LACCO AMENO – Ritorna la scrittrice-saggista Emilia Sarogni per presentare il suo nuovo lavoro: “Carlo Pisacane. L’amore. L’Italia. Il Socialismo”, edizioni Spartaco, invitata dal Primo Cittadino del Comune ameno. L’incontro con l’autrice è per mercoledì 18 settembre alle ore 19.30, presso la Sala Gingerò di Villa Arbusto.
Anna Fermo introdurrà l’autrice ed il contesto storico nel quale s’inquadra la storia di Carlo Pisacane; la Presidente dell’Associazione Emily Dickinson, Carmela Politi Cenere introdurrà la figura della nobile Enrichetta, compagna di Pisacane, ma anche figura importante dell’emancipazione femminile; il Sindaco, Carmine Monti porterà il saluto. Nel corso della presentazione verranno letti alcuni brani del libro.
Emilia Sarogni, piacentina di nascita e romana d’adozione, è una saggista, scrittrice e conferenziera in Italia e all’estero. Vincitrice di molti premi letterari, esperta di diritto europeo, è stata la prima donna a ricoprire la carica di Direttore al Senato Servizio Internazionale. La Sarogni, con la sua sensibilità di donna e scrittrice, ha il pregio di averci fatto scoprire un inedito Risorgimento con questa biografia dedicata alla vita del grande Carlo Pisacane, combattente e pensatore politico impegnato sui temi sociali, soffermandosi sull’amore travolgente per Enrichetta Di Lorenzo, che con lui ha condiviso tutta l’epopea risorgimentale.
“La vita di Carlo Pisacane, patriota napoletano del Risorgimento, è un avvincente romanzo. Personaggio generoso, ribelle, pieno di coraggio, intelligenza, forza polemica, di origini aristocratiche eppure primo socialista della nostra storia, ha espresso nel testamento spirituale, redatto andando a morire a Sapri, il grande sogno di un'Italia nuova, più democratica, più giusta. Questa biografia, emozionante nella vicenda umana, puntuale nella ricostruzione storica, ne racconta la passione travolgente per Enrichetta di Lorenzo, le imprese militari, le opere anticipatrici di un'epoca ispirata a idee di equità sociale. Amore e patria furono l'orizzonte della sua esistenza. Fu conteso dai salotti di Parigi e di Londra; conobbe gli aridi deserti del Nord Africa, la triste condizione di esule in Svizzera, l'intensa stagione della Repubblica Romana, la quiete solitaria dell'Altopiano Ligure, e fu anche in Abruzzo, in Trentino, In Lombardia a combattere contro l'Austria, mosso da passioni personali e politiche, da amicizie e scontri con gli altri grandi del Risorgimento. Il Mezzogiorno ha avuto con Pisacane un interprete straordinario dei suol valori e delle sue sofferenze: nell'ultimo momento, drammatico, definitivo, impartì l'ordine di non sparare contro i contadini. Questo anche se il popolo lo chiamava brigante, malfattore, senza dio”.