Quello che amareggia più di ogni altra cosa è la mancata "ricostruzione culturale" di Casamicciola dopo il terremoto del 2017 e l'alluvione del 2022. La storia la fanno gli uomini. Non c è alcun dubbio. Casamicciola non ha più classe dirigente. Il passato - quello che ci mostrano le foto e le cartoline di Marino iacono su Facebook in "ischia di altri tempi"- dimostra come c'era la classe dirigente della politica e dell' economia.
Due catastrofi sanguinose con 14 morti e col preavviso dell'alluvione del 2009 con la morte di una giovane di 17 anni. Si doveva partire dalla ricostruzione pubblica e di interesse pubblico.
Ripristinare strade, vicoli, sentieri, piazze ed edifici pubblici perché sono questi i segni di una comunità in cammino per una "terza rinascita" dopo il 1883 ed il 1910. Ripristinare la villa comunale della bellavista con il museo civico ed il parco pubblico mediterraneo di cui mi forni le prime piante il compianto Gioacchino vallariello agronomo dell'orto botanico dell'Università di Napoli per il primo allestimento nel 2000.23 anni fa. E ripristinammo anche il "giardino storico" dell'osservatorio Geofisico e le antiche stanze dove studiarono grablovitz, imbo', Mennella, come luogo storico dal 1885 della scienza della terra e del cielo l'osservatorio era il simbolo della cultura e della scienza. Un punto da cui partire. Poi recuperare come "casa della storia" la villa che fu la casa del bibliografo Giuseppe Mennella. Ed ancora il " mai visto" cioè un parco pubblico Naturalistico e Scientifico come proponeva il prof. Giuseppe luongo e poteva partire acquistando la villa parodi delfino ed i suoi 7 ettari di azienda agricola in vendita sui siti immobiliari da oltre 5 anni. Manca casamicciola alla rivalorizzazione del patrimonio infrastrutturale culturale dell'isola d'ischia. Se per i casamicciolesi, come me, è una tragedia per Ischia intera è un danno enorme al suo rilancio economico e sociale. G. M. 10.10.23 p. s - l'autore è stato fondatore e direttore del "museo civico di casamicciola" (1999-2004).
