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Tue, Mar
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Pasqua a Napoli: gli abbinamenti cibo-vino

Cucina e Tradizione
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La Pasqua a Napoli è una garanzia in termini gastronomici, a partire dalla tradizionale zuppa di cozze del giovedì Santo al mitico casatiello. Quale vino abbinare? 

La tradizione culinaria pasquale apre le danze il giovedì santo con un piatto che richiama il mare.  La gustosa Zuppa di cozze storicamente impreziosita con i maruzzielli e  croccanti freselle che man mano si ammorbidiscono con il sugo dei frutti di mare, condito con un olio al peperoncino che stuzzica il palato boccone dopo  boccone. L’essenza popolare del piatto incontra l’eleganza di un principe bianco, il Fiano. La finezza degli aromi che spaziano dal floreale bianco alla frutta a polpa gialla, assaggio fresco e morbido.

Un piatto unico che onora la pratica usuale della tradizione del magro che precede la Pasqua è lo Scammaro: frittata di spaghetti conditi con capperi, olive nere e acciughe, soddisfacente alla vista, stuzzicante nell’aroma e coinvolgente nell’assaggio che sposa tendenza dolce e sapidità. Un abbinamento piacevole prevede un calice di Falanghina, di media struttura, con linea aromatica fresca e floreale che precede un gusto fresco ed abbastanza morbido.

L’Aglianico è il vitigno simbolo dei calici campani, rosso rubino profondo da cui emergono aromi di frutti rossi e spezie delicate, sorso vigoroso e tannico, fruttato e persistente, accompagna l’apertura delle danze del pranzo di resurrezione, la cosiddetta Fellata, composta da salumi e formaggi tagliati a fette, anche spesse che mettono fine ai giorni di magro che precedono la Pasqua, Capocollo, soppressata, tocchi di provolone piccante e dolce, uova sode e a chiudere la compatta ricotta salata.  Gustoso, capace di mettere tutti d’accordo, il tortano ed il casatiello, sono torte rustiche ripiene di salumi e formaggio a tocchetti. Tagliato a fette accompagna anche il pasto anche del lunedì in Albis nelle tradizionali gite fuori porta, da magiare assaporando la progressione di sensazioni sapide e speziate. 

Il Greco di Tufo è protagonista tra i bianchi italiani grazie ad un’importante personalità esibita attraverso aromi che sconfinano nel fruttato di mela, screziature minerali, erbe aromatiche e nocciola, riesce ad incontrare il piatto classico della Minestra Maritata, dal sapore profondo che prevede una preparazione complessa e lunga, dall’aroma persistente ed intenso, con la componente liquida in cui carne ed erbe si incontrano ed amalgamano.