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Il piano di ricostruzione tra realtà e utopia

Attualità
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Per una strana coincidenza il piano di ricostruzione della regione Campania per i comuni di Casamicciola, Lacco ameno e Forio colpiti - in maniera diversa - completamente casamicciola, parzialmente lacco ameno e marginalmente Forio - dal sisma del 21 agosto 2017 e Casamicciola anche dalla terribile alluvione del 26 novembre 2022 - é stato presentato all'opinione pubblica martedì 14 gennaio 2024 in maniera solenne con due differenti manifestazioni.

Lo stesso giorno sul corriere del mezzogiorno, allegato al corriere della sera appariva un intervento dal titolo "edilizia, il territorio va governato con legge nazionali" dell'avv. Marco Di Lello, esperto di diritto urbanistico ed ex assessore regionale al tempo di Antonio Bassolino presidente. Di Lello è il principale autore della legge urbanistica regionale n. 16 del 2004 che imponeva ai 500 comuni della Campania di darsi entro un anno un "piano urbanistico comunale" (puc) che prendeva il posto dei vecchi "piano regolatori generali" (prg). Lo stesso Di Lello ammette che la sua legge ha avuto scarsa attuazione e ne fa un parallelismo con la legge urbanistica della regione Lombardia approvata nello stesso periodo. Di Lello arriva a delle amare conclusioni. Afferma che bisogna arrivare ad "una legge nazionale" di" governo del territorio che ad oltre 80 anni dalla 1150 offra un quadro certo di regole valide ed uniformi sull'intero territorio nazionale". A me pare questa considerazione fondamentale anche in questo nostro tempo in cui si parla di "autonomia differenziata" fra regioni che alla luce dei fatti sarebbe un disastro terribile con lo sfascio completo dell'ordinamento giuridico della Repubblica.
L'osservazione così amara di un ex assessore regionale nella materia in contemporanea alla presentazione di uno strumento urbanistico generale per 3 Comuni sui 6 dell'isola d'ischia che area di interesse ambientale dove non si applica il terzo condono edilizio del 2003 fa nascere il dubbio che il corposo piano per la metà dell'isola diventi l'ennesimo libro dei sogni con il completo dominio degli avvocati alla ricerca del cavillo per i propri clienti e quindi per perpetuare una ricostruzione a macchia di leopardo come sta avvenendo da oltre 7 anni dal terremoto e 2 dalla frana con la razionale ed urgente "ricostruzione pubblica" ancora al palo e con una "ricostruzione privata" con percentuali risibile ma con un costo enorme.
Credo che i Comuni dovrebbero prendere l'iniziativa per le possibili "trasformazioni urbane" con la riutilizzazione delle aree dismesse ove geologicamente possibile e con una rigorosa edilizia residenziale pubblica in area a mitigazione sismica ed idrogeologica per tutte le delocalizzazioni necessarie nelle aree a storico rischio sismico eccessivo e pericoloso destinandole a Parco Pubblico anche come rigenerazione urbana ed economica. Il protagonismo soprattutto del Comune di Casamicciola il più drammaticamente colpito dagli eventi naturali deve manifestarsi con la costituzione di una società di trasformazione urbana ai sensi dell'art. 120 del testo unico enti locali perché è la sola via giuridicamente praticabile allo stato delle leggi in vigore con una stretta collaborazione istituzionale col Commissario di Governo.
A me pare la sola via per una ricostruzione pubblica e privata che guardi anche al rilancio del sistema economico e sociale.
G. M.