Ischia News ed Eventi - Demolizioni e Urbanistica: l’Utopia della Semplicità

Demolizioni e Urbanistica: l’Utopia della Semplicità

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Il Magistrato Albino Ambrosio, che è stato Pretore d’Ischia per lungo tempo e che ha  scelto di vivere nell’isola d’Ischia diventandone un affezionato “figlio adottivo”, è intervenuto su queste colonne con un approfondito commento sul tema dell’abusivismo edilizio e dell’assetto del territorio alla luce del convegno di Lacco Ameno svoltosi lo scorso 8 ottobre per iniziativa dell’Unione dei Tecnici degli Enti Locali.

Ambrosio – che titola la sua  riflessione:”Urbanistica e demolizioni: un problema irrisolto ed una proposta” -  dopo aver espresso la sua delusione dei  risultati del Convegno  soprattutto per la risposta fornita dal rappresentante del Governo, il Vice Ministro Aurelio Misiti, avanza una  “utopia propositiva: “ma è proprio vero, scrive, che non esistono nella nostra  società civile e politica le condizioni per voltare pagina, per porre, indipendentemente da ogni ipotesi di sanatoria, quel “punto fermo”preconizzato già dal primo condono del 1985?”Secondo Ambrosio “non è mai troppo tardi per approdare ad una politica  urbanistica  “normale”come quella attuata in tante altre regioni.

Cosa vieterebbe alle sei amministrazioni dell’isola, prima di richiedere un nuovo ponderato colpo di spugna, decidere autonomamente un cambiamento di rotta politico ed anticipare motu proprio quelle prassi virtuose già da sempre attuate altrove impedendo in primo luogo nuovi abusi anche eventualmente con quegli strumenti sempre attuali e validi che si accompagnavano alle legge del 1985?”Dopo un appello al consigliere regionale De Siano affinchè si faccia promotore di questo cambio di rotta Ambrosio esprime l’opinione che questo cambiamento consentirebbe di recuperare “autorevolezza e legittimazione”da parte dei sei Comuni  per chiedere poi “con nuova credibilità un ragionevole strumento normativo anche di carattere speciale che risolva il drammatico problema delle incombenti demolizioni e delle oltre ventimila pratiche di condono”.

“Utopia? Si domanda Ambrosio ed osserva, chiudendo, che “a volte le iniziative utopiche sono quelle che poi più facilmente possono diventare realtà”.

Concordo con le osservazioni del dottor Ambrosio e ricordo che da parte mia – cioè  di un operatore locale dell’informazione di lunga esperienza e di formazione economica non giuridica – ho espresso con estrema chiarezza il mio punto di vista sul tema contenuto nella postfazione del mio libro “Ischia, Luci e Ombre sullo Sviluppo”(2010) dal titolo: “un sistema economico e sociale da salvaguardare”che ripropongo, punto per punto, anche alla luce delle  promesse-mancate del nuovo assessore regionale all’urbanistica. Marcello Taglialatela, che aveva promesso per lo scorso mese di giugno il nuovo Piano Urbanistico Territoriale e che è ancora alle prese con l’approvazione del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Napoli, e delle altre quattro Province campane, che non si sa a cosa servirebbe allo stato del “letamaio  giuridico”, come il Notaio Nino Arturo chiama tutta la Babele legislativa della materia, se non a riproporre un”sottodimensionato”vincolismo assoluto.

In quel mio intervento ricordavo una condivisibile   osservazione, quasi una verità assiomatica,  di Alberto Carzaniga, sottosegretario del Governo-tecnico Dini di oltre 10 anni fa che affermò che: “i beni ambientali ed i beni culturali non sono valori sovraordinati nella nostra Costituzione rispetto ad altri valori quali il lavoro, l’utilità sociale delle opere pubbliche, il risparmio e le tasse. Il bilanciamento tra i vari valori da tutelare è esattamente il compito  della politica e non di funzionari pubblici”e rimarcavo  che l’esigenza di tutelare lo sviluppo economico – 3 mila imprese – e sociale – 10 mila lavoratori stagionali – è esigenza primaria.

Da qui la proposta – provocatoria secondo  un certo punto di vista -  di abbandonare il “vincolismo assoluto”, di “sanare”e mettere in sicurezza TUTTA la consistenza edilizia realizzata ed avviare una “Programmazione possibile”che controlli attraverso efficienti Uffici Comunali di  Piano al posto degli Uffici Tecnici, un territorio così urbanizzato ma ancora meta turistica internazionale ed ancora per i 2/3 VERDE e di ENORME BELLEZZA.

Il “ragionevole strumento normativo anche di carattere speciale”(Ambrosio) era ed è a mio parere “una LEGGE SPECIALE PER ISCHIA – estensibile anche alle altre località di turismo maturo come Capri, Amalfi, Sorrento – che nel prendere atto e censire scientificamente l’urbanizzazione (l’assessore regionale Taglialatela ha alcuni mesi fa chiesto ai Comuni un rapporto sull’abusivismo edilizio come se la Regione non dovesse conoscere minuto per minuto il cambiamento del territorio!) ne affidi l’ulteriore incremento ai Comuni o meglio ancora al COMUNE UNICO dell’isola d’Ischia nella PIENA RESPONSABILIZZAZIONE E COMPETENZA eliminando le Sovrintendenze, nei soli casi di necessità abitativa, di valorizzazione qualitativa delle strutture e di compatibilità con la sicurezza delle persone avviando anche i piani di recupero per le strutture edilizie dismesse con apposite Società di Trasformazione Urbana (STU) previste dall’art.120 del Testo Unico degli Enti Locali.

A me pare di aver detto le stesse cose del Magistrato Ambrosio ma di essere stato più chiaro, più esplicito. Infatti  il “cambiamento di rotta”che chiede Ambrosio NON può avvenire a mio parere con SEI UFFICI TECNICI diretti nella più parte dei casi da Dirigenti a contratto nominati a tempo determinato con atti “intuite persona”dai Sindaci ai sensi delle Leggi Bassanini  e con organici  in molti casi senza “continuità amministrativa”sia  degli impiegati e dei funzionari, anch’essi a tempo determinato, e soprattutto dell’indirizzo politico del Sindaco e della giunta, mero organismo “tecnico”, del sindaco-podestà. Sarebbe stato molto importante se  al convegno di Lacco Ameno organizzato dall’Unione dei Tecnici degli Enti Locali ci fosse stata una relazione-fondamentale sul ruolo dei Tecnici nei Comuni per il processo della pianificazione territoriale e per la lotta all’abusivismo edilizio. Avendo questa convinzione sostengo da almeno vent’anni il COMUNE UNICO dell’isola d’Ischia che avrebbe un SOLO Ufficio Tecnico che a mio parere dovrebbe essere nella sostanza  e nella forma un Ufficio della Pianificazione e della Programmazione.

In fondo è vero che le cose più semplici sono le più utopistiche. L’isola d’Ischia ha bisogno di un sol Comune con un solo Ufficio che regoli lo sviluppo che è ipermaturo.E’evidente che stando l’attuale quadro istituzionale (sei Comuni, una Provincia,  due o tre Sovrintendenze con pareri obbligatori che diventano vincolanti) è difficile mettere ordine nel “letamaio giuridico”perché bisognerebbe – ma come? – abolire la Provincia almeno nel processo di redazione dei piani e non richiedere il parere alla Soprintendenza  perché i compiti di tutela sono già esercitati dalla Regione con l’approvazione del Piano Urbanistico Territoriale, strumento di “tutela passiva”del territorio,  ed avere un solo Ufficio della Pianificazione dell’isola d’Ischia con un unico Piano Regolatore Generale, strumento di “tutela attiva”del territorio, che di fatto toglierebbe ogni  ragione di esistenza sostanziale ai sei Comuni puntando soprattutto nei prossimi 5 anni ai Piani di Recupero con le Società di Trasformazione Urbana.

Utopia? “Missione Impossibile”?  Chi ha proposte le avanzi.

Casamicciola, 20 ottobre 11

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