Ischia News ed Eventi - Casamicciola e la delocalizzazione disperata
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Dom, Dic
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Casamicciola e la delocalizzazione disperata

Attualità
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C'è un errore semantico nella lunghissima e ennesima ordinanza del commissario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, che anticipa - nella attesa spasmodica del "piano di ricostruzione" della regione Campania atteso da 5 anni come il messia per gli ebrei - la "delocalizzazione" di un indeterminato numero di edifici colpiti dal terremoto del 2017 e dalla alluvione del 2022 con complessivi 14 morti che è l'unico dato certo delle due catastrofi poiché tutto il resto non è mai preciso ed è lasciato alla "statistica inferenziale".


L'ordinanza ultima - ancora all'esame preventivo della Corte dei conti per l'onere finanziario enorme a carico dello Stato che non è quantificato - prevede una "delocalizzazione volontaria" ed una "obbligatoria" che è al di là da venire per chi ha avuto la casa colpita dai due eventi naturali catastrofici. Tutto è lasciato al libero arbitrio dei poveri sfortunati cittadini colpiti perché invita i terremotati e gli alluvionati a cercarsi una nuova casa in uno sei comuni dell'isola d'ischia dal mercato immobiliare privato senza impegnare per la ricerca un proprio ufficio o l'istituto pubblico per le case popolari. Così il povero cittadino nel mercato libero deve cercarsi una casa ovunque nell'isola pure sul monte epomeo. "cercatela - è la sostanza dell'ordinanza - che se tutto é a posto ve la pagherà lo Stato". Buona fortuna a chi la trova.
Ma c è in atto una delocalizzazione disperata. É quella - pare che questa sia la vera strategia del commissariato a sei anni dal terremoto - che chi passa per via spezieria sotto al tunnel di lamiere a senso unico alternato e per piazza majo e la borbonica ogni giorno per raggiungere i luoghi dove abita o lavora.
É talmente snervante passare fra queste macerie pubbliche su strade e piazze pubbliche da sei anni ed assistere alla decadenza o usura delle stesse strutture provvisorie senza manutenzione e senza controlli dei vigili urbani che la delocalizzazione é disperata, é una resa all'ingiustizia ed alla inefficienza, é una via di sopravvivenza all'esaurimento nervoso, é un grido liberatorio verso l'ingiustizia del mondo civile!
G. M.