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Fri, May

Esterno notte per l'assessore e la politica di Giuseppe Mazzella

Attualità
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Le dimissioni dell'assessore "esterno" del comune di Casamicciola, avv. Antonio Carotenuto, 51 anni ma già con una lunga esperienza di politico "esterno" in giunte civiche ed incolore cioè senza identità partitica da circa 15 anni, promotore di associazioni come "riscossa per Casamicciola" nel 2012,

Casamicciola 360 nel 2010, Casamicciola al Centro nel 2023 tutte estinte nella generale indifferenza, mi suggeriscono alcune riflessioni sulla politica locale di oggi e su quella di ieri in un arco di tempo di 60 anni. Ieri cioè 60 anni fa la politica nel mio piccolo paese - ma credo ovunque in Italia in quel ciclo storico ed economico - nasceva da una passione civile di partecipazione attiva alla vita della Polis. La socialità era reale e non virtuale. Ci si incontrava al bar, in piazza, sul campetto di calcio, nel giardino della scuola fosse solo per l'intervallo, e si parlava e si discuteva di tutto dalla politica nazionale ed internazionale ai problemi sociali della nostra comunità. La scuola, la chiesa e la famiglia non favorivano o incentivavano la partecipazione dei giovani alla vita politica ed all'associanismo laico. L'adesione ad un partito politico o una associazione laica non era favorita dalla famiglia. I giovani di quella fase storica di 60 anni fa decisero autonomamente di iscriversi alla dc, al psi, al pli, al MSI contro le direttive delle proprie famiglie. Svilupparono autonomia di pensiero e ricerca del consenso nel contesto civile in molti casi in aperto contrasto con le tradizioni del proprio nucleo familiare. Personalmente a soli 15 anni contro le tradizioni di credo religioso e politico della mia famiglia conservatrice cattolica e monarchica aderii al laicismo contro la dc e contro i fanatismi. Nel 1965 nacque a Casamicciola il circolo culturale "impegno giovanile" e nacque la sezione in piazza marina del psi. Aderii all'uno ed all' altra e fu la mia prima manifestazione di "autonomia intellettuale" perché il circolo voleva essere, patrocinato dalla DC locale, l'apertura della vecchia generazione alla nuova ma divenne almeno per 3 anni fino al 1968 una palestra di democrazia. La sezione psi dall'altro divenne la sede di una "alternativa democratica" alla dc con la partecipazione di oltre 300 iscritti nellamaggior parte senza alcun retaggio ideologico nel socialismo Scientifico. La sezione del psi nacque per esprimere un pensiero libero e per affrontare i problemi concreti del nostro paese. Vi aderii ragazzino di cognizioni del "pensiero libero" ma senza conoscere il "socialismo" di cui avrei imparato dopo.
Anche essa fu una palestra di democrazia nelle luci e nelle ombre come ogni storia vivente.
Il 65 ed altre storie
Quell'esperienza del 1965 fino al 68 come formativa di una gioventù che avrebbe fatto il 68 nelle università con la contestazione giovanile fu anticipatrice dei moti del 68. Con la cara amica Miggi Calise ne coglieremo gli aspetti salienti nel suo libro di Memorie che sta scrivendo. Perché come dice Alberto Bevilacqua nell' "occhio del gatto" il caso di una sola persona può rappresentare una "morale". La vicenda di una persona ed il racconto di una famiglia può racchiudere una stagione storica con ansie e progetti in un contesto isolano.
La nostra gioventù visse una passione civile per cambiare il mondo e la vita. É chiaro che il cambiamento nel segno civile e nella ideologia del liberalismo doveva incominciare dal proprio Comune. Era il comune l'ente locale fondamentale dove si doveva attuare la Costituzione. Cosa potevamo fare noi giovani sul piano locale per migliorare il mondo? Risolvere i problemi era il nostro impegno anche con voli pindarici al compagno Mao in Cina per alcuni o al compagno Riccardo Lombardi in casa nostra per altri. La battaglia più forte di allora fu l'attuazione della pianificazione territoriale e della programmazione economica su piano locale dell'isola d'ischia. Non ho mai rinunciato a quel disegno in 60 anni.
Le speranze della nuova legge sugli enti locali
I giovani partecipavano alla vita politica negli anni 60 con lo strumento della sezione di partito. É lì che si formavano le classi politiche da mandare nei consigli comunali, nel consiglio provinciale ed in quello regionale o in parlamento a Roma o a Bruxelles. C'era personalismo, antipatie e simpatie personali, ma il dibattito era contenutistico: si affrontavano I problemi della propria comunità. Prendeva forma una visione di Paese, di isola,della repubblica, dell'Europa. Il psi aveva un comitato di zona costituito da 18 componenti e da un segretario. Era un parlamento in miniatura. Gli interventi erano di alto profilo. Bisognava far richiesta di parola al presidente di turno. C'era una gara dialettica per il miglior intervento. Era una scuola civile. Discutevamo sui "documenti" proposti. Sollecitavamo una riforma degli enti locali quindi salutammo con favore la legge n. 142 del 1990 detta legge Gava. Arrivava dopo circa 70 anni dalla vetusta legge comunale e provinciale. Avevo molte speranze. I comuni dovevano avere "statuto" e "regolamenti". Erano possibili assessori esterni al consiglio comunale. Poi nel 1993 la legge sul l'elezione diretta del sindaco per dare stabilità di governo. Le due leggi segnano il passaggio dalla prima alla seconda repubblica. Si passa dal "parlamentarismo locale" al presidenzialismo. Oltre 30 anni di elezione diretta ha di fatto portato al cesarismo mentre sono scomparsi I partiti solidi intesi come luoghi di formazione culturale e politica. Il sindaco nomina e revoca gli assessori ed utilizza il consiglio per ratificare sue decisioni. L'impoverimento della politica nazionale è iniziato dagli enti locali.
Il caso Carotenuto
Le dimissioni di Carotenuto da assessore esterno, l'unico della giunta di Giosy, sono emblematiche di questo tempo di postdemocrazia. Nella lettera di dimissioni non sono descritti i problemi di contenuto, di diversità di vedute sul modo di affrontare il compito gigantesco della ricostruzione. Non avranno nemmeno la considerazione di un dibattito in consiglio comunale. Non hanno nemmeno polemiche nel paese perché non ci sono né sezioni di partito né circoli culturali. Tutto è ridotto a gossip sui social.
Era meglio la stagione di ieri rispetto a quella di oggi.
Giuseppe Mazzella