Ischia News ed Eventi - Controcorrente - Le ricerche di Benedetto
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Controcorrente - Le ricerche di Benedetto

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Riconosco un grande merito a Benedetto Valentino, giornalista, operatore culturale, promotore del premio ischia internazionale di giornalismo alla sua 46sima edizione e - buon ultimo - storico per competenza e passione che si può ascrivere alla scuola di Fernand Braudel (1902-1985) Il fondatore della rivista " Annales" e autore di opere fondamentali fra le quali "Civiltà e imperi del Mediterraneo nell'età di Filippo II".

Braudel sosteneva che la Storia è il "mercato comune delle scienze sociali" e dialoga con tutte le scienze dell' uomo.
C'è quella "prolusione" di Braudel al College de France" del 1950 conosciuta da tutti gli storici contemporanei dove il Maestro francese afferma fra l'altro che "c è più lenta ancora della storia della civiltà, quasi immobile, una storia degli uomini nei loro stretti rapporti con la terra che li nutre e li sostiene; si tratta di un dialogo che non cessa di ripetersi, che si ripete per durare, che può cambiare e di fatto cambia in superficie, ma che prosegue, tenace, come se fosse fuori dalla portata e sottratto ai morsi del tempo".

Io penso che sia questa passione del ricercatore storico per capire "una storia degli uomini nei loro rapporti stretti con la terra che li nutre e li sostiene" che ha animato Benedetto Valentino nelle sue ricerche così rigorose e spesso inconsuete sulle comunità dell'isola d'ischia vista, come osservava il prof. Edoardo Malagoli alla cui cultura storicistica ci siamo molti di noi abbeverati, come "isola antica" dove l'uomo greco e civile é giunto fin dallo ottavo secolo Avanti Cristo e non é più andato via ponendo questa Terra al centro dei commerci nel Mediterraneo.

L'interesse per la nostra Terra che "ci nutre e ci sostiene" non è campanilismo ma evidenza geografica ed antropologica che il ricercatore storico vuole far conoscere a tutti soprattutto nei risvolti dalla apparenza secondaria trascurati dalla "grande storia" ma che invece sono fondamentali per capire il mondo di ieri e quello di oggi cambiato solo in "superficie" ma che resta "uguale" e prosegue "tenace come se fosse fuori della portata e della misura del tempo".

L'alba del giornalismo isolano e continentale
A me pare questo il senso della ricerca storica di Benedetto Valentino soprattutto ma non solo fra i 30mila di giornali isolani e fregrei dal 1806 ai giorni nostri custoditi nella Emeroteca Giuseppe Valentino, suo padre e Maestro di vita e di mestiere, che Benedetto col fratellino Elio ha realizzato in oltre 40 anni affinché diventasse un "giacimenti culturale per le future generazioni".

A questo bisogna aggiungere circa 15mila libri della sua biblioteca. E credo proprio che le Comunità delle isole flegree farebbero cosa buona e giusta a testimoniare una riconoscenza perenne a Benedetto ed ad Elio per il patrimonio culturale che hanno accumulato nonostante le enormi amarezze determinate dalla mancanza di una pianificazione territoriale nell'isola d'ischia che - paradosso del corso umano delle leggi politiche - colpisce proprio chi più ha amato e ama la propria Terra.

L'ultimo libro che Benedetto ha dato alle stampe per i tipi della sua piccola e preziosa casa editrice è un testo di 128 pagine formato pocket dal titolo:massoneria e giornalismo nell'isola d'ischia-dalle origini al fascismo dove Benedetto parte dalla "prima notizia pubblicata su Ischia" apparsa nel 1709 su il "corriere ordinario", una gazzetta in lingua italiana edita a Vienna fin dal 1671.

Poi scopre il primo "corrispondente" isolano che é il dott. Giovanni Castellaccio (1788-1847) di Forio e prosegue a narrare la storia dell'isola attraverso i "giornali locali" - periodici o numeri unici - che testimoniano una straordinaria vitalità civile, culturale e politica delle "sette comunità" isolane con i coraggiosi giornalisti del tempo fra i quali emerge Giovanni Napoleone di Barano il "pioniere del l'editoria isolana" che meriterebbe una dettagliata biografia della sua vita e della sua opera oggi in assoluto oblio. Benedetto racconta l'iniziativa di Nicola Fittipaldi che nel 1905 fa un periodico di 4 pagine dal titolo "il Casamicciola".

Fittipaldi era un napoletano che venne a Casamicciola ad aprire un "emporio" e fa un giornale col nome della cittadina scelta che conferma come era importante allora Casamicciola tanto da essere la parte per il tutto dell'isola d'ischia. Ed ancora Luigi Patalano di Forio e Nicola Mattera di Ischia città che con i loro giornali danno conto del clima politico di allora che Benedetto sintetizza attigendo Dai giornali della Emeroteca il libro nelle citazioni di giornali e giornalisti - sono molti e non posso indicarli tutti - presenta un sistema economico e sociale avanzato tanto che sono presenti "società di mutuo soccorso" nelle realtà isolane che fanno pensare ad una solidarietà civile più avanti di quella stagione di inizio '900.

Quello che emerge dalla stampa locale è che Ischia è sempre stata unita al Continente soprattutto con l' area flegrea con Pozzuoli al centro anche nell'organizzazione amministrativa che anche in questo caso appare ai miei occhi più efficiente di oggi. Ma c è ancora tanto da dire sulle preziose scoperte storiche di Benedetto Valentino in questo libro ricchissimo da dati e con ben 134.note e faremo una presentazione particolare del libro per una riflessione sul tempo di oggi.
Il mondo occulto della massoneria
Benedetto dedica una parte importante del libro alla narrazione del mondo occulto della massoneria che aveva logge nell'Isola con la partecipazione segreta di personaggi anche nazionali. Garibaldi nel 1864 colse l'occasione della cura termale a Casamicciola per incontri massonici. Questo aspetto della vita civile di fine 800 e di inizio 900 viene riportato alla luce da Benedetto ma che è ancora aperto all'ulteriore ricerca storica.
Verso la modernità
Infine sottolineo la bella presentazione al libro dello storico flegreo Francesco Lubrano che pone in luce come il libro di Benedetto "ricompone anche il quadro politico e sociale di una comunità che tra la fine dell'ottocento e il primo ventennio del Novecento attraverso' quella trasformazione complessa che l'avrebbe proiettata verso la modernità".
Se i nostri precursori stavano meglio di noi è lasciato al mare aperto delle opinioni.

G.M. - Il Continente - Casamicciola 6.6.25