La campagna per il restauro degli affreschi alla Torre Guevara a Cartaromana: un’occasione per rilanciare il “polo museale” dell’isola d’Ischia.
Il FAI – Fondo Ambiente Italia, la meritoria associazione no profit che da anni è impegnata nella salvaguardia e valorizzazione del patrimonio nazionale incommensurabile del nostro “Bel Paese” organizza proprio in occasione dell’equinozio di primavera nella prima domenica disponibile una giornata di primavera in cui è possibile vedere tantissimi monumenti, salvati e curati dai volontari del FAI, in tutta Italia.
In occasione della XIX giornata di Primavera gli aderenti al Circolo Sadoul di Ischia che da 34 anni si impegnano nella diffusione della Cultura e per la Valorizzazione del patrimonio artistico e storico dell’isola d’Ischia hanno voluto permettere a tutti di poter visitare la Torre di Guevara a Cartaromana dove è in atto una campagna di restauro degli affreschi da parte dell’'Accademia di Belle Arti di Dresda per iniziativa dello stesso Circolo Georges Sadoul.
La cinquecentesca Torre che, col Castello Aragonese, domina la Baia di Cartaromana è affidata alle cure di studiosi tedeschi della Hochschule fuer Bildende Kuenste di Dresda. La campagna è stata presentata nei giorni scorsi nel corso di una conferenza stampa alla Biblioteca Antoniana alla quale hanno preso parte fra gli altri il Console Generarle di Germania a Napoli Christian Much , il Prof. Thomas Danzl e la dott.ssa Monica Martelli Castaldi. I due studiosi hanno illustrato i primi risultati dei lavori e hanno relazionato sulle fasi successive dell'intervento che durerà almeno 4 anni.
Le storiche sale della cinquecentesca Torre Guevara che, negli anni scorsi, hanno ospitato le mostre di Maestri dell'Arte contemporanea come Arnaldo Pomodoro, Gabriele Mattera, Giuseppe Maraniello, Hidetoshi Nagasawa e, nel 2010, Elio Marchegiani, si sono trasformate in un "cantiere aperto" per il restauro degli affreschi decorativi del piano nobile della casa-fortezza.
Grazie alla determinazione del Circolo Georges Sadoul, organizzatore delle precedenti manifestazioni, si è giunti alla stipula della convenzione tra il Comune di Ischia e lo stesso Sadoul che è un Ente Morale con personalità giuridica di diritto privato presieduto dalla prof.ssa Ilia Delizia, ischi tana e docente di Restauro dei Monumenti presso la Facoltà di Architettura dell’Università Federico II di Napoli, lo scorso 24 febbraio. La convenzione è stata sottoscritta dal rappresentante del Comune di Ischia quale proprietario dell'immobile, dall'Università di Dresda, con il Prof. Thomas Danzl, dal dott. Gregorio Angelini, Direttore per i Beni Culturali della Regione Campania e dallo stesso Circolo nel ruolo di coordinatore e promotore dell'iniziativa. Un accordo che coincide, di fatto, con l'inaugurazione della prima stagione della campagna di restauri, che vedrà impegnati studenti, assistenti e professori della Hochschule fuer Bildende Kuenste di Dresda, Università riconosciuta come tra le migliori d'Europa per il recupero e il restauro di pitture murali, fino al 2014.
Si consolida così anche con questa iniziativa il forte legame che unisce la nazione Tedesca all'Isola d'Ischia, meta preferita per le importanti risorse termali e naturali. Oggi, grazie al lavoro dell'Università di Dresda, ritorneranno visibili quegli affreschi sconosciuti ai più così da ampliare l'offerta turistica per quei visitatori che sceglieranno Ischia come luogo di vacanza.
In questa bella domenica di marzo in cui la Primavera si manifesta compiutamente con una bella giornata di sole la Torre, che fu innalzata nel XVI secolo da Don Giovanni Guevara come “casina dei piaceri” quasi come una “casa fortezza” e non come una “torre di avvistamento” come invece furono costruite nello stesso periodo a Forio per proteggere la popolazione dalle invasione dei pirati berberi, è “custodita” da due volontari del Circolo Sadoul. Il primo è “l’usciere” e l’altro è “la guida”. Fanno questo per esclusivo Amore per l’Arte, la Cultura e la Storia della loro isola. L’”uscire” è Rosario de Laurentis, 60 anni, funzionario in pensione del Banco di Napoli, laureato in giurisprudenza, avvocato. La “guida” è Giorgio Brandi, 63 anni, dottore commercialista.
“Noi siamo dei volontari e stiamo qui solo per impegno civile” ci dice Giorgio Brandi mentre ci accompagna nella visita guidata insieme ad un buon gruppo di visitatori mentre Rosario de Laurentis ci invita “a non dimenticare di firmare il registro dei visitatori”.
Giorgio ci racconta la storia della Torre e della famiglia Guevara e ci mostra anche come “è stato scoperto dai giovani restauratori il simbolo araldico della famiglia posto sulla parte della prima sala”. Ci racconta anche il percorso degli affreschi “realizzati probabilmente in tre momenti successivi fino al XVII secolo”.
“La Torre dei Guevara è il monumento più importante dell’isola d’Ischia insieme al Castello Aragonese del quale fa da pendant e subì un forte declino del ‘ 700 e nell’‘800 tanto da essere abbandonata con tutto il parco che l’attorniava. C’era perfino il “giardino delle delizie” e l’intero compendio immobiliare poteva essere raggiunto solo da mare” ci spiega Giorgio Brandi.
La Torre con una piccola parte del parco fu espropriata negli anni ‘ 90 del 900 dal Comune di Ischia che ne curò anche il restauro con fondi regionali ma il Comune di Ischia – come del resto hanno fatto le altre Municipalità dell’isola per i beni culturali con la sola eccezione di Lacco Ameno per Villa Arbusto – non ha previsto un organico di personale per la sua gestione così sono i volontari civili che fanno quello che possono per poterne permettere la fruizione da parte degli isolani e dei turisti. Forse proprio dalla Torre di Guevara, da questo simbolo della Storia Moderna di Ischia, potrebbe partire la proposta per far nascere un unico “sistema museale dell’isola d’Ischia” con una gestione unitaria dei diversi beni culturali dell’isola che si possono “integrare” per un interessante catalogo di promozione.
“Non sappiamo se il Comune di Ischia rinnoverà ed a quali condizioni la convenzione per la gestione della Torre con il nostro Circolo poiché naturalmente la gestione è molto onerosa” ci spiega Giorgio Brandi.
La tenacia comunque dei volontari della Torre è la più forte speranza per il futuro.