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Un titolo roboante per un evento tanto atteso. Al Torrione di Forio la collettiva pittorica degli artisti che animarono gli anni ’70, curata dal Dott. Roberto Manzi.

 

Ultima, in ordine cronologica, ma tra le più attese dal punto di vista affettivo di un’isola che ha voglia di rituffarsi nel suo recente passato, la prossima nostra in esposizione di Forio da giovedì 19 a domenica 29 settembre 2019 farà rivivere la magica atmosfera che ha segnato un’epoca, anzi una “Belle Époque”, come suggerisce il curatore Dott. Roberto Manzi. L’idea espositiva, nata dalla sinergia tra l’Associazione Culturale Radici e il Dottor Manzi, coinvolge, in collettiva, diversi artisti frequentatori del Bar Internazionale, noto come il Bar Maria, ed altri vissuti qualche decennio prima ma che conferirono all'isola una spiccata visibilità in campo internazionale.
Intorno a quella realtà comunitaria si sviluppò infatti un movimento formativo, un crogiolo di idee e fermenti artistici che influì notevolmente sul futuro sviluppo sia culturale, sia economico dell’isola, perché i famosi personaggi che animarono le serate del bar di Piazza Giacomo Matteotti, fecero da traino e da cassa di risonanza per il turismo a cui la terra di Tifeo andava dedicandosi.

Quei personaggi, egregiamente raccontati tra gli altri dal giornalista Nino Masiello in “Bar Maria. Storia della caffetteria che inventò il mitico bar Università di Forio”, dallo storico Gerardo Calise in “Acquerelli foriani” e dal regista e scrittore Eduardo Cocciardo con il thriller “Gli Alfabeti della morte”, vengono rievocati con il prossimo evento presso il Museo Civico Giovanni Maltese sia per un dovuto tributo alla loro genialità sia per un ringraziamento postumo a quanto ci hanno donato.
Ovviamente però, visto l’ingente numero di frequentatori abituali del Bar Internazionale, non sarà possibile mostrarli tutti. Saranno esposte diverse opere di Aldo Pagliacci, Michele Petroni, ”Peperone”, Renato Guttuso Vincenzo Funiciello, e a completamento Giuseppe Casciaro, Vincenzo Colucci ed un’interessantissima “Marina di Forio” che mostra una torre scomparsa, dipinto attribuito alla scuola di Jacob Philipp Hackert il famoso vedutista di Ferdinando IV di Borbone, i cui dipinti sono esposti nella Sala della Primavera nella Reggia di Caserta.

La frequentazione del Bar Internazionale era costituita da un folto nugolo di artisti, personaggi del calibro di Wystan Hugh Auden, Chester Kallmann; Eduard Bargheer, Truman Capote, Alberto Moravia, Elsa Morante, Dacia Maraini, Ingeborg Bachmann, Hans Werner Henze, Pierpaolo Pasolini, Gilbert Kool direttore del «Teatro delle marionette» a Losanna, il principe Enrico D'Assia, Louis Collado detto “il Cubano”, Margherita Russo, Gino Coppa, Bolivar Patalano, Mariolino, Peperone Libero De Libero e tanti altri.
Roberto Manzi, laureato nel 2011 in conservazione dei beni culturali al Suor Orsola Benincasa di Napoli, ha la passione per l’arte e, in special modo, per la vita e le opere di Luchino Visconti. Ha collaborato per diversi anni alla Villa “La Colombaia”, la residenza del grande regista, come addetto al ricevimento. Il suo auspicio è di poter valorizzare al meglio il patrimonio storico artistico isolano e la cura di questa collettiva ne è la testimonianza.

L’Associazione Culturale Radici, ringraziando quanti generosamente hanno contribuito a far rivivere la fiamma di Giovanni Maltese nell'omonimo Museo Civico durante i sei anni di affidamento (prossimo alla scadenza e con dubbi sulla futura fruizione pubblica) invita di concerto con il curatore, Dott. Manzi, i benvenuti ospiti e i cortesi isolani a visitare questa impareggiabile esposizione di cui troverete notizie alla pagina http://www.iltorrioneforio.it/fotogallery/mostre-2019/bar-internazionale/ (dove è possibile scaricare le informazione su quadri e artisti)

 

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