Ischia News ed Eventi - Dodicesima edizione di Ipomea del Negombo

Dodicesima edizione di Ipomea del Negombo

Ipomea del negombo 2014

Cronaca
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Il giorno 23, 24 e 25 maggio 2014 avrà luogo la dodicesima edizione di Ipomea del Negombo, mostra mercato di piante rare ed inconsuete della fascia temperata calda. L’apertura è venerdì 23 maggio dalle ore 15.00 alle 20.30, sabato e domenica dalle ore 10.30 alle 20.30. La mostra si svolgerà nel Parco Botanico Idrotermale del Negombo, nell’Isola d’Ischia. La principale isola del golfo di Napoli, è abitata da 60.000 residenti; con 600.000 arrivi e 6.000.000 di presenze all’anno, rappresenta il più importante polo turistico di tutta l’Italia meridionale. La scelta di Ischia offre questi interessi botanici ad un grande bacino di utenza: Napoli, la costiera sorrentina, la costa d’Amalfi e le isole del golfo sono infatti ricchissime di giardini e terrazze ideali ad ospitare le piante coltivate dai nostri espositori.

Arrivederci a Ischia.

Marco Castagna
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Mostra mercato di piante rare
ed inconsuete della fascia temperata calda
parco idrotermale del Negombo, Isola d’Ischia
23/24/25 maggio 2014

Oggi vogliamo circondarci di cose belle anche nella loro semplicità, belle perché utili, belle da vedere, da toccare, da usare, da contemplare. C’è nell’aria una rinnovata sensibilità verso quei concetti e quei valori che fanno capo alla gentilezza e alla profondità del sentire, ad una dolcezza e leggerezza di modi, all’emozione e valorizzazione di sentimenti, al rapporto complice con il proprio corpo e con il territorio. È questo che si suole chiamare senso di appartenenza e amore per il luogo. E da noi l’attaccamento al territorio è un legame che rimanda direttamente alla cultura del gusto e alla propensione all’arte che hanno fatto grande il nostro paese. A tutto ciò appartiene il tempo rallentato così consono ai paesi del Sud dell’Europa, ai paesi del Mediterraneo, a cui apparteniamo. E appunto di appartenenza parla tutto ciò. Bellezza come stile di vita, piaceri dei sensi, gusto e riscoperta del paesaggio e dei sapori genuini, curiosità per le storie, le narrazioni, di cui le cose sono portatrici, altro non sono che gli aspetti più evidenti di un rinnovato bisogno di avere radici, di ritrovare il rapporto con i luoghi: radici in una terra solida perché ha i ritmi lenti e sa aspettare, stagione dopo stagione il fiorire dei fiori dell’amore. Ecco è tutto ciò che ha voluto e vuole continuare ad essere Ipomea, superato il suo decennale. Ciò che la caratterizza è infatti il carattere amatoriale, quindi l’amore e il gusto per la collezione di ciò che è prezioso perché è bello o perché raro e unico o perché è da proteggere o da preservare essendo in estinzione o di ciò che appartiene alla nostra storia e memoria e struttura i nostri luoghi. Ipomea è una mostra-mercato ma non è moda del verde né marketing, vuole essere affermazione della cultura e del senso del luogo attraverso il mondo delle piante, delle essenze e dei prodotti naturali che da essi derivano. Così frutti antichi, piante rare ed inconsuete o esotiche si incontrano con ulivi e agrumi. Le piante aromatiche aprono ai sensuosi mondi degli odori e i frutti in estinzione si incontrano con gli agrumi, che dominano i nostri paesaggi con le conifere i lecci i corbezzoli e i carrubi dei nostri boschi, e con le rose e le orchidee che rendono incantati i nostri giardini. Alla mostra-mercato partecipano vivaisti altamente specializzati in collezioni botaniche, espositori, associazioni di categoria, singoli amatori, un mondo vario che ci fa vedere i molteplici volti dell’universo “verde”, che costituiscono una presenza e una realtà sempre più importanti negli scenari che oggi ripensano il territorio e il paesaggio e i nuovi modi di vita. La mostra si svolge in un luogo “edenico” il parco idrotermale del Negombo che è anche un giardino dell’arte, curato dal paesaggista Ermanno Casasco, il giardino diventa l’emblema dell’abitare nel segno della bellezza.
Ipomea del Negombo vuol dunque stimolare una nuova sensibilità e un nuovo atteggiamento di affezione e responsabilità verso la natura e il territorio rintracciando in esso la memoria della millenaria arte contadina che per prima ha strutturato il paesaggio. A ciò danno un contributo fondamentale le collaborazioni concordate di volta in volta con gli Orti Botanici, che del sapere e della memoria di questo mondo sono depositari e protagonisti, con Seminari di approfondimento e Mostre.