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Lettera aperta ad un grillino da Ischia per Roma con un appello al buon senso

Politica
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Ho conosciuto i militanti del Movimento delle 5 stelle di Beppe Grillo due anni fa in occasione del Referendum consultivo indetto dalla Regione Campania per unificare i sei Comuni dell'isola d'Ischia (Ischia, Casamicciola Terme, Lacco Ameno, Forio, Barano e Serrara-Fontana).

L'isola d'Ischia – che ha oggi una popolazione di circa 65 mila abitanti ed una consistenza economica di circa 3mila imprese tanto da essere la prima località della Campania per ricettività turistica con circa 13mila iscritti al Centro per l'Impiego e con circa 10mila lavoratori stagionali del turismo e dell'indotto - è divisa amministrativamente in sei Comuni dal 1806 con la dominazione francese che addirittura ne costituì 7 con Testaccio poi accorpato con Barano nel 1873. La Storia di Ischia è interessantissima perché è un'"isola antica" dove l'uomo civile è arrivato fin dal VIII secolo a.C. con la colonizzazione greca e senza soluzione di continuità vi è rimasto nonostante dominazioni straniere, carestie, saccheggi e quanto altro così come sono molto forti ed antiche le comunità locali e le "identità antropologiche" sono più di sei. Esistono, ancora oggi, dialetti diversi tanto che il "foriano" autentico è una vera e propria lingua che ha avuto anche una "grammatica" ed è praticamente incomprensibile per un toscano.

Ma l'espansione turistica – iniziata negli anni '50 del '900 con i grandi alberghi termali del Cavaliere del Lavoro Angelo Rizzoli (1888-1970) a Lacco Ameno - ha dato all'intera isola (46 Km2, la più grande delle Partenopee, 5 volte più grande di Capri) una sola economia tutta impostata sul turismo tanto che oggi si definisce Ischia "ad economia turistica matura".
Di una unificazione amministrativa per governare meglio un micro sistema economico diventato così complesso si parla ormai da oltre vent'anni anche perché restano sul tappeto i "problemi perpetui" della pianificazione territoriale (l'isola non ha mai avuto un Piano Regolatore Generale in vigore e l'abusivismo edilizio è esploso a dismisura negli anni '70 ed '80 ed è continuato anche ai giorni nostri tanto che viene chiesto un terzo condono edilizio), della depurazione delle acque reflue, del sistema unitario dei trasporti, dello smaltimento dei rifiuti, tanto per citarne alcuni.
La stessa offerta sui mercati turistici internazionali degli operatori è chiamata "Ischia" nel suo complesso anche se vengono indicate le singole località.
Insomma sei Comuni proprio per avvicinare il sistema pubblico all'"efficienza, efficacia ed economicità" – le magiche parole che appaiono in tutte le premesse degli atti amministrativi della riforma Bassanini della Pubblica Amministrazione – sono troppi e sono diventati dannosi per consolidare lo sviluppo economico e sociale.
Dopo la proposta di legge regionale per unificare i sei Comuni nel 2011 c'è stato il Referendum consultivo che pur avendo avuto la maggioranza degli elettori è stato invalidato perché non si è raggiunto il quorum.
Questa campagna per il referendum del Comune Unico ha visto una partecipazione convinta dei militanti delle 5 stelle.
Lanciai un gruppo di Facebook per il Comune unico che si ingrandì enormemente tanto da raggiungere oltre mille adesioni e così mi trovai a "moderare" un ampio dibattito, a promuovere incontri in piazza, ad inviare rappresentanti alla tv locale di quello che si trasformò in Movimento per il Comune Unico dell'isola d'Ischia. I "grillini" furono i più attivi e li apprezzai moltissimo per il loro impegno e la loro disponibilità. Ricordo Mario Goffredo, Davide Iacono e soprattutto Antonello Iacono. Il dibattito sulle ragioni del Comune Unico attraverso il web ma anche sul giornale locale "Il Golfo" e la tv "Teleischia" fu di alto spessore ed estremamente contenutistico.
Politico ma non partitico e vi parteciparono anche affezionati turisti come Ornella Rocuzzo da Milano e fummo anche capaci di tagliare gli "infiltrati" nel gruppo che volevano solo fare propaganda partitica.
Insomma fu una bella iniziativa resa cordiale anche dal piacere di mangiare insieme una pizza, di riscoprire il gusto dell'elaborazione politica in un tempo di assoluta decadenza dell'impegno civile.
Fra gli amici grillini ricordo con affetto e stima Antonello Iacono. E' un musicista ed uomo di cultura la cui amicizia attraverso Facebook accettai subito perché sul suo profilo aveva scelto fra le frasi preferite un ammonimento di Baltasar Graciàn y Morales (1601-1658) che già conoscevo da almeno 40 anni e che avevo posto alle fondamenta dei miei rapporti sociali.
"E' regola dell'uomo avveduto abbandonare le cose che lo abbandonano; cioè non aspettare di essere un astro al tramonto". Deve essere tratto dall'"Oracolo manuale" del 1647 o da un altro dei libri di Graciàn che fu un gesuita perseguitato dal suo ordine e "buona parte delle sue opere si occupano di fornire al lettore i mezzi e le risorse che gli permettono di districarsi nelle trappole della vita", dice Wikipedia del filosofo spagnolo. Pensai che era un punto in comune essenziale con Antonello i cui interventi sul Comune Unico, sui problemi, erano sempre concreti, efficaci, colti e perfino estremamente educati.
Dopo quella indimenticabile campagna per il Comune Unico tenemmo con gli amici grillini altri due incontri conviviali con una pizza ed un buon bicchiere del vino d'Ischia ai quali parteciparono anche i miei amici Franco Borgogna e Giovanni D'Amici con i quali abbiamo dato vita all'Osservatorio sui fenomeni Socio-Economici dell'isola d'Ischia e naturalmente senza essere grillini ma con le nostre idee politiche fermamente ancorate alla democrazia parlamentare. Si discusse di non far disperdere quel patrimonio di idee e di proposte che avevano lanciato con la campagna del Comune Unico. Bisognava continuare con un Movimento Civile più vasto capace di unificare il maggior numero di ischitani, in tempo di decadenza dei partiti, su un progetto di "nuovo sviluppo" per l'intera isola d'Ischia e poiché ci sarebbero state le elezioni amministrative nel 2012 nel Comune capoluogo, Ischia, e nei Comuni di Casamicciola, Lacco Ameno , Barano e Serrara-Fontana si potevano costituire liste locali come "Movimento del Comune Unico" cioè portare consiglieri comunali che già "praticassero" un unico Comune come alternativa a quello che nel Comune di Ischia è stato chiamato il "caularone" cioè un blocco di liste civiche costituite dal PD e dal PDL capeggiata dal sindaco Giosy Ferrandino, ex Forza Italia emigrato nel PD.
Parve a me – a Franco Borgogna ed a Giovanni d'Amico – che un Movimento Civile che, di questi tempi bui per la Politica con la maiuscola, richiamasse la società civile ad un impegno concreto per un unico progetto di sviluppo e di buon governo per l'isola nella sua Unità oltre lo spezzettamento in sei municipi avrebbe potuto rappresentare un freno alla decadenza della politica ed una speranza concreta per il suo rinnovamento e la moralizzazione della vita pubblica.
La proposta non fu accettata dai grillini che dichiararono che volevano concorrere alle elezioni comunali con il simbolo del proprio Movimento. Ci lasciammo lì con molta tristezza. A ciascuno la sua strada.
Il Movimento a 5 stelle riuscì a presentare la propria lista soltanto nel Comune di Barano raccogliendo circa 200 voti e non riuscendo nemmeno a conquistare un seggio. Nel Comune di Ischia l'accordo PD-PDL che uccideva la Politica raccolse circa il 90% dei voti. Mi sono candidato nella lista "Ischia Nuova" di opposizione con l'avv. Luigi Telese. Ho raccolto tre voti ed abbiamo ottenuto uno dei tre seggi dell'opposizione.
Nelle ultime elezioni politiche del 25 febbraio 2013 il Movimento a 5 stelle ha raccolto nei sei Comuni 5.694 voti pari al 25, 5% dell'elettorato più del PD che ha ottenuto il 25, 4%. Così il Movimento delle 5 stelle si trova ad essere il primo partito o movimento dell'intera isola d'Ischia senza avere nemmeno un consigliere nei sei Comuni. E' un Movimento che ha "elettori" ma non ha "eletti" nelle assemblee locali ma soprattutto ha voti " nazionali" ma non "locali".
Personalmente ho votato SEL di Vendola e credo che l'unico governo possibile è quello di Bersani e trovo disgustoso il linguaggio di Beppe Grillo perché sono abituato al dibattito educato, civile, colto e mi entusiasmo a leggere Altiero Spinelli o Carlo Rosselli e non accetto lezioni di democrazia, di progettualità, di moralità da Beppe Grillo e da chiunque altro perché ho sempre avuto una identità politica – mi definisco un "liberalsocialista" - che crede nella democrazia e nella Repubblica. Sono in compagnia di milioni di italiani, onesti e per bene, che hanno votato il centro-sinistra e credono nella Democrazia.
Il primo riformista nella storia della sinistra è stato il francese Jean Jaurés che agli inizi del '900 dichiarando l'appoggio dei socialisti ad un governo liberale della III Repubblica affermò che "se appoggiava un governo non lo faceva perché era il migliore ma per prevenirne dei peggiori". I Governi nella democrazia italiana sono sempre stati di "coalizione" e bisogna trovare la coalizione meno peggiore perché l'alternativa è il caos e questo mi pare che sia l'obiettivo di Beppe Grillo.
Non credo che gli appelli al buon senso servono a molto. Dopo il fallimento del Movimento per il Comune Unico dell'isola d'Ischia cancellai tutti gli amici grillini dal mio Facebook eccetto Antonello. Lui no se eravamo uniti e d'accordo sul monito di Graciàn.
Ad Antonello voglio rilanciare l'appello alla concretezza e vorrei ricordare che Graciàn diceva anche che "la lingua è una belva, se una volta si scioglie è poi difficilissimo che si possa rimettere in catene" ed ancora che "la cultura non sostenuta dal buon senso raddoppia la follia".
I grillini cerchino il buon senso e partecipino al Governo del cambiamento di Bersani.

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