Quando si pensa a maggio, si affaccia prepotente l’idea, di solito sempre uguale tutti gli anni, che l’estate è alle porte. Come se a contare fosse la stagione estiva e prima non ci fosse nient’altro.
Ischia, l’isola nella sua interezza, però anche in questo quinto mese dell’anno, presenta una propria caratteristica collegata a tale periodo di transizione che gli antichi avevano consacrato ad Apollo. Meglio, più di una. E tutte assieme, come appare tanto al visitatore attento quanto agli isolani, s’intrecciano, percorrendo strade, viottoli e sentieri dell’intero territorio che in certi suoi tratti ci racconta se stesso e le tradizioni con le azioni dell’uomo. Sono questi atti di volontà, di passione, che escono dal percorso carsico in cui si erano tuffati nello scorrere dei secoli per tornare, e sgorgare, in superficie.
La passione, appunto, diventa mezzo, forma e contenuto. E di padre in figlio, si tramanda alla cantina Mazzella che occupa uno tra gli scorci più spettacolari. Su questa Ischia si mischiano storia, leggende e scienza. Il recente studio di ricerca sull’acqua “miracolosa” di Nitrodi, conosciuta sin dal tempo dei romani per i suoi effetti benefici, tanto è che il boschetto e la fonte erano ritenuti sacri dai romani stessi, è stato compiuto dalle Professoresse Maria Costantino e Amelia Filippelli dell’Università di Salerno.
La ricerca conferma, ancora una volta, le proprietà di quest’acqua che, se usata, può dare sollievo sia per il trattamento di alcune malattie della pelle ma può riportare l’organismo alla sua naturale salubrità. Maggio è il mese delle rose e della transizione. Nel Medioevo si era soliti festeggiarlo piantando davanti alle case pali con arboscelli e regali.
Il primo giorno del mese è dedicato a Flora. Non è un caso che presso il parco termale del Negombo prenda avvio Ipomea, appuntamento che si conferma tra quelli che a maggio non si può perdere, con il fine di celebrare la Natura fiorente ed esplosiva. Maggio ci da una possibilità di allargare la percezione dei sensi e il nostro orizzonte e la ricerca, che non esclude il semplice passeggiare alla scoperta di scenari fantastici, diventa lo strumento centrale per costruire quel campo in cui le diversità, o ciò che soltanto a noi individui appare differente, si uniscono attraverso la bellezza, la rigenerazione, gli odori, e rendono la vibrazione personale quasi universale.
di Graziano Petrucci
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