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Ischia celebra il suo porto 163 anni fa la sua apertura

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Era un lago vulcanico, di Ferdinando II di Borbone l’intuizione: il 19 settembre dalle 18.30 il Comune ricorda l’evento liberando l’approdo dalle barche e raccontando la sua storia.

La storia di un vulcano divenuto lago e poi, finalmente, porto. Il prossimo 19 settembre Ischia celebra l’isola nell’isola, a 163 anni dalla storia apertura del suo porto principale, intuizione del re Ferdinando II di Borbone. Era il 1854, la forma perfettamente circolare dell’area suggeriva la traduzione in sicuro approdo: del lago aveva scritto Plinio (“Sull’isola chiamata Aenaria si aprì la terra ed inghiottì una cittadina e in seguito a questa catastrofe si formò un lago”), mille storie si sono succedute in questo luogo carico di suggestione immortalato dall’artista Jacob Philipp Hackert in un celebre dipinto e infine divenuto porto “tra il rimbombo delle artigliere i concerti delle bande musicali, con un’immensa calca di spettatori radunata sulla riva”, come da cronache del “Giornale ufficiale di Napoli”.

Per raccontare e raccontarsi, il porto si svuota delle barche e delle navi protagoniste oggi dell’intenso traffico quotidiano che ne fa uno degli snodi turistici più importanti d’Italia: dalle 18.30 del 19 settembre ecco “Acqua e fuoco. La nascita della bellezza”. L’esibizione della N’drezzata, una delle danze corali identitarie dell’isola, precede la rievocazione dell’inaugurazione del porto, con l’ingresso di Re Ferdinando a bordo di un vascello e il corteo regale che lo condurrà dalla riva sinistra al palazzo reale, dove è in programma il concerto di Onde Sonore della Fondazione Ischia in Itinere.

Tra i protagonisti dell’evento, il celebre tondo di Marco Aurelio, l’isolotto tondo legato a una esercitazione retorica tra il principe romano e il maestro Frontone, che paragonò l’isoletta - ancora oggi ben visibile – al suo interlocutore, protetto dal padre proprio come l’isola grande proteggeva il tondo dalle tempeste.

Lo spettacolo si trasferirà poi, dalle 21:00 sulla Riva Destra, il sottofondo che da 70 anni accompagna l’estate del Porto, abbracciando taverne e ristoranti, e anche antiche grotte da cui muovevano le botti di vino per la terraferma: qui rivivranno le suggestioni di Totò, nel cinquantenario della sua morte, anche attraverso le sue parole da innamorato: “'A primma vota ca nce sò venuto – scrisse il Principe della Risata -'ncopp' a stu scoglio d'oro illuminato, senza parola sò rimasto”.

Quindi, dalle 21:00 largo alla musica con lo spettacolo “Bohèmien, Napoli in strada” di Romolo Bianco con il musicista Daniele Ubik (sassofono e hang), l’attore Leonardo Bilardi e la partecipazione straordinaria del soprano Elena Somma. L’incanto di uno spettacolo piromusicale, che a partire dalle 22.30 abbraccerà tutto il porto, divenuto ormai l’antico lago la cui natura vulcanica ha originato le Terme, concluderà le celebrazioni, organizzate dal Comune di Ischia con la direzione artistica di Cenzino Di Meglio (il disegno luci dell’intera serata è invece di Davide Scognamiglio) nell’ambito della manifestazione “Ischia paraviso ‘e gioventù”.

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