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Intervento presentazione libro su Casamicciola di Luongo, Cubellis Delizia

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Ischia - 1 aprile 2023 – Sala “ Sandro Pertini” delle antiche terme comunali della Città d’ Ischia – Giuseppe Mazzella - giornalista - direttore de Il Continente
CASAMICCIOLA, 1828 già dibattito sulla "Delocalizzazione" del Borgo del Majo

 

Il terremoto avvenne il 2 febbraio 1828 alle 10 di mattina. 29 morti. L’ epicentro fu lo stesso del sisma del 18 marzo 1796. 7 morti. Nel XIX secolo altri terremoti dopo il 1828. 1841, 1863, 1867 ma non ci furono morti – ma il 4 marzo 1881 arriva un terremoto del IX grado della MCS.129 morti. Due anni dopo nel 1883 il 28 luglio il terremoto con la massima intensità sismica (XI grado della Scala Mercalli) "catastrofico" 2333 morti.

Un "novecento "di silenzio sismico ma con la grande alluvione del 24 ottobre 1910. Il secolo XXI è quello del risveglio sismico e delle grandi alluvioni. 2017.2009. 2022. La "Terza Ricostruzione" per Casamicciola ma questa volta per i cambiamenti climatici e la transizione ecologica: il Parco Scientifico nell’ area epicentrale ed il Parco Pubblico del Monte Epomeo per l’ isola "Green". – Casamicciola "E’" Ischia – Di Giuseppe Mazzella-giornalista-direttore de IL CONTINENTE

Dulcis in fundo. Abbiamo voluto concludere questo ciclo di incontri culturali e politici su "Casamicciola che "E" Ischia" dove il Manifesto del 22 gennaio 2023, pubblicato nella genesi, nel testo e nelle firme sul numero de Il Continente che reca il titolo di copertina di "Ischia, oltre l’ urgano", ha costituito la base programmatica in questo luogo antico intitolato significativamente a Sandro Pertini e dove siamo attorniati da questa mostra dell’ immagine documentaria di Casamicciola nel ‘900 dopo la prima e la seconda ricostruzione dopo il 1883 ed il 1910 , per un segno visivo anche se non esaustivo di due secoli di crescita, decrescita e tragedie, che ha fatto da pendant alle iniziative per una "Cultura della Sicurezza", al confronto sulla fragilità e tragicità dell’ isola d’ Ischia nel contesto ampio del Mezzogiorno d’ Italia di cui è parte nelle ombre e nelle luci, abbiamo voluto concludere presentando questo libro dei professori Giuseppe Luongo, Elena Cubellis ed Ilia Delizia dal titolo – deciso e programmatico – "Casamicciola un laboratorio per la difesa dai terremoti-spie, indizi, riflessioni, correlazioni edito dalla Bibliopolis-edizioni scientifiche- che si può acquistare qui con l’ allestito bookshop a cura della libreria du vesuve di Casamicciola quasi
come un segno di "Rinascita culturale" nel più difficile momento che vive la nostra cittadina negli ultimi due secoli.

Ho qui con me una copia del catalogo della mostra documentaria che fu allestita a Casamicciola nello storico albergo di Luigi Manzi il 6 marzo del 1999 – 24 anni fa – in occasione della presentazione della monumentale monografia su "il terremoto del 28 luglio 1883 a Casamicciola nell’ isola d’ Ischia" a cura dell’ allora Servizio Sismico Nazionale diretto dal dottor Roberto De Marco e pubblicata dall’ Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato di cui fu coordinatore il prof. Giuseppe Luongo con altri 9 autori dopo 4 anni di studi e ricerche e di cui Elena Cubellis ed Ilia Delizia contribuirono in maniera determinante. Da quella iniziativa nacque un primo nucleo di un Museo Civico – opera abortita rozzamente anche perché aveva trovato e praticata una soluzione giuridica per il recupero dell’ Osservatorio Geofisico 1885 sulla Gran Sentinella oggi ancora chiuso, abbandonato come macerie al sole.

La storia di Casamicciola non è soltanto una storia di terremoti ed alluvioni – di catastrofi naturali . E’ una storia di catastrofiche inefficienze istituzionali e politiche che si perpetuano e che lasciano incomplete le "Ricostruzioni" – sempre parziali, sempre provvisorie, sempre "mancate" e la stessa "Storia Civile" è "negata" con la distruzione o dispersione degli archivi e delle biblioteche come la Biblioteca dei dottori Antonio e Giuseppe Mennella, la più importante e ricca biblioteca sull’ isola d’ Ischia per quantità e qualità dei materiali raccolti, e per fortuna oggi inglobata nella privata Biblioteca Cameriniana situata nel palazzo del Duca Camerini ad Ischia che dovrebbe essere oggetto almeno di una convenzione fra i sei Comuni principalmente con quello di Casamicciola per poterne permettere visite e studi. Sono certo che in quella Biblioteca ci sono almeno altri 10 anni di studi e ricerche.

Casamicciola è un caso unico per lo studio e la ricerca della Scienza della Terra o Geologia ma anche per la Scienza Politica, per la Scienza del Paesaggio o Architettura, per le Scienze Giuridiche, Economiche e Commerciali perché queste Scienze debbono fondersi come Cultura senza aggettivi qualificativi ad evitare che questa cittadina ma questa cittadinanza faccia "l’ eutanasia di sé stessa".

Il grande merito storico del prof. Giuseppe Luongo – che ha studiato per oltre 40 anni l’ isola d’ Ischia sotto terra e sopra la terra – è di aver chiamato tute le scienze ed i migliori scienziati a trovare una soluzione ragionata e ragionevole per Casamicciola che "E" Ischia la quale è un unicum per "Legge Geografica" come diceva il prof. Edoardo Malagoli.
Sono particolarmente fiero di aver seguito come giornalista locale e regionale per oltre 40 anni le ricerche, le iniziative, i libri del prof. Luongo e della sua fedele allieva Elena Cubellis e della prof.ssa arch. Ilia Delizia e credo – testimone e relatore dei due eventi di presentazione – che l’ opera di Ilia "Ischia, l’ identità negata" del 1987 e la monografia sul terremoto del 1883 nel 1999 siano due testi perenni per la conoscenza approfondita della nostra isola che fu il luogo più amato fra tutti i luoghi del Pianeta per sua ammissione di Alfred Rittmann.

Questa Unità per "Legge Geografica" ha bisogno di una "Legge Umana o Civile" che ci è imposta dal moto della Storia e dai cambiamenti climatici del Pianeta.
La dedica che Giuseppe Luongo, Elena Cubellis ed Ilia Delizia per il loro libro non è solo Memoria di un Uomo ma un appello corale: "A Pietro Greco sapiente e eccellente artefice della divulgazione scientifica promotore instancabile del riconoscimento di Ischia sito UNESCO Patrimonio dell’ Umanità".

"Quando l’ autore programma l’ opera deve scegliere l’ elemento focale della sua ricerca e il destinatario delle sue riflessioni" ammoniscono le prime parole del prologo di questo libro che oggi presentiamo e che è – dopo gli altri tre volumi dal 2006 al 2017 degli stessi studiosi sullo stesso tema - il più importante e decisivo per "una diffusa e solida "cultura della sicurezza" che si auspicava già dal 1999 con la mostra, il catalogo, la monografia.

E’ soltanto alla fine del diciottesimo secolo ( XVIII) – il secolo dei lumi – che nascono nuove scienze come la scienza della terra e la scienza dell’ economia politica e dopo avere dettagliatamente esaminato il terremoto del 28 luglio 1883, la prima grande catastrofe dell’ Italia post-unitaria dalla quale partì una legislazione anti-sismica unitaria ma una attenta,continua, incessante ricerca sul piano locale per prevenire o addirittura prevedere il sisma, Luongo, Cubellis e Delizia – la fusione fra scienze – cercano di approfondire lo studio e la ricerca dal 18 marzo 1796 in cui avviene a Casamicciola un terremoto dello VIII grado della Scala Mercalli provocando almeno 7 morti e gravi danni alla parte alta di Casamicciola.

Le fonti documentarie sono scarse su questo terremoto del 18 marzo 1796 ma gli autori di questo libro accertano che avvenne alle 5 e mezzo del pomeriggio "nel caseggiato attorno alla parrocchia di Casamicciola che crollò. Sette vittime estratte dalla macerie: il resto del paese e i paesi vicini restarono incolumi".
Cioè l’ epicentro fu il Majo, la Rita, Fango. Da questa data sappiamo che l’ epicentro di tutti i successivi – sei – terremoti del XIX secolo è sempre lo stesso: la zona alta di Casamicciola. E’ lo stesso epicentro 134 anni dopo il 1883 del 21 agosto 2017.

Ma è sul terremoto del 2 febbraio 1828 che si focalizza la ricerca anche perché c’è materiale di archivio che i tre autori vanno a trovare all’ archivio di Stato portano alla luce le note di spesa – anche allora qualche polemica sulle modalità di spesa per la "ricostruzione – e soprattutto comincia da allora la discussione sulla delocalizzazione.

Pag. 43: "Elemento centrale nel dibattito che si sviluppò all’ indomani del terremoto del 2 febbraio 1828 divenne il recupero dell’ agibilità della chiesa parrocchiale di Casamicciola che aveva subito crolli parziali al quale il re Francesco I mostrò un particolare interessamento come potrà leggersi nel capitolo relativo al restauro di tale chiesa. Ma i tempi della decisione in merito alla tipologia dell’ intervento si allungarono perché prese corpo l’ ipotesi di traslocare l’ intero abitato in una zona più sicura". Gli autori scoprono nel museo dedicato al Ministro Francesco Genala a Soresina in provincia di Cremona che hanno visitato nel 2011 per il loro libro "Casamicciola 1883 - il sisma tra interpretazione scientifica e scelte politiche un manoscritto del maggior storico ischitano Giuseppe D’ Ascia sul terremoto del 2 febbraio 1828 così sappiamo che avvenne alle 10 del mattino ed i morti 29 con 80 feriti e che il centro colpito fu lo stesso del 1796. Il capitolo quinto è dedicato ai "segnali di recupero e di ricostruzione". E’ una minuziosa ricostruzione storica da leggere e sottolineare – soprattutto per i "decisori pubblici" che è l’ eufemismo per indicare il sindaco, gli assessori, i consiglieri comunali, regionali etc.

Il sesto capitolo è dedicato alle "correlazioni" con il terremoto del 21 agosto 2017. Sono passati 289 anni dal 2 febbraio 1828. Dopo il 1828 si sono registrati fino al 1881 altri 3 terremoti: 1841-1863-1867. Ma non ci sono morti.Solo danni agli edifici. E’ il 4 marzo 1881 che c’è un altro terremoto e questa volta è del IX grado della Scala Mercalli "distruttivo" con 129 morti sempre con lo stesso epicentro. Infine il terremoto "catastrofico" XI grado della Scala Mercalli 2333 morti tutto l’ abitato di Casamicciola distrutto, parzialmente Lacco e Forio. Dal 1881 al 1883 trascorrono solo due anni. Dal 1883 al 2017 trascorrono 134 anni. Tutto il '900 è senza terremoti. Il '900 è il secolo della grande alluvione del 24 ottobre 1910 15 vittime tutta l’ isola colpita 10 vittime a Casamicciola.

Al terremoto del 21 agosto 2017, VIII-IX grado della Scala Mercalli, 2 morti, il libro dedica il capitolo sesto è lo intitola: un’occasione per la transizione ecologica.
Gli autori sono fermi e chiari nelle conclusioni: Rilevata la persistenza della sorgente sismica nell’ attuale fase di silenzio eruttivo, propongono la delocalizzazione del centro abitato di Casamicciola alta e la realizzazione nell’ area epicentrale di un Centro di Ricerca Internazionale sulla genesi e sul meccanismo dei terremoti superficiali capaci di produrre intensi effetti distruttivi in aree epicentrali di limitato sviluppo. Tale Centro destinato a Parco Scientifico Naturalistico delle Acque e della Memoria avrebbe l’ obiettivo di ravvivare la memoria e sviluppare la consapevolezza e la ricerca per la difesa dai terremoti.

C’è un addendum o aggiunta al libro che è una nota sul dissesto idrogeologico dell’ isola d’ Ischia dolorosamente alla ribalta col terribile 26 novembre 2022 che rafforza la tesi che non possono essere più dimenticati i tre rischi naturali di Ischia – vulcanico, sismico, idrogeologico – sottovalutati per almeno 70 anni da uno sviluppo edilizio ed economico senza regole che il collega giornalista Davide Maria De Luca ha chiamato con espressione felice "la folle corsa senza autista".

I mutamenti climatici e la natura geologica delle terre emerse impongono la transizione ecologica e da qui è stata riproposta dal nostro Manifesto per Casamicciola non solo un Parco Scientifico nella zona epicentrale dei terremoti ma un Parco Naturale di tutta l’ area del Monte Epomeo e le sue colline sia perché è l’ unica via per una gestione dei terreni terrazzati, oggi in gran parte abbandonati ed incolti, sia perché è la via per un nuovo sviluppo economico o nuovo segmento fondamentale per la nostra complessa ed articolata economia turistica o dell’ accoglienza e sarebbe esempio virtuoso ed efficiente di "Concerto Istituzionale" tra Stato e Regione (con Comuni e Città Metropolitana) oltre le "passeggiate istituzionali" di rito ed i rituali "Commissariamenti".

"Quanto accaduto ha mostrato che la condizione del territorio è ad un livello di instabilità tale che non può essere mitigato se non con un intervento profondo, finalizzato al risanamento idrogeologico dell’ isola da parte di tecnici esperti capaci di realizzare l’ obiettivo in breve tempo rispondendo alle esigenze di una maggiore sicurezza del territorio e della valorizzazione delle risorse ambientali dell’ isola Per aprirla così a un turismo rispettoso del verde, colore simbolo dell’ Isola" conclude il libro.

E’ una conclusione – che anche in Memoria di Pietro Greco e del suo obiettivo di sito Patrimonio dell’ Umanità dell’ UNESCO - che raccoglie la mia e la nostra "militante "condivisione"