 15 settembre, quindi, si potranno presentare le domande per ottenere i contributi per le Delocalizzazioni Volontarie secondo le modalità previste dal decreto. Le istanze vanno presentate entro il 31 dicembre del 2023.

Come noto, l'Ordinanza 24, prevede, due categorie di delocalizzazioni.
Da una parte, - ed è una vera e propria innovazione nei processi di ricostruzione post eventi calamitosi – le cosiddette “Delocalizzazioni Volontarie”. In questo caso la scelta di delocalizzare può essere effettuata liberamente.
Dall’altra, quelle “Obbligatorie”, che non dipendono dal Commissario Straordinario e che dovranno essere attuate seguendo le indicazioni del Piano della Ricostruzione che sarà adottato dalla Regione sulla base del Piano Stralcio presentato dall’Autorità di Bacino il 7 agosto scorso. Per questo tipo di delocalizzazioni, la cui attuazione è dovuta a ragioni oggettive di sicurezza pubblica e privata e di prevenzione del rischio sismico e idrogeologico, non è previsto nessun termine iniziale e finale per la presentazione delle istanze di richiesta dei contributi.

Ecco, in sintesi, i punti principali del provvedimento.

Il calcolo dei contributi
Con il decreto e i relativi allegati sono illustrate e definite nel dettaglio le modalità di calcolo del contributo che può essere concesso per la delocalizzazione.
Il contributo viene calcolato sulla base del costo parametrico relativo al livello operativo L4 moltiplicato per la superficie utile dell’edificio da delocalizzare e della superficie ammissibile relativa alle pertinenze. Al costo convenzionale possono essere poi applicate le diverse maggiorazioni previste nelle ordinanze sulla ricostruzione privata, secondo i criteri illustrati nelle disposizioni attuative allegate al decreto, in aggiunta all’ulteriore maggiorazione del 30%, già fissata con l’Ordinanza 24. Tale maggiorazione è applicabile se gli edifici danneggiati hanno un livello operativo L4 o, in caso di livelli operativi inferiori, quando l’area sulla quale sono costruiti presenta un rischio idrogeologico elevato o molto elevato (R3-R4). In tutti gli altri casi, la Delocalizzazione Volontaria potrà comunque essere effettuata, senza la maggiorazione del 30%.

L'istanza preliminare per le delocalizzazioni
Con lo stesso provvedimento, inoltre, è stata introdotta la possibilità di presentare un'Istanza preliminare per la delocalizzazione. Si tratta di una importante semplificazione che può aiutare il cittadino nelle scelte da operare, dal momento che potrà conoscere in anticipo la quantificazione del contributo concedibile e se lo stesso sia sufficiente per ricostruire in altra area ovvero per acquistare ed eventualmente ristrutturare altri immobili. La delocalizzazione “volontaria” costituisce una facoltà per il cittadino, alternativa alla ricostruzione nella stessa area di sedime. Tale scelta va ponderata anche in ragione della possibilità che offre il mercato edilizio sull’isola ed in ragione dei costi da affrontare. Il decreto prevede che il richiedente possa presentare un’Istanza preliminare alla struttura commissariale contenente, quali elementi di supporto, i soli dati relativi all’edificio da delocalizzare.
La domanda e la successiva istruttoria preliminare evasa dalla struttura consentiranno di conoscere quale sia l’importo a disposizione e poter avviare quelle indispensabili e preliminari ricerche di mercato per verificare la concreta possibilità di procedere ulteriormente nell’iter previsto dalla delocalizzazione senza precludere, nel caso contrario, la possibilità di ricostruire con le modalità ordinarie.

La modulistica e gli esempi di calcolo
Nel documento è stata, infine, approvata tutta la “Modulistica relativa alla presentazione della richiesta di contributo per le delocalizzazioni” nonché gli ulteriori modelli che (schema consorzio, assemblea condominio ecc.) che, pur non essendo vincolanti nei contenuti, costituiscono un supporto ed una facilitazione per chi deve presentare l’istanza. Non meno importanti, gli “Esempi di calcolo del contributo per le delocalizzazioni e casi pratici”, disponibili sul sito sismaischia.it, nel quale sono contenute, per singoli casi concreti, le modalità di calcolo del contributo e fornite le prime soluzioni interpretative alle questioni sollevate da cittadini e professionisti, nel corso delle riunioni che hanno preceduto l’approvazione del provvedimento, in ordine alle disposizioni ed ai procedimenti disposti dall’ordinanza.

“Con gli atti approvati oggi parte, in concreto, la possibilità di ottenere, su base volontaria, il contributo per trovare una diversa soluzione abitativa o produttiva per i cittadini che sono proprietari di edifici ubicati in aree a rischio idrogeologico.

Abbiamo registrato nelle settimane che ci separano dal 21 luglio, giorno dell’approvazione dell’ordinanza 24, un diffuso interesse ad una misura idonea a sbloccare situazioni che altrimenti richiederebbero tempi e approfondimenti ulteriori – ha commentato il commissario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini - L’operazione delocalizzazioni, la più articolata e avanzata nell’ambito della ricostruzione post sisma in Italia, consente di imprimere un’accelerazione al processo di ricostruzione, insieme alla compiuta disciplina sulle demolizioni, che potranno essere effettuate con il contributo pubblico e senza pregiudizio per i diritti dei cittadini.

Mi auguro che anche tale innovazione possa essere colta come una opportunità per sbloccare situazioni che, in virtù di vincoli e criticità emersi anche dopo la frana del 2022, apparivano difficilmente superabili”.