La scomparsa degli intellettuali
LA PRIMA RACCOLTA: 1944-1970
Ho qui, sul mio tavolo di lavoro, a me di fronte, due raccolte che ritengo fondamentali: il primo volume di “ Ricerche, Contributi e Memorie –
LA PRIMA RACCOLTA: 1944-1970
Ho qui, sul mio tavolo di lavoro, a me di fronte, due raccolte che ritengo fondamentali: il primo volume di “ Ricerche, Contributi e Memorie –
Ho cominciato ragazzino a soli 11 anni, una eta' in cui oggi i genitori considerano ancora bambini i loro figli che invece dalla "prima media" debbono essere considerati e trattati come "ragazzi" e "responsabilizzati", nel 1961 a conoscere il giornale ed a leggerlo ed ho cominciato a conoscere il senso dei termini - come libertà libero liberale - dalla mia prof Angiola Maggi - laica anticlericale liberale - che ci insegnava la costituzione repubblica ma anche il risorgimento nazionale.
I russi amano l 'Italia. Amano l' Europa. E come un popolo tenuto lontano per 70 anni - 5 o 6 generazioni - dai pregi e difetti di un'aria "libera" dove si possono vivere sensazioni profonde e vedere panorami incantevoli e mangiare e sentire cose e suoni mai avvertiti. La caduta del muro di Berlino e poi dell' URSS 1989 e 1992 pareva che il mondo intero si fosse aperto al bello.
Mia madre Anna Monti (1911-2003) aveva la "sesta elementare". Era fiera di quest'anno in più dopo la quinta. Di padre ischitano e di madre Svizzera era una "sangue misto". Era "europea" senza saperlo e me lo trasmetteva senza averne scienza. Faceva il commercio ed il turismo il mestiere dei genitori e me lo trasmetteva senza darmi lezioni. Citava i proverbi.
Le associazioni Legambiente Ischia e Procida e Gli alberi e noi – Isola Verde piangono l’improvvisa scomparsa del prof. Giuseppe Sollino, un amico per i soci di entrambe le associazioni, oltre che uno scienziato di valore e un grande insegnante la cui competenza è sempre andata ben oltre il semplice impegno scolastico.
Cosa direbbe e scriverebbe Oriana Fallaci su questa guerra in Ucraina che sta diventando ogni giorno di più la terza guerra mondiale? I suoi articoli, i suoi libri, non sono il giornalismo romanzato di Curzio Malaparte il cui libro più bello è quello pubblicato postumo: il suo ultimo viaggio in Russia ed in Cina con la morte addosso.
Piero Ottone, uno dei miei maestri di giornalismo che ho avuto il piacere di conoscere nel 1987 e da allora intrattenere rapporti epistolari, alla soglia dei 90 anni scrisse un piccolo libro di memorie.
Piero Ottone non è stato un grande giornalista da suscitare grandi entusiasmi per la sua scrittura e le sue inchieste.