Il 30 e 31 gennaio, al Teatro Polifunzionale, l’Ischia Teatro Festival chiude l’ottava edizione con gli Uomini di Mondo che reinterpretano Eduardo.
I giorni cattivi del ragù. Sabato si cuoce a fuoco lento, a formare crosticine dure sull'anima. Domenica esplode il veleno in bocca, come un ragù andato a male. Poi un'alba di un giorno qualunque, dove rimane il cibo freddo, lasciato a metà, e ci si leccano le ferite. Il testo eduardiano celebra la famiglia borghese e i suoi valori, ma è una famiglia disturbata, invelenita, schiacciata da un certo modo di interpretare il mondo. Una famiglia che vive di finti rapporti cordiali. Tutto ruota intorno alle incomprensioni tra la vivace Rosa e lo scontroso Peppino, il quale crede che Rosa l’abbia tradito con un robusto vicino di casa. Tra scenate di gelosia e un piatto di ziti al ragù si consuma una carneficina di rapporti che si spaccano, si ricompongono, si distruggono nuovamente. La commedia presenta un ceto arricchito da un negozio al Rettifilo, a cui basta un nulla per scatenare una scenata di gelosia palpitante, una catastrofe sull'orlo di una pentola piena di ragù. Partendo da qui, Eduardo De Filippo costruì un dramma ricco di messaggi sociali: l'incomprensione, l'incomunicabilità, l'indifferenza. Gli Uomini di Mondo partono da Eduardo per giocare la loro mano, le stesse carte, utilizzate in modo diverso: non c'è spazio per i figli, già sono fuori di casa, per gli altri personaggi che gravitano intorno alla famiglia Priore. I rapporti con i figli sono solo evocati, così come i parenti lontani. Restano Rosa e Peppino, Luigi e Elena Ianniello, quella generazione di mezzo che si affaccia agli anni Sessanta del boom economico finalmente imborghesita e si consegna a certi rituali e valori che sono propri della classe sociale: il ragù domenicale, la servitù, i titoli, l'apparenza. Il rapporto tra i coniugi Priore si sta consumando per l'incapacità di comunicare, in una cucina claustrofobica impregnata di ragù. Il tempo è sospeso, pur essendo scandito da tre giorni della settimana. Rosa e Peppino diventano vittima e carnefice a turno, in un gioco al massacro che li lascia senza respiro. Un passo a due disseminato di inganni, segreti, fraintendimenti. Il movente è la gelosia, che lascia a terra molti rapporti. Valerio Buono e Corrado Visone riconducono il significato di famiglia all'essenzialità, costruendo una trappola per esseri umani soli. Una casa che assomiglia a una prigione, scatoli pieni per un trasloco mai finito. Si riempiono scatoli per accingersi alla libertà, che è lontana, più lontana che mai. Una gabbia che trattiene chi non ha la forza di scappare. La luce è quella di un ring. Chi resta, rimane per combattere. Che sia sabato, domenica, o un'alba di un giorno qualunque. L'adattamento e la regia privilegiano la cattiveria, l'odio, il rancore, la meschinità e la diffidenza. Moglie e marito litigano, urlano, si punzecchiano e non si parlano. Il loro dramma è veleno che non sfoga, è malanimo, è sospetto. I coniugi Ianniello vivono nel loro mondo, e sono lievi, buoni borghesi che conoscono le maniere, la cameriera è il carceriere che porta nella "cella comune" viveri e acqua, Zia Memè affronta il lutto a modo suo, Raffaele trova sfogo in una maschera di Pulcinella ormai morta. Sabato, domenica e un'alba di un giorno qualunque della vita di due persone che si amano, ma hanno smesso di dirselo.
CAST
Regia | Valerio Buono
Adattamento | Corrado Visone
Con | Valerio Buono, Sara Migliaccio, Alessandra Criscuolo, Corrado Visone, Marilla Palumbo, Bruno Granito, Valentina Lucilla Di Genio.
Musiche | Nic Pantalone
Scenografie | Dario Conte
Assistenti di scena | Rossella Calise e Felicia Castagliuolo
Direzione tecnica | Francesco Calise
Produzione: Uomini Di Mondo
Atto unico durata 90 minuti
Prevendite abituali
Ingresso 7 euro
Sabato 30 e domenica 31 ore 21:00 Teatro Polifunzionale Ischia
INFO E PRENOTAZIONI 3486417667 - 3388614943
sito: http://www.polifunzionaleischia.it/cartellone.html