Ogni volta che mi vedeva Gino Pinto nelle rare occasioni di incontro mi sorrideva e mi accoglieva con grande familiarità.
Sapeva della mia fraterna amicizia con il fratello Antonio,il mio caro compagno di scuola insieme a Jo scaglione, e come per una inspiegabile proprietà transitiva mi manifestava il suo affetto e la sua simpatia. C'era tra Antonio e Gino e la sorella Rosaria uno straordinario legame di amore. Venivano da una famiglia di musicisti. Il padre di Gino e Antonio era un valente musicista. Lo ricordo già anziano e malato nel 1968 quando andavo da Antonio per studiare all'esame di stato. Non poteva più parlare ma con le mani mi faceva segno ai tasti del piano e ricordava la Comune amicizia con mio padre anch'egli musicista.
Gino aveva ereditato dal padre il talento dell'uso del pianoforte. Non credo che sapesse cantare. Gino faceva cantare e volare il suo pianoforte. Negli anni 60 del 900 creò il complesso dei Four devols con Enrico Roja e Saverio toma. Poi per oltre 50 anni ha fatto il piano bar in alberghi e terme. Era un musicista che per vivere ha fatto l'assicuratore ma la sua anima era destinata alla musica ed alla gloria di Dio. Fu profondamente cattolico e coerente nella Fede. Alla chiesa di san Pietro dedicò le sue migliori energie. Era la sua seconda casa. Un uomo per bene al quale volevo bene per la proprietà transitiva del bene che voglio ad Antonio al quale sono vicino nel dolore della perdita ma Gino aveva certezza in Dio e nell'immortalità dell'Amore.
G. M.