Alle ore 20 «Garibaldi fu ferito», tavola rotonda e mostra documentaria
con Gennaro Rispoli, Nino D’Ambra, Giuseppe Di Costanzo.
Alle ore 22 «Omaggio a Salvatore Di Giacomo», ma anche a Napoli e alla napoletanità,
con il concerto del gruppo vocale e strumentale La Ghironda.
Appuntamenti da non perdere nell’ambito della kermesse «Le acque termali… e la ferita di Garibaldi. Nel 150° dell’Unità d’Italia» organizzata dall’Azienda Turismo.
Cresce l’attesa per il doppio evento in programma per giovedì 8 settembre nella suggestiva cornice del Palazzo Reale di Ischia, nell’ambito della kermesse «Le acque termali… e la ferita di Garibaldi. Nel 150° dell’Unità d’Italia», organizzata dell’Azienda Autonoma di Cura Soggiorno Turismo di Ischia e Procida. Alle ore 20 si inaugura un mostra documentaria che fa da corollario alla tavola rotonda sul tema «Garibaldi fu ferito», coordinata da Ciro Cenatiempo, alla quale prenderanno parte il professore Gennaro Rispoli, presidente dell’associazione Il Faro di Ippocrate; lo storico Nino D’Ambra, i giornalisti Valeria Capezzuto, Antonio Piedimonte, Daniela Quaranta e il presidente dell’assotermalisti, Giuseppe Di Costanzo. A seguire, dalle ore 22, si terrà il recital del gruppo vocale e strumentale La Ghironda, diretto dal maestro Carmine Pacera, che dedicherà un «Omaggio a Salvatore Di Giacomo», sempre nel segno dell’Unità d’Italia.
La tavola rotonda e la mostra
Dopo l’anteprima napoletana di venerdì scorso al Museo delle Arti Sanitarie, nel corso della quale il professore Gennaro Rispoli ha svelato i segreti (ben nascosti in 150 anni) della pallottola che ferì Giuseppe Garibaldi, colpito non dai fucili dei Bersaglieri, ma – per errore – dal revolver di uno sei suoi ragazzi di camicia rossa, l’incontro sarà caratterizzato dalla vulcanica replica dello storico garibaldino per eccellenza, Nino D’Ambra seguendo il filo conduttore della curiosità scientifica e non solo. Infatti si traccia il rapporto tra l’isola verde e il Generale Garibaldi, che giunge a Ischia per curare con le acque e i bagni la ferita chirurgica riportata nei fatti di Aspromonte. « È uno dei momenti – ricorda il professore Rispoli - più bui del Risorgimento in cui non si celebrano il Re Galantuomo e un Garibaldi vittorioso sul suo cavallo bianco, anzi le figure virtuose vi appaiono o pacate o macchiate da episodi di un’autentica guerra civile. Al di là dei commenti sugli avvenimenti politici esiste di fatto un’oggettiva e irrisolta questione medica che vede la bontà dell’acqua del Gurgitiello e delle Terme Manzi alla ribalta delle cronache del tempo. La straordinaria capacità di attrazione mediatica dell’eroe fa si che la notizia di Garibaldi a Ischia compia il giro del mondo, e Ischia ne guadagna in immagine internazionale» La tavola rotonda è dunque costruita col senso di controllare i bollettini medici, spesso contrastanti, che spiegano la forte attrattiva del luogo, passando comunque dagli studi balistici e medico legali promossi negli ultimi anni dal Museo delle Arti Sanitarie di Napoli. Si discuterà ancora dei consulti dei chirurghi al capezzale di Garibaldi in cui vengono tratteggiati e analizzati intriganti elementi di ricerca; e saranno commentati i bollettini e le notizie non sempre veritiere diffuse dalla stampa, dal telegrafo e dal mezzo fotografico che inizia in quegli anni ad affiancare la parola scritta. Sarà anche l’occasione di analogie con i reporter di guerra di oggi o altre ferite chirurgiche di uomini eccellenti, il caso Togliatti o Papa Woityla: spunti di riflessione sul peso determinato dalla notizia che può modificare anche le scelte degli atti terapeutici e assistenziali. Ischia e le sue terme divennero così famose nel mondo anche per l’essere state scelte dall’eroe dei due mondi come luoghi di cura. Il meeting sarà accompagnato da un allestimento scenografico sui rudimentali strumenti chirurgici in uso secondo la medicina dell’epoca per specillare ed estrarre pallottole, copie di dettagliati bollettini medici emessi da numerosi consulti per la ferita sull’Aspromonte (ben 129, e spesso in contrasto fra loro, furono i chirurghi che ispezionarono la ferita di Garibaldi). La rassegna stampa dei quotidiani dell’epoca, sia italiani sia internazionali, invita infine a riflettere sul ruolo dei corrispondenti anche stranieri, come Henry Wreford che, da Capri, riportava quotidianamente i bollettini sulle battaglie garibaldine e lo stato di salute del Generale.
Il concerto de La Ghironda
La mega soirée del Palazzo Reale proseguirà, dalle 22, con l’accattivante concerto che vedrà come protagonisti i giovani musicisti del gruppo La Ghironda, diretto da Carmine Pacera e dedicato al grande Salvatore Di Giacomo. «Nell’ambito di questa manifestazione per i festeggiamenti del 150° dell’Unità d’Italia, non si può omettere di ricordare – sottolinea Pacera - l’opera e la figura di uno scrittore, poeta, drammaturgo e giornalista di assoluto talento, quale fu Salvatore Di Giacomo che nacque a Napoli il 12 Marzo del 1860 e vi morì il 4 Aprile del 1934. La sua nascita, di fatto, prelude l’unita d’Italia e la sua vita, attraverso i suoi versi descrive la storia e la passione dei napoletani durante la prima metà del 150°. Ho scelto Di Giacomo per sottolineare ancora una volta la grande capacità di trasformare in arte, i dolori, le passioni, gli amori e le emozioni di un popolo e di una città eternamente presente. Salvatore Di Giacomo insieme a Ernesto Murolo, Libero Bovio, E. A. Mario e altri compositori, seppe esaltare con la parola e con i suoni la grande sensibilità del popolo partenopeo. Di Giacomo – aggiunge il maestro Pacera - ha avuto il pregio di leggere negli occhi dei suoi tanti personaggi la tristezza e l’allegria, i profumi, i colori, le passioni e gli amori, una continua trasformazione di melodramma serio in opera buffa. Insomma, la metamorfosi quotidiana dei vicoli di Napoli che hanno dato grandi nomi della storia del teatro e della canzone napoletana». Per l’occasione saranno eseguire solo alcune delle 105 canzoni composte da Di Giacomo: Marechiare, Palomme e Notte, Serenata Napulitana, Spingole Francese, Luna Nova e Era de Maggio. Non mancheranno brani di Libero Bovio, E. Nicolardi, Califano, E. A. Mario e Ernesto Murolo. Sarà un omaggio a Napoli e alla napoletanità, da non perdere.