«Credo fortemente che un attore debba essere versatile, e purtroppo, spesso è difficile farlo capire agli addetti ai lavori». Denise Capezza si è raccontata al pubblico dell’Ischia Film Festival dando un assaggio di Alessandra Persiano, il personaggio che interpreta nella serie Rai Fiction-Viola Film in uscita ad ottobre su Rai1, “Vincenzo Malinconico, Avvocato”, tratta dai celebri romanzi di Diego De Silva.
«È un personaggio che amo molto, un ruolo che ho desiderato interpretare da subito. Rompe gli schemi e stravolge il solito cliché della donna bella. Alessandra Persiano è un’avvocatessa in carriera, in gamba, ma anche dolce, a tratti ragazzina».
L’attrice è reduce dalla passerella sulla croisette, nel cast del film “Crimes of the Future” di David Cronenberg, in concorso al Festival di Cannes 2022, in un ruolo agli antipodi. «È fondamentale avere la possibilità di interpretare sempre qualcosa di diverso. Per questo motivo sono felice di essermi messa alla prova con questa parte, mi ha permesso di spaziare», racconta dopo aver mostrato le prima immagini delle serie liberamente ispirata ai romanzi di Diego De Silva.
«Chi fa il mio mestiere è abituato a vivere da solo con il compito di alimentare continuamente il racconto che sta scrivendo - ha raccontato De Silva - A me, però, piace tantissimo anche il lavoro di gruppo. Siccome su questo set si è creata una fantastica sintonia con il regista e Massimiliano Gallo che interpreta Malinconico, ho voluto essere presente il più possibile. E poi forse è la parte che mi è piaciuta di più perché somiglia alla messa in scena teatrale. È la parte più artigianale e più autentica. Nemmeno io conoscevo Malinconico prima di lavorare sul set, ma quando si entra in relazione con gli attori si scopre come sono certe battute sulle loro bocche. Massimiliano, poi, ha un modo di recitare molto leggero pur passando da un registro all’altro. E questo forse si deve al fatto che recita da sempre, da quando è bambino, essendo figlio d’arte. È stato bello scoprire Malinconico insieme a lui», ha concluso De Silva.
In seconda serata la Cattedrale ha ospitato l’incontro con Roland Sejko, per la proiezione del suo “La macchina delle immagini di Alfredo C.”. «Un documentario in linea con la mission del Festival - ha dichiarato Il direttore artistico Michelangelo Messina - che da sempre pone l'accento sull’identità culturale dei luoghi, la loro memoria storica. Per fare questo c'è un grande lavoro alle spalle, soprattutto degli archivi. L’opera è inserita nella nuova sezione Scenari di guerra, che abbiamo fortemente voluto per offrire una prospettiva su quanto sta accadendo. Questa sera noi raccontiamo un frammento di ciò che succede quando c’è una guerra».
“La cinematografia è l’arma più potente” è una frase di Mussolini che più volte viene citata nel film di Sejko; frase che, come afferma il regista, «è il leitmotiv della parte propagandistica del lavoro di un operatore per un’azienda cinematografica statale, come quella dell’Istituto Luce, durante il regime fascista. Quella frase è alla base di tutte le propagande: prima di Mussolini l’aveva detta Lenin. Se l’Istituto Luce è stato l’occhio del regime, così è accaduto in Russia e Albania, come racconto nel film. Dietro queste immagini c’è un racconto ideologico che deve giustificare un potere».
In prima serata Lillo Petrolo, artista italiano tra i più amati, ha presentato il film “Con chi viaggi” insieme ai giovani registi Niccolò Celaia e Antonio Usbergo; una prova d’attore che lo vede misurarsi con linguaggi cinematografici sovrapposti, commedia e mistero. «Un personaggio del genere è sempre bello,» ha dichiarato Petrolo, «devi spiazzare e non sai a chi appoggiarti, e devi affidarti ai registi. Questo film è quel che possiamo definire una black comedy; si ride, ma può diventare inquietante. È come pagare un biglietto per due emozioni. Girarlo, per me, è stato molto gratificante».
Spazio poi all’anteprima assoluta “Hoopoe” e all’incontro con il regista Mehdi Ghazanfari.
In Casa del Sole sono stati ospitati il corto “North Pole” di Marija Apcevska, e in seguito il regista Marley Hasselbach e l’attore Jakob Åkerlind hanno presentato al pubblico “Kold”. È stata poi la volta dell’anteprima assoluta “Un passo alla volta”, preceduta dall’incontro con il regista Alessio Avino. A concludere la serata l’incontro con Matteo Parisini, regista dell’opera, realizzata in italiano e dialetto napoletano, “Dante ai quartieri”.