--“… perché secondo me il potere discrezionale con cui l’ autorità politica governa, il richiamare a sé tutte le richieste di concessioni, costituisce un cattivo esercizio della potestà di governo. – Ugo La Malfa ( 1903-1979) - Intervista sul non-governo – 1977 - Laterza
Forse il mio articolo apparso domenica 19 maggio 2024 su Il Dispari dal titolo “un’idea di Paese, un’ idea di Isola” merita un chiarimento e la spiegazione della sua genesi perché ho molto riflettuto prima di scrivere ed ho valutato che bisogna controllare i nervi di fronte alla bassa propaganda.
A quasi sette anni dal terremoto del 21 agosto 2017 ed a metà del secondo anno dalla grande alluvione del 26 novembre 2022 non abbiamo ancora un “ Piano di Ricostruzione”. Nessun edificio pubblico a Casamicciola e Lacco Ameno è stato ripristinato. I bambini a Casamicciola non hanno una scuola, una palestra, un auditorium. Il sistema viario di Casamicciola - completamente – è vergognosamente scassato con le lamiere al vento ed alla pioggia di Via Spezieria a simboleggiare la “non ricostruzione”.
Alberghi, ristoranti, bar, stabilimenti termali storici chiusi ed addirittura pericolo pubblico per i passanti. Un sistema economico di Casamicciola mortalmente ferito ed un tessuto sociale completamente scomparso senza un circolo culturale, una sede di un partito politico o organizzazione sindacale con una sola organizzazione no-profit che è la “ Catena Alimentare” cioè il simbolo di una gravità oltre ogni immaginazione della sopravvivenza umana della comunità cittadina.
Oltre mille edifici privati ancora chiusi nell’ attesa della “ ricostruzione”. Un sindaco nuovo che è quello vecchio di 22 anni fa che nel mare oceano delle “ demolizioni” che bisogna eseguire al Majo, La Rita, Piazza Bagni, non trova di meglio che proporre la “demolizione” del Capricho de Calise nel centro urbano della Marina – l’ unico a mitigazione sismica accettabile per una logica “ricostruzione”, un simbolo di valore storico ed affettivo per un Paese così povero di Memorie Storiche per effetto di terremoti ed alluvioni, e senza alcuna delibera del Consiglio Comunale o di un ascolto dei cittadini che pur in 127 hanno presentato una petizione ed ancora in piena lite col Demanio perché non conosce i privilegi aragonesi del 1501 richiamati dagli amministratori del 1959 memori di averli esercitati per circa 5 secoli. Bisogna controllare la collera.
Ed allora bisogna accogliere con educazione civile l’ arch. Fukas e sua moglie l’ arch. Mandrelli e rispettosamente accogliere le loro prime idee di paese ma facendo notare che esiste ancora qui una società civile ed un impegno politico e culturale e sono state avanzate proposte non prese in esame poiché c’è una classe politica incapace ed inadeguata costituita da “ plauditores di regime che non vanno al di là di alzare la mano nel consiglio ma non conoscono né il testo unico degli enti locali né lo stesso statuto comunale. E’ proprio quello che NON serve alla cittadinanza ed alla Democrazia Politica che è in crisi perché ha solo “ plauditores” e non partecipanti critici.
Dialettica per la Verità
Soltanto la dialettica è garanzia di approssimazione alla Verità affermò un Magistrato del pool “ Mani Puliti” oltre 30 anni fa. Ed è questo il compito che si assegna la stampa libera senza timore delle opinioni politiche e delle scelte.
C’è un testo fondamentale che ho letto e riletto ed è “ Intervista sul non-governo” nei saggi tascabili Laterza del 1977 cioè 47 anni fa . E’ l’ intervista ad Ugo La Malfa, azionista e repubblicano, a cura di Alberto Ronchey. Negli anni della formazione giovanile mi sono abbeverato alla fonte dei saperi dei Maestri della cultura laica, anticlericale, antifascista e socialista necessariamente divisa dal comunismo e l’ ho fatta mia. Memorabile quella risposta di Ugo La Malga sul “ potere discrezionale” contenuta dalla pagina 40 alla 41.
La Malfa cita “la spendita pagina di Silvio Spaventa” ed afferma “che la degenerazione amministrativa e politica, del malcostume, è nel rapporto alterato tra l’ autorità politica e l’ amministrazione”. E’ un concetto decisivo per La Malfa che egli manifesta come progenitore della Programmazione Economica con la sua “ nota aggiuntiva al bilancio dello Stato” come Ministro del Bilancio nel 1962 poiché “lo sviluppo deve essere programmato in una visione globale”.
Il libro ne parla dalla pagina 54 alla pagina 60. Sono considerazioni ancora attualissime, è attualissimo il discorso di Silvio Spaventa del 7 maggio 1880 sul “Diritto Pubblico” e sui “corpi locali” cioè i Comuni. 107 anni dopo.147 anni dopo uno stesso concetto.
Da un’unica concezione dello Stato “Liberale” ma chiamato ad un ruolo “Sociale”. Il tentativo di riforma della Pubblica Amministrazione nel 1997 del Ministro Bassanini si inserisce in questo filone iniziato da Spaventa nel 1880.
L’ autista e la macchina
Quando cito l’ espressione felice del giornalista Davide Maria De Luca nel suo servizio sulla frana del 26 novembre ( Il Continente n.1/2023) della similitudine “ della folle corsa della macchina senza autista” poiché – avendo De Luca letto il mio libretto sulla “ Pianificazione mancata” dal 1949 al 2012 –usa “ autista” e “ macchina ” per sintetizzare una enorme espansione economica con i logici risvolti sociali senza alcun piano ordinato di crescita in 60 anni. L’ “autista” a cui faccio riferimento nel mio articolo non è e non può essere un Uomo ma una Legge cioè il Piano Regolatore Generale che nel caos legislativo ha cambiato molte volte dizione fino ad arrivare ad “ assetto territoriale” come sintesi tra di fesa dell’ Ambiente ma anche di fruizione de Territorio. Ischia NON è Vivara o Palmarola. E’ vissuta dall’ ottavo secolo avanti Cristo.
Cambiano i nomi della Programmazione. Cambiano i tempi. Cambiano le persone. Ma deve restare il Punto della “ Regola”, della “ Legge” chiara e forte che vieta ma consente pure affinchè non ci sia il “ non-governo” ma il “ governo”. Qualcosa ancora da venire. Ora resta l’ amarezza – come quella di La Malfa – per quell’ Italia dei Padri Costituenti che non c’ è ancora e non sappiano se e quando ci sarà. Ma la Speranza non deve morire.