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Ischia, un governo del territorio per sei comuni

Politica
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Si voterà il 12 giugno prossimo per l'elezione diretta dei sindaci dei comuni di Ischia e Barano e dei rispettivi consigli comunali. Non ci saranno campagne elettorali con simboli di partiti politici della "seconda repubblica". I due sindaci uscenti - Enzo Ferrandino e Dionigi Gaudioso - si ripresenteranno ed hanno il favore dei pronostici.

Mentre a Barano esiste una "opposizione storica" rappresentata dalla famiglia dell'avv. Giuseppe Di Meglio di lunga tradizione nel cattolicesimo politico con animo conservatore manifestato un tempo nella dc e poi in forza Italia ed ora in fratelli d'Italia con la recente adesione dell'avv. Maria Grazia Di Scala, nipote dell'avv. Di Meglio e già consigliere regionale di Forza Italia, nel comune di Ischia - il capoluogo e l'unico dei sei comuni ad avere il titolo di "città" - non c è più una "opposizione" nemmeno simbolica sia in consiglio comunale sia nella "società civile".
Nel comune di Ischia il sindaco Enzo Ferrandino - con una timida iscrizione al Pd - non ha allo stato attuale un nome ed un volto alternativo ed ha quindi un sostegno multipartito mascherato da un unanime "civismo" effetto dannoso del nuovo "cesarismo". Sia gaudioso sia Ferrandino non hanno mai assunto una dimensione "comprensoriale" nelle difficili politiche di governo del territorio dell'intera İsola d'ischia. L'elezione di secondo livello di Dionigi Gaudioso fra i 24 consiglieri metropolitani è dovuta ad una aritmetica provinciale di complessa aggregazione umana di persone che non intendono rimarcare una identità partitica.
Nella città di Ischia il piccolo e formale "circolo del PD" (un tempo si chiamavano "sezioni") dopo la morte di Lello Pilato non ha più un segretario. Come plasticamente affermare che i nuovi partiti non contano nulla anche se l'ex sindaco Giosy Ferrandino è eurodeputati del Pd a Strasburgo.
Le dichiarazioni, le interviste, i comunicati, i post sui social, soprattutto del sindaco Enzo Ferrandino sono tutti impostati alla propaganda di quanto realizzato o in itinere nel proprio comune ma non c è un progetto futuro sia per il proprio orticello sia per l'ampio campo di un'isola di 46k2 con sei comuni 3mila imprese 14mila lavoratori stagionali ma con due comuni - Casamicciola e Lacco Ameno - seriamente colpiti dal terremoto del 21 agosto 2017 con almeno un terzo dei loro territori amministrativi con case e palazzi inagibili e macerie per strade piazze e vicoli e con 10 edifici pubblici inagibili di cui 8 scuole e - buon ultimo - circa 1500 persone senza casa.
É stancante ripetere ancora - come facciamo da 40 anni - la necessità del comune unico. Non lo vuole la regione Campania. Non lo vogliono le "classi dirigenti" dei sei comuni. Ma non si vuole nemmeno un piano regolatore generale per tutta l'isola da almeno 52 anni. E l'assessore regionale all'urbanistica, Bruno Discepolo, ha promesso un "piano di ricostruzione" entro questo mese d'aprile (il mattino 25 gennaio 2022) per i comuni terremotati ma Forio è solo marginalmente colpito.
Non lo farà. Così come il neocommissario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, nominato il 24 gennaio scorso non ha fatto alcuna nuova "ordinanza" ma ha prorogato fino al 31 maggio la discussa "consulenza" ad invitalia che invece di portare investimenti ed imprenditori viene a prendersi compensi per consulenze di una ricostruzione fantasma.
Eppure ci sono le occasioni dei fondi europei. Il sindaco di Forio, Francesco Del Deo, presidente dell'ancim ha annunciato l'accordo con la ministra per il sud per fondi del pnrr a progetti esecutivi per i comuni delle 36 isole minori. Ma chi li farà? Chi è capace di una progettualità comprensoriale per l'intera Ischia isola unitaria?
Forse proprio l'ancim potrebbe costituire uno strumento giuridico per il governo del territorio ischitano capace di progettare e realizzare in 5 anni uno sviluppo omogeneo.
Ma si dovrebbe essere un novello Jean jaures "per comprendere il reale e andare all'ideale".
Giuseppe Mazzella direttore de il continente, 13 aprile 2022.

peppino e le maceria