Capri e il principe/la polemica di cucina sulla paternità del panino "zingara" innescata da un ristoratore di Procida che - volendo mettere a frutto la diffusione mediatica - effimera - che avrà Procida, capitale italiana della cultura 2022, é di basso profilo. Procida comincia male il suo anno di celebrità.
É una caduta di stile che da ischitano - fiero della mia maturità turistica che porto nei geni di sangue misto europeo aperta alla "cultura dell'accoglienza" da almeno tre secoli - guardo con indulgenza. I Procida I sono solo all'inizio dell'economia turistica. Al di là della simpatica fierezza l'arch. Sandro petti che inventò negli anni '50 al "rangio fellone" lo "spaghetto alla puttanesca" non ha mai pensato di "brevettare" il nome e la ricetta. Qualche ristoratore altrettanto simpatico le ha cambiato nome:spaghetto alla donna perduta. Cose simpatiche che fanno colore. Una mia amica anni fa mi mando la ricetta dello "spaghetto al principe pupetto caravita di sirignano". La misi in opera nel corso di un simpatico pranzetto con i miei amici "fricchettoni" annunciando il menù. Ma di che si trattava? Quali arti magiche nascondeva la ricetta del principe? La "leggenda" narra che fu inventata a capri durante gli anni "40 di guerra e ristrettezze dal principe pupetto caravita di sirignano che era un dandy allestitore di feste e festini con amici e amiche.
Trovatela se potete e provare io non ve la dico per non ricevere una montagna di fischi e pernacchia.
Vi assicuro che nessun ristoratore caprese ha mai pensato di brevettarla.
Evviva la differenza!
G. M.