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ISCHIA FILM FESTIVAL 2019, LA NOTTE DELLE DONNE

Cinema
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L'attrice australiana Radha Mitchell, le donne di Castel Volturno di Edoardo De Angelis, la francese Gwendolyn Gourvenec. Una serata tutta al femminile al Castello Aragonese

 

Mercoledì 3 luglio sarà ricordato nella storia dell'Ischia Film Festival 2019 come il giorno delle donne, tutte straordinarie e protagoniste di storie emozionanti. A partire dall'ospite a sorpresa Radha Mitchell, che vanta in carriera un ruolo da protagonista per Woody Allen in Melinda & Melinda e tanti altri successi internazionali. L'attrice australiana ha accompagnato Celeste, film presente nel concorso internazionale, di cui è assoluta prima donna, e le è stato consegnato il premio speciale Diva & Donna. “Sono molto contenta di essere in questo luogo straordinario con un film a cui tengo molto, la storia di una donna che è alla ricerca di se stessa, un ruolo molto bello in cui mi sono immersa completamente”.

Come ha fatto anche Pina Turco, straordinaria protagonista di Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis, presente al festival con il suo cast di donne eccezionali, completata da Cristina Donadio e Marina Confalone, vincitrice del David di Donatello per questo film. Un film che parla di nascita e rinascita e ricco di sentimenti. “Sono stato allevato da tre donne, le conosco, eppure ancora non le capisco, ma quando scrivo di una donna mi è naturale raccontarle”. Marina Confalone sottolinea che “è un film pieno d'amore, ispirato da un territorio, Castel Volturno, da cui Edoardo non si riesce a separare, e dalla protagonista che va inseguendo la libertà. E io gli sono molto grata, perché mi ha guidato in un personaggio orribile e ricchissimo”. “Vorrei curiosare dentro Edoardo per sapere quanti altri personaggi femminili ha dentro. Ho detestato la mamma di Maria sin dall'inizio, ma sia interpretandola che rivedendola mi sono accorta che ho provato misericordia per lei, perché non ha più niente da sentire. D'altronde il nostro mestiere è anche scavare nei nostri demoni”. “Edoardo ha un rispetto particolare per i personaggi femminili” ha aggiunto Pina Turco “li rispetta per il loro essere donne, ma prima di tutto per il loro essere umane. E in questo momento storico è interessante riflettere su questi due aspetti e fonderli”.
Donne speciali, come Gwendolyn Gourvenec, attrice francese che ne Il viaggio di Yao ha avuto un ruolo particolare .“Mi hanno chiamata sul set quando il montaggio era già concluso, per interpretare una scena che volevano aggiungere all’inizio del film”. Una circostanza unica nel suo genere, secondo l’attrice che spende anche belle parole sull'Italia e il nostro cinema. “Sono innamorata dell’Italia, il vostro paese è incredibile così come il cinema italiano. Mi piacerebbe molto lavorare con registi e produttori italiani”.

Altro beato tra le donne della serata è stato Pippo Mezzapesa con il suo “Il Bene mio”, film che racconta di un “paesino immaginario, abbandonato dalla sua comunità in seguito a un terremoto e dell’unico uomo che vi rimane resistente”, Elia, interpretato da un magistrale Sergio Rubini. “Una storia tremendamente attuale di una paese senza memoria e sull’idea che non possa esserci futuro senza la conservazione della stessa” ha raccontato Mezzapesa che, sul significato del titolo del film, ha invece spiegato: “Il bene mio è il bene spirituale, quello che siamo stati. Ho preso spunto dall’omonima canzone d’amore, diventata poi colonna sonora del film- di un cantatore di Foggia, Matteo Salvatore. Mi è sembrato giusto dare quindi questo nome al mio lungometraggio che in fondo parla della fine di un amore”.

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