Le dichiarazioni dell'attuale presidente della associazione nazionale partigiani italiani, ex parlamentare comunista pagliarulo contro l'invio di armi ai "resistenti" dell'Ucraina, segnano la fine per consunzione ed obsolescenza di questa nobile associazione nata per ricordare per sempre agli italiani il contributo della resistenza partigiana al riscatto democratico ed alla nascita della repubblica.
Nel suo celebre discorso ai giovani - credo ai primi degli anni 50 - Piero Calamandrei, uno dei più importanti padri costituenti, azionista, ricordo' il ruolo fondamentale della resistenza - che fu lotta armata - nella costruzione della repubblica la cui costituzione è la sintesi storica del cattolicesimo sociale, del liberalismo, del repubblicanesimo risorgimentale, del socialismo scientifico pur diviso dal 1921 in psi e PCI. Anche il discusso articolo 21 sul "ripudio della guerra" è frutto di questa sintesi. La guerra è ripudiata solo se "offende" ed infatti la repubblica italiana non ha fatto né farà guerre di "invasione". Ma la repubblica non può non sostenere chi é invaso ed offeso dalla guerra poiché essa stessa trae origine e forza dalla lotta alla dittatura e dalla ferocia incivile. L'invio di armi all'ucraina invasa da una potenza nucleare - pur decisione dolorosa ma decisa dall'unione europea che ci vede fondatori e sostenitori - é decisione necessaria e giusta. Ci sono in Italia e nel mondo decine di associazioni cosiddette "pacifiste" che svolgono un ruolo importante per la pace. Ma l'anpi ricorda una resistenza "combattente" ed una vittoria civile non una resa incondizionata alla violenza del bruto comunque espressa. Queste dichiarazioni di pagliarulo - comunque contestate anche all'interno - chiudono una epoca di una certa sinistra del 900 ma ne aprono un'altra forse autenticamente repubblicana ed unionista per l'Europa abbandonando un nazionalismo violento e barbaro che continua a caratterizzare il secolo 21 che avrebbe dovuto portare almeno la pace di ogni angolo del globo.
G. M.