Estate ad Ischia
Estate ad Ischia
San Michele nell’incanto del borgo di S.Angelo
Sant’Angelo, piccolo borgo marinaro a sud dell’isola, il 29 e 30 settembre rinnova ogni anno l’omaggio al Santo Patrono.
Don Vincenzo Fiorentino, figlio del vicino paese di Panza, è da oltre 50 anni parroco di Sant’Angelo, alla guida di una delle parrocchie più piccole dell’isola, attiva come tale dal 1905 dopo anni di “dipendenza” dalla Parrocchia di S.Maria del Carmine in Serrara.
Questi splendidi giorni sono attesi ogni anno da paesani e turisti, che non esitano a prenotare con grosso anticipo il loro soggiorno negli alberghi della zona.Sant'Alessandro: un corteo sospeso tra storia e tradizione
Un piccolo borgo incastonato nella natura del porto di Ischia; una vera e propria gemma ricca di storia e di tradizioni che ogni anno, il 26 agosto, in occasione della festa di Sant'Alessandro prende vita e come il più bello dei tesori schiuso dallo scrigno incantato si mostra in tutto il suo splendore.
Andar per cantine 2024
Dal 20 settembre al 6 ottobre 2024 - Andar per cantine
Trekking in vigna, passeggiate e degustazioni alla scoperta dell’isola contadina.Il mare è aria liquida
Per me il mare è casa. Il corso della spuma quando scelgo il corridoio che costeggia l’abisso. Da dove vengo, dove sono, dove andrò. Per me il mare è aria liquida. Da respirare a pieni sorsi di apnea. Per me il mare è silenzio che fa castelli a mezz’aria in profondità. Per me il mare è la vertigine della solitudine tutte le volte che guardo giù.
Sant’Anna, un fascino senza fine (2)
La festa di Sant’Anna risale ad una tradizione del secolo scorso. Il 26 di Luglio, d’ogni anno, le donne gravide andavano in processione a venerare l’effige della Madre della Madonna che si trovava in una cappella nella baia di Cartaromana. Esse erano accompagnate da un corteo composto dalle barche dei pescatori, che per l’occasione addobbavano lo scafo con frasche e ghirlande di fiori.
Il mare è una persona di famiglia
Che cos’è il mare per me? Meglio, chi è, giacché non lo distinguo da un familiare della cerchia più ristretta, di quelli di cui porto una percentuale importante di DNA. Infatti non c’è stato un momento preciso in cui ci siamo conosciuti. È sempre stato una presenza naturale, ovvia perfino.
Di fuoco e di mare
Fontane di fuoco in mezzo al mare. Direttamente dal ventre della terra, da cui risaliva densa e copiosa la lava, disponendosi strato su strato e solidificando in fretta. Non impiegarono molto tempo, terra e fuoco, con il concorso di acqua e aria, a comporre quella nuova collina sommersa, che la geologia avrebbe poi definito «duomo lavico». Una sequenza lunga di eventi modellò l’isolotto donandogli la caratteristica forma tondeggiante che, rispetto all’altro duomo lavico del Castello Aragonese, lo rende ancor oggi riconoscibile e inconfondibile davanti alla costa meridionale dell’isola grande. Delle cui ben più complesse vicissitudini e trasformazioni, geologiche e storiche, si è trovato ad essere testimone e custode in decine di migliaia di anni. È solo una stretta striscia di sabbia che unisce l’isolotto al gigante dominato dalla vetta verde dell’Epomeo. L’Insula Maior su quel versante particolarmente esposto e vulnerabile presenta uno scenario composito di alture verdeggianti, pareti rocciose alte e scoscese, promontori e lidi sabbiosi.
Andar per cantine 2019
C’è un modo affascinante e intrigante per scoprire l’anima terragna dell’isola d’Ischia, percorrendone gli angoli più suggestivi e penetrando la sua millenaria storia: lasciarsi ispirare da quel fil-rouge che è il vino, i cui intrecci con questa straordinaria realtà si perdono nella notte dei tempi, a quando i coloni dell’Eubea scelsero di sostarvi, rapiti da un paesaggio unico e da una terra vulcanica e fertile. Oggi il vino rappresenta uno dei tratti distintivi di un’isola che punta con sempre maggiore convinzione al turismo enogastronomico e ambientale, mostrando con orgoglio i suoi paesaggi terrazzati, frutto dell’opera dell’uomo che ha reso coltivabili le colline più aspre e raccontando le mille storie dei viticoltori eroici, che hanno saputo industriarsi dando vita a case vinicole che collezionano premi nazionali e internazionali.
I segreti dell’acqua “miracolosa”
Salute e bellezza alla Fonte di Nitrodi
La fonte di Nitrodi era già frequentata dai Romani duemila anni fa come attestano i numerosi rilievi votivi in marmo qui ritrovati e risalenti al periodo compreso tra il I secolo a. C. e il III secolo d. C.
Sguardi rigenerati: Gilles, Bargheer, Levy
Non è semplice intuire a pieno l’atmosfera che si respirava a Sant’Angelo negli anni ’50. Volendolo fare, però, si può partire dal presente, quel tempo che con delicata estensione si crede il centro dell’universo, spingendo alla conoscenza di ciò che era, perché ciò che fu è nel presente se tiene in vita chi spera nel futuro. È compito dell’arte tenere la visione del futuro di chi crea, mentre chi ne osserva il prodotto, riceve pur sempre un vissuto, una parte, un participio, una partecipazione del passato. Sant’Angelo è un luogo che s’incontra, che si fa abitare. Io stesso provo una grande emozione quando entro in questo borgo: dalla roccia che costeggia ondulando la via che discende verso il centro, la piazza. Un disegno incredibile di linee tratteggiate dagli agenti atmosferici. Se la si osserva a lungo si può immaginare l’acqua che ne scorre attraverso, il vento che trova rifugio dal sale.