Giovedì 22 luglio alle ore 19.00, per il terzo appuntamento serale del mese, il Mav, il Museo Archeologico Virtuale della Città di Ercolano, celebra il mito di Ercole, raccontandone le gesta e le imprese, lungo la sua passeggiata archeologica virtuale, attraverso il prezioso contributo degli attori Margherita Di Sarno e Valerio Largo, con ingresso a pagamento
Continua nel segno del gradimento, da parte del pubblico, il cartellone dei giovedì serali del MAV di Ercolano. Dopo i primi due appuntamenti che hanno visto protagonisti, giovedì 8 luglio, il filosofo greco Epicuro, il cui pensiero è strettamente legato alla fama della Villa dei papiri dell’antica Herculaneum, celebrato con l’interpretazione, da parte dell’attrice Alessandra D’Ambrosio, della “Lettera sulla felicità”, introdotta dall’archeologo Francesco Sirano, Direttore del Parco archeologico di Ercolano e dal filosofo Giulio Adinolfi, e, giovedì 15 luglio, lo scrittore napoletano Maurizio De Giovanni intervistato dal giornalista Luigi Vicinanza, presidente della Fondazione CIVES/MAV di Ercolano, il Museo approda alla rievocazione del mito di Ercole, di cui è fortemente intriso il territorio vesuviano. Con una visita teatralizzata alla scoperta di una storia dimenticata, quella dell’archeologia vesuviana che, scavando nel passato, riporta alla luce i reperti che testimoniano la grande civiltà delle comunità romane insediatesi alle pendici dello sterminator Vesevo, il Vesuvio, come lo definiva il Leopardi nella sua composizione poetica “La Ginestra”, un vulcano dall’ignea bocca che, allora come oggi, affascina e intimorisce con la sua presenza il territorio sottostante.
Adagiato sulle sponde del mar Tirreno, il Vulcano ha segnato in modo indelebile la storia del territorio campano, rendendolo fertile e rigoglioso, e devastandolo con la forza esplosiva delle sue eruzioni, quasi fosse una divinità antica capace di dare il benessere e la distruzione. E non a caso l’etimo del nome Vesuvio potrebbe essere derivato dal greco Hyésou Hyiòs – il figlio di colui che fa piovere – da cui il nome latino Vesuvius.
Ma chi era il figlio di colui che fa piovere?
Zeus (Giove per i romani) era il dio della pioggia e suo figlio, avuto dalla regina di Tebe Alcmena, era l’eroe e semidio Ercole. Di qui la venerazione e la celebrazione del suo mito tra la popolazione romana di tutte le cittadine vesuviane: da Ercolano (l’antica Herculaneum), che ne prende anche il nome, a Pompei, Oplontis e Stabiae. Infatti erano frequenti dappertutto le rappresentazioni legate al mito dell’eroe greco, di colui che, simbolo della forza, ha segnato la storia non solo romana nel racconto celebrativo delle sue gesta, dalla nascita alle fatiche, fino all’apoteosi tra gli dei dell’Olimpo.
Quindi, giovedì 22 luglio sarà di scena al MAV, il mito di Ercole raccontato dagli attori Margherita Di Sarno e Valerio Largo, per poi chiudere il cartellone serale del mese, giovedì 29 luglio, con il racconto di un Alessandro Magno “contemporaneo” ad opera di Eduardo Esposito con la presenza di Paolo Giulierini, Direttore del MANN/Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
GIOVEDI’ 22 LUGLIO 2021 ORE 19.00 (ingresso a pagamento)
“Ercole raccontato. Simboli, miti e altre storie” con Margherita Di Sarno e Valerio Largo
Un gruppo di attori accompagnerà i visitatori in un viaggio nella storia dell’antica Herculaneum, a partire dal mito e dalla figura di Ercole. Una visita inedita, in cui grazie alle tecnologie multimediali del MAV, la narrazione diventerà magia, restituendo appieno il fascino e la forza dell’esempio che il mito di Ercole ha sempre avuto nella storia non solo romana, dalla nascita alle fatiche, all’apoteosi tra gli dei dell’Olimpo.
GIOVEDI’ 29 LUGLIO 2021 ORE 20.00
“Alessandro Magno, dalla storia al teatro”.
Intervento teatrale dal libro omonimo di Eduardo Esposito (Graus Editore), con la presenza di Paolo Giulierini, Direttore del MANN.
È un personaggio insospettatamente contemporaneo l’Alessandro Magno raccontato da Eduardo Esposito. Dalla natia Pella in Macedonia, agli splendori di Babilonia, dove morì, fino al Museo Archeologico Nazionale di Napoli dove la sua audacia di stratega è immortalata nel celebre mosaico della battaglia di Isso. Un viaggio, quello di Alessandro, che si consuma in una ricerca infinita nel il bisogno inappagato di capire.