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Blockchain, la tecnologia al servizio del mare: così la Campania traccerà il pescato

Tecnologia e ambiente
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Presentato a Ischia “Flagchain”, il progetto di cooperazione di tre gruppi di azione costiera campani: una infrastruttura pubblica accerterà la provenienza dei prodotti. E i grandi chef apprezzano.

 

Un progetto hi-tech per la tracciabilità del pescato, in grado di dare nuova linfa al settore ittico valorizzando le identità locali grazie alla blockchain, la sempre più diffusa banca danti condivisa dal contenuto non modificabile e dalla sicurezza garantita da crittografia: è stato presentato a Ischia Flagchain, il progetto di cooperazione “made in Campania” ideato dai Gruppi di azione locale nel settore della pesca (FLAG) “Pesca flegrea”, “Litorale Miglio d’Oro” e “Sviluppo Mare Isole di Ischia e Procida”.

L’incontro, al quale hanno preso parte le principali categorie produttive dell’isola d’Ischia, è stato il primo step di un percorso che coinvolgerà tutti gli attori della filiera ittica “per implementare un sistema di elaborazione dei dati della tracciabilità e rintracciabilità che consenta di favorire la conoscenza del consumatore sulle caratteristiche del prodotto locale acquistato”, come ha sottolineato Michele D’Ambrosio, rappresentante del progetto di cooperazione e ideatore di COOEVO, il primo protocollo di validazione dati che garantisce l’autenticità delle informazioni inserite in blockchain.

Un progetto che vanta tra i testimonial più convinti lo chef stellato Pasquale Palamaro di “Indaco”: “L’attenzione del consumatore finale verso l’autenticità dei prodotti del territorio è sempre più spiccata: avere strumenti che garantiscano la tracciabilità e la provenienza del pescato può essere, per noi cuochi, un significativo valore aggiunto anche in termini di storytelling”.
Al tavolo dei relatori alcuni tra i massimi esperti italiani di blockchain, tra cui Marco Vitale, co-fondatore e amministratore delegato di Foodchain, startup comasca nata nel 2016: “Tracciare il pescato locale con una blockchain pubblica e con applicazioni decentralizzate vuol dire valorizzarlo – ha spiegato - aiutando le comunità locali a ricevere il giusto compenso per una risorsa unica e preziosa che deve essere protetta e sfruttata con intelligenza. La trasparenza, però, agisce in maniera biunivoca: invoglia i consumatori a consumare consapevolmente e li spinge a soddisfare anche la loro fame di sapere. Noi di Foodchain sosteniamo con orgoglio l'esperienza di Flagchain, a cui aderiamo come partner tecnologici, certi che portare consapevolezza e trasparenza nel settore ittico sia solo un primo passo di una lungo percorso che cittadini, istituzioni e imprese devono percorrere insieme”.

“L’interesse delle scuole del territorio e di tutte le categorie presenti sabato mattina, anche quelle non direttamente legate alla filiera della pesca, dimostra che intorno alla blockchain e all’innovazione tecnologica si potranno sviluppare sul nostro territorio progetti di assoluto rilievo”, ha sottolineato Carmen Criscuolo, consigliera comunale a Ischia particolarmente impegnata nelle questioni della blue economy.

Anche Paolo Conte e Danilo Guida, rispettivamente presidente e direttore del Flag “Pesca Flegrea”, capofila del progetto, hanno sottolineato le opportunità in larga parte ancora inesplorate legate all’innovazione tecnologica a supporto del settore della pesca. Flagchain trova il supporto delle amministrazioni dei Comuni coinvolti. “Si tratta di un importante segnale per i pescatori ischitani e procidani, grazie ai fondi FEAMP. E’ importante vedere queste tre realtà, rappresentate dai tre Flag, collaborare per un progetto che porrà Ischia al centro della Regione Campania”, ha sottolineato il sindaco di Ischia, Vincenzo Ferrandino.


Importante anche il favore dell’Unione Europea, rappresentata in questi primi passi del progetto dall’eurodeputato Giosi Ferrandino, vice presidente della Commissione Pesca al Parlamento europeo, che in una nota inviata sabato mattina durante la presentazione del progetto ha dichiarato “Ogni attività legata alla tracciabilità del pescato rappresenta un tassello importante nella salvaguardia della biomassa e per la sostenibilità ambientale e la blockchain rappresenta uno strumento indispensabile per assicurare un corretto e tempestivo passaggio di informazioni dalla piccola filiera al consumatore. Entrambi sono temi centrali nelle politiche legate al mare dell'Unione Europea per il prossimo quinquennio, quando proveremo a dare senso e significato al Green New Deal proposto dalla Commissione Europea. Io nella mia funzione di vicepresidente della Commissione Pesca al Parlamento Europeo supporterò la definizione di questo percorso che rappresenta un tassello importante per Ischia, la Campania e l'Italia”.
All’incontro faranno seguito alcuni tavoli di lavoro per la progettazione della piattaforma, con il coinvolgimento dei pescatori e della Guardia Costiera, rappresentata dal tenente di vascello Andrea Meloni, comandante del Circomare Ischia, che ha sottolineato come “tutte le attività legate alla tracciabilità legate alle normative vigenti siano in funzione esclusiva del consumatore finale”.

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