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Presentata a Ischia PescAgri-Cia, parte dalla Campania la nuova associazione per la pesca

Economia
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Un settore produttivo fondamentale dalle criticità annose, che la crisi legata alla pandemia ha aggravato. E con prospettive tutt’altro che rosee, se non si interverrà con decisione per correggere le storture che ne impediscono la ripresa e rischiano di condannarlo alla marginalità. La pesca in sofferenza chiede attenzione e misure concrete per il suo rilancio, e a raccogliere istanze ed esigenze del comparto è la Cia-Agricoltori Italiani, che venerdì scorso ha ufficializzato a Ischia la nascita di PescAgri, la nuova Associazione Pescatori Italiani, che si occuperà di tutelare, sviluppare e valorizzare la pesca e l’acquacoltura sul territorio nazionale e in una proiezione internazionale. Una sfida che non casualmente si è voluto far partire dal Mezzogiorno e dalla Campania, in considerazione dell’importanza storica della pesca in questi territori, dove ne sono rappresentate tutte le diverse tipologie, da quelle più industriali a quelle, prevalenti, artigianali.

È in Campania la principale flotta tonniera italiana, tra Cetara, dove la pesca del tonno ha lasciato tracce nel nome stesso della cittadina della Costiera, e Salerno. La zona flegrea da un secolo è una realtà di primo piano nella militicoltura, che si è estesa ormai anche nell’area torrese-stabiese e nel golfo di Salerno. È campano il sessanta per cento della flotta italiana di imbarcazioni dedite alla piccola pesca costiera, che utilizzano una molteplicità di attrezzi: perlopiù (85%) pesca artigianale, praticata all’interno delle sei miglia, oltre ad una minima (11%) quota dello strascico nazionale, entro il territorio regionale e le dodici miglia. Ed è in crescita l’acquacoltura, sia negli impianti a terra che negli allevamenti off-shore.

A sottolineare l’interesse di Cia per questo ingresso nel settore pesca, è stata la presenza dei vertici nazionali dell’organizzazione alla presentazione ischitana, presso l’agriturismo il Giardino del Nonno a Sant’Angelo, dove è stato possibile assicurare tutte le precauzioni anti-Covid in una location di grande bellezza. D’altra parte, la terza isola italiana per numero di abitanti, con una solida tradizione peschereccia che negli ultimi decenni ha dovuto fare i conti con una progressiva riduzione della flotta e degli addetti, soprattutto giovani, è sufficientemente rappresentativa delle luci e delle ombre del settore e, dunque, ben si prestava a questo debutto. A maggior ragione, perché il responsabile di PescAgri in Campania sarà proprio un ischitano, Pietro Migliaccio.

Ad annunciarlo è stato il presidente di Cia Campania Alessandro Mastrocinque, che ha sintetizzato le finalità della neonata associazione e gli obiettivi prioritari che saranno al centro delle prossime iniziative, ovvero l’ammodernamento della flotta e delle dotazioni in un’ottica green e di sicurezza sul lavoro. «Ci concentreremo sulla ricerca del reddito», ha anticipato Mastrocinque, facendo riferimento alle opportunità legate all’importanza del pesce nella dieta mediterranea e al ruolo decisivo della tracciabilità ed etichettatura per qualificare l’offerta di pescato locale e stimolare la domanda, sfruttando i flussi turistici di potenziali consumatori. In questo quadro, particolare attenzione sarà rivolta alla piccola pesca e all’inserimento dei giovani e delle donne. Mastrocinque ha annunciato l’intenzione di attivare un Osservatorio socio-economico della Pesca, come riferimento scientifico, di ricerca e di raccolta ed elaborazione dati, in collaborazione con università e capitanerie di porto, per supportare le strategie da promuovere sull’intero territorio nazionale.

E a proposito della crescente, qualificata e qualificante presenza delle donne in un settore tradizionalmente molto maschile, la direzione nazionale di PescAgri a Marilena Fusco rappresenta una novità di indubbio rilievo e un chiaro segnale al debutto della nuova organizzazione di categoria. Reduce da un approfondito viaggio tra le marinerie della penisola e delle isole, Fusco ha sottolineato che il settore ha bisogno di attenzione e che gli operatori chiedono ascolto, servizi e riferimenti certi, per affrontare proficuamente i tanti problemi con cui si misurano ogni giorno. Obiettivo primario da perseguire sarà di «intercettare strumenti utili di sostegno al settore», oltre a sfruttare tutte le opportunità nuove di reddito e a lavorare sul territorio su commercializzazione, trasformazione e tracciabilità.

Il presidente dell’Ancim, l’Associazione dei Comuni delle isole minori, e sindaco di Forio, Francesco Del Deo, ha ricordato come la pesca sia da sempre una delle prime attività economiche delle isole, sebbene sia ormai un settore trascurato. Perciò ha salutato con interesse la nascita di PescAgri e la presentazione su un’isola, cogliendo anche il valore di iniziative volte a trasformare in opportunità la tragedia della pandemia e della crisi economico-sociale che ne è conseguita. Rilevando le potenzialità di crescita del settore nelle isole, anche attraverso lo sviluppo del pescaturismo, Del Deo ha segnalato la necessità di snellire le procedure, perché attualmente la burocrazia colpisce e condizione proprio la piccola pesca, che è la più rispettosa dell’ambiente. Ad auspicare un rilancio della pesca, restituendo un ruolo centrale nell’economia locale ai pescatori, come pure agli agricoltori, è stato il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, che ha salutato con favore le iniziative volte a intercettare fondi per innovare le imbarcazioni e le attrezzature.

Tema, questo, su cui è intervenuto il neoresponsabile di PescAgri in Campania, Pietro Migliaccio, che ha indicato nell’innovazione del parco barche e nel ridimensionamento della burocrazia le questioni più urgenti da affrontare, anche nell’ottica di una pesca sostenibile. Migliaccio ha, inoltre, posto l’accento sull’utilizzo delle imbarcazioni per fare pescaturismo nei periodi di fermo biologico o di attività di pesca ridotta.

Un’esigenza emersa sul territorio ed evidenziata dalle aziende, che chiedevano un’attenzione specifica: queste le motivazioni che hanno spinto Cia a creare PescAgri. Lo ha spiegato Claudia Merlino, Direttore generale di Cia-Agricoltori Italiani, sottolineando come questo sia l’anno utile per capire le dinamiche di transizione del settore pesca, che può fare da apripista per superare le criticità preesistenti che il Covid ha ancora di più evidenziato. È questa la fase giusta per riconsiderare le dinamiche del consumo e dell’impresa. E Cia, attraverso PescAgri intende mettere a disposizione del settore la sua organizzazione sul territorio e le sue rappresentanze in sede europea.

Mariella Passari, Direttore generale dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, competente anche per la pesca, ha ricordato i numeri del settore ittico in Campania e come molto del valore aggiunto prodotto dalle aziende sul territorio regionale venga fruito altrove. La piccola pesca, gestita su base familiare e cooperativa, è in grande difficoltà e il 75 per cento degli stock ittici nel Mediterraneo è al collasso: è necessario, dunque, calibrare lo sforzo di pesca e il rinnovamento biologico, pur nell’impegno di far crescere il settore, intervenendo su una semplificazione normativa e favorendo il ricambio generazionale. Passari ha evidenziato l’importanza dell’acquacoltura e le grandi potenzialità della molluschicoltura. E ha annunciato che la Regione Campania sta lavorando con la Stazione Zoologica “Anton Dohrn” all’elaborazione di un Piano regolatore del Mare.  Si stanno anche predisponendo iniziative per riconoscere ai pescatori un ruolo centrale attivo nella tutela della risorsa mare (recupero plastiche, pulizia dei fondali), per potenziare la formazione e per sfruttare al meglio i fondi esistenti per il rinnovo della flotta e la digitalizzazione.

A mettere l’accento sul valore del prossimo Piano regolatore regionale del Mare è stato l’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, ribadendo l’esigenza di fare sistema con il mondo accademico e associativo, per rilanciare il settore pesca in un’ottica di sostenibilità ambientale. Caputo ha valutato positivamente l’idea dell’Osservatorio lanciata da Cia, auspicando una sinergia tra la Regione e l’associazione. «Ci vuole un salto nella formazione dei pescatori – ha affermato l’assessore – per la riscoperta di un settore primario e di valori di fondo dimenticati».

A chiudere l’incontro è stato il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino, che ha chiarito come, in presenza di altre associazioni della pesca, la nascita di PescAgri non nasca da volontà di competizione con altri, bensì dalla necessità di collegare agricoltura e pesca. Ha, poi, ricordato che le risorse da investire nel settore ci sono, ma in gran parte finiscono col non essere utilizzate e perciò bisogna intervenire anche a livello normativo. PescAgri si propone di sostenere le politiche di tutela della pesca, di rendere più fluido il rapporto tra le imprese e la Pubblica amministrazione, di far crescere nei cittadini la considerazione per il valore del pesce nell’alimentazione e di valorizzare il ruolo dei pescatori nella tutela dell’ambiente.

Dopo la presentazione di PescAgri, sarà attivato sull’isola uno sportello per supportare a tutti i livelli le imprese della pesca e le aziende agricole attive sul territorio. 

 

Presidente nazionale di Cia Dino Scanavino
Marilena Fusco direzione nazionale di PescAgri
Assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo
Da destra, Alessandro Mastrocinque, Claudia Merlino, Francesco Del Deo
Pietro Migliaccio PescAgri in Campania
Presentazione di PescAgri, al giardino del Nonno di Sant'Angelo
Presentazione di PescAgri, al giardino del Nonno di Sant'Angelo
Vista su Sant'Angelo dalla terrazza del Giardino del Nonno
Vista sulla spiaggia dei Maronti e su Capri dalla terrazza del Giardino del Nonno