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Ischia: quando l'economico non è sociale o la fine del liberismo.

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La direzione dell'hotel Mezzatorre a Forio d'Ischia, dallo scorso anno 2019 gestito dalla famiglia Scio' Italo-americana con una prestigiosa minicatena di alberghi in Italia, ha ufficialmente annunciato che a causa del covid 19 quest'anno 2020 non riaprirà.


L'arrivo di questa famiglia imprenditoriale ad Ischia lo scorso anno era stato accolto con grande favore. Ritornava una "catena alberghiera" ad Ischia dopo la scomparsa dei jolly hotels dei Marzotto e dello sheraton. Rilevava un "hotel de charme" per una clientela di lusso con 57 camere ed un parco di 7 ettari anche con eliporto privato ed accesso al mare riservato. Il signor Scio' era stato anche premiato nello autunno dello scorso anno da una associazione di amici d'Ischia ed aveva annunciato che l'albergo Mezzatorre aveva triplicato il fatturato nel 2019 e intravedeva grandi possibilità per il turismo di Ischia proprio nella clientela ricca ed internazionale.


La pandemia del covid 19 quindi colpisce in maniera gigantesca il turismo perché è ferma la mobilità mondiale. Il Mezzatorre resta chiuso per il 2020. Le prenotazioni per questa stagione a causa del virus sono state cancellate. É molto probabile che altri grandi e piccoli alberghi non riapriranno. Anche se l'Unione Europea annuncia che per la metà di giugno si riaviverà il turismo con una riapertura della mobilità.

Questo annuncio di un imprenditore famoso - che tuttavia mantiene aperti altri due alberghi in altra parte d’Italia - mi ha riportato alla mente un convegno che la Confindustria organizzò ad Ischia nel 1969 sul ruolo sociale dell'impresa al quale parteciparono, fra gli altri, l’armatore Angelo Costa e l’industriale dell’ auto avv. Gianni Agnelli.

Ne ho parlato diffusamente nel mio libro "Ischia luci e ombre sullo sviluppo" del 2010. Sono passati 10 anni. Forse dovrei fare una seconda edizione riveduta corretta ed aggiornata. Ma sarei ripetitivo perché partendo proprio da quel convegno del 1969 che vide la partecipazione di 300 economisti chiamati a discutere in tempo di “contestazione giovanile” che occupava le Facoltà e di avvio della programmazione economica che impauriva gli imprenditori sostenevo la "terza via" tra il collettivismo e l'individualismo cioè il “comunismo” ed il “liberismo” e mi schieravo per l'intervento pubblico nella economia perché era vero che l'economico crea il sociale.

Il convegno si reggeva su due aggettivi. Ma quando l'”economico” si scontra col  "sociale” l'imprenditore che tende alla "massimizzazione del profitto" (si discuteva sulla “definizione” del “profitto”) sceglie l'economico non il sociale. Ecco quindi la mia scelta fatta a 20 anni per le politiche keynesiane per il debito pubblico e l'occupazione. Dopo quel tentativo di programmazione fallito (il sogno durò meno di 10 anni con buona pace di Antonio Giolitti e di Giorgio Ruffolo) ci sono stati 30 anni (almeno) di sfrenato "liberismo" dove si è esasperata la "privatizzazione" anche della sanità come stiamo vivendo al tempo del virus. Gli atti di quel convegno - a cui partecipai come studente di economia e commercio al primo anno - di 1280 pagine sono stati un testo fondamentale per oltre 40 anni insieme al testo del mio maestro prof. Giuseppe Palomba sulla "espansione capitalistica".

Il caso Mezzatorre è paradigmatico del limite "sociale" del liberismo e ripropone l'esigenza dello "stato imprenditore" e regolatore dello sviluppo economico. Sarà dura ma dobbiamo ritornare alla politica di piano. Ad un piano per il lavoro come quello del 1949.Ad una nuova Cassa per il Mezzogiorno come quella del 1950 perché le belle intenzioni del ministro per il sud Peppe Provenzano annunciate a Bari il 14 febbraio 2019 prima che esplodesse l'epidemia non daranno pane a migliaia di lavoratori del turismo e del suo enorme indotto che vivono l'epidemia e che all'orizzonte vedono la carestia e la fame.

 

Giuseppe Mazzella direttore de” il Continente”

 

casamicciola 13 maggio 2020

fonti: Atti del XIII convegno di studi di economia e politica industriale tenutosi ad Ischia nei giorni 23, 24 e 25 maggio 1969 in Rivista di Politica Economica 1969 agosto-settembre 1969.
G.Mazzella- Ischia, luci e ombre sullo sviluppo –il sistema economico-sociale dell’ isola d’ Ischia: dall’ espasnione selvaggia ( 1970-1974) al tempo della globalizzazione ( 2002-2010) – Edizioni OSIS con prefazione di FRANCO BORGOGNA -