E’ Stefano Caldoro il nuovo presidente della Regione che, con il 54,2% di consensi, ha portato alla vittoria la coalizione di centro destra. Un risultato di prestigio di oltre 11 punti percentuali superiore a quello del suo principale avversario, ottenuto con la convinzione di poter operare per un effettivo rilancio della Campania.
Stefano Caldoro, giornalista, laureato in scienze politiche, inizia la sua carriera politica nel 1985, eletto consigliere regionale nelle fila del Partito Socialista italiano. Diventa deputato per la prima volta nel 1992 sempre per il PSI. Nel 94’, dopo lo scioglimento del partito Socialista, si schiera con il Polo delle Libertà. Nel 2001 è tra i fondatori del Nuovo Partito Socialista Italiano che aderisce alla Casa delle Libertà. Nel 2004, nel secondo Governo Berlusconi, ricopre la carica di sottosegretario e poi di vice ministro al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Nel 2005 diventa Ministro per l’attuazione del programma nel Berlusconi ter. Poi nel 2009, con il suo Nuovo PSI, è tra i fondatori del Popolo delle Libertà e oggi fa parte della Direzione nazionale del nuovo partito.
Stefano Caldoro comunque frequenta Ischia fin da bambino e tutt’ora ama venire nella nostra isola per ritemprarsi dalle fatiche della politica. E’ quindi un grande ischitano per amore che condivide con noi l’amore per questa terra che traspare evidente dall’intervista che, con la consueta gentilezza che lo contraddistingue, ci ha voluto concedere.
Presidente una vittoria esaltante?
Si. Sono proprio contento. È stata una bella affermazione a conferma della voglia di cambiamento che si sentiva nell’aria.
Anche ad Ischia ha raccolto un bel successo?
Non ho ancora analizzato i dati nel dettaglio, ma so che ad Ischia il risultato a mio ed a nostro favore è stato schiacciante e questo mi fa molto piacere per il rapporto particolare che mi lega fin da bambino a questa magnifica Isola.
Ischia sta vivendo un momento particolare che va oltre l’attuale congiuntura economica. Abbattimenti, dissesto del territorio, lavoro, sanità, continuità territoriale, gestione rifiuti, inquinamento. Ischia, insomma, sembra vivere sempre in continua emergenza. Quale sarà il Suo impegno per l’isola come nuovo Governatore della Regione?
Sono tante le questioni sul tavolo. Il diritto alla casa, il diritto al lavoro, ma ancora di più la pianificazione del territorio che investe in maniera imponente il futuro della Vostra, della Nostra Isola, sono argomenti sui quali è necessario che la politica svolga il proprio ruolo di guida, di indirizzo, dando risposte certe soprattutto per la responsabilità forte che sento e che dobbiamo sentire, nei confronti delle future generazioni. E allora da parte mia il massimo impegno a mettere in piedi un serio piano a sostegno dei giovani in cerca della prima abitazione, investendo importanti risorse del bilancio regionale per sostenere interventi a tutela delle famiglie dell’intera Regione anche nel rispetto della innovativa normativa sul Piano Casa che anche sull’isola d’Ischia deve trovare giusta e necessaria attuazione.
Quali soluzioni e priorità intravede?
E’ necessario istituire un tavolo tecnico che affronti la problematica sotto tutti gli aspetti e verifichi cosa si può fare. Un momento di confronto forte che metta in condizione il legislatore e le Istituzioni di decidere. La Regione farà la sua parte e la farà insieme agli amministratori locali che non solo sull’isola d’Ischia vivono l’annoso problema. E però l’applicazione del Terzo condono anche per le zone ad oggi escluse, il necessario supporto per la migliore e celere definizione delle pratiche dei condoni del 1985 e del 1994, la revisione del Piano Paesistico, la definizione e l’attuazione di tutti i piani territoriali anche locali che sono gli obiettivi da perseguire, non possono e non debbono prescindere dalla responsabilità che abbiamo di salvaguardare e valorizzare il nostro territorio, il nostro patrimonio ambientale, la qualità della vita, ma ancora di più la vita di tanti nostri concittadini. Proprio Ischia, purtroppo negli ultimi anni ha dovuto piangere troppe vittime, anche giovani.
Parla delle due tragedie del Monte Vezzi e di Casamicciola Terme?
Si, sono delle ferite ancora aperte. In quanto il grave dissesto idrogeologico sul quale pure si deve intervenire e con urgenza, non è dovuto solo al fenomeno dell’abusivismo, ma anche al progressivo abbandono delle terre nelle aree pedemontane per il quale anche dobbiamo fare qualcosa riportando il valore del lavoro della terra al centro dalla nostra Agenda, recuperando e valorizzando un patrimonio di tradizioni, di cultura, di civiltà che l’Agricoltura ha da sempre rappresentato per l’isola d’Ischia e questo anche in un’ottica di riqualificazione dell’offerta turistica.
Solo 10 anni fa’ Ischia intercettava il 33% dei turisti della Regione. Oggi solo il 15% su 22 milioni di arrivi. Come si può intervenire?
Ischia è prima di tutto un’icona, un simbolo per la nostra Regione. Ogni decisione che assumeremo non può e non deve prescindere dal fondamentale ruolo che Ischia ha nel panorama turistico regionale e nazionale con l’impatto occupazionale che ne consegue. Bisogna recuperare il tempo ed il terreno perduto anche per le grandi responsabilità e la grande miopia della passata Amministrazione Regionale. Riscattare il vecchio appeal dell’isola Verde, migliorandone la vivibilità con interventi importanti anche infrastrutturali e scelte coraggiose: una migliore e diversa mobilità interna e con la terra ferma, la ultimazione dei depuratori ed una migliore gestione dei servizi di gestione dello smaltimento dei rifiuti, la valorizzazione dei sentieri e dei grandi giacimenti culturali non dimenticando le importanti sorgenti termali che vanno salvaguardate e valorizzate sotto tutti i profili non dimenticando l’enogastronomia ed i prodotti tipici di cui Ischia vanta egregi espressioni. Ad Ischia deve tornare la consapevolezza del grande valore dell’Isola non solo sul piano turistico, ma anche su quello agricolo, ambientale e culturale: un grande sforzo per riportare Ischia tra le Eccellenze della nostro paese.
Comuni ed operatori turistici vorrebbero che il Metrò del mare tornasse a toccare Ischia. Lei cosa pensa di fare?
Nel 1985 ero Presidente della Commissione Trasporti della Regione Campania. Fui molto felice, da Ischitano di adozione, di lavorare con Franco Iacono, allora assessore ai trasporti per avviare la grande intuizione delle “Vie del Mare” e, proprio qui ad Ischia del “Metrò del Mare”. Uno strumento molto utile e suggestivo per garantire una diversa fruizione delle coste e, soprattutto per decongestionare il traffico a terra. Credo ci siano le condizioni per ripristinare, anche qui, il Metrò del Mare e con esso l’altro utile iniziativa della carta del turista che consentiva di utilizzare, indifferentemente, il Metrò del Mare, che raggiungeva anche la Chiaiolella a Procida ed i bus dell’allora SEPSA.
L’isola d’Ischia, come Lei certamente ricorda, è ricca di grandi giacimenti culturali come il Castello Aragonese, la Torre di Michelangelo, il Museo Archeologico di Villa Arbusto, la Colombaia di Luchino Visconti, i Giardini de “La Mortella” che non sempre vengono utilizzati al meglio. Quali strategie per valorizzarli e migliorarne la fruibilità?
La cultura insieme alle bellezze paesaggistiche sono uno dei punti di attacco di una nuova strategia per riportare l’Isola fra le Eccellenze del Mondo. C’è bisogno però di un disegno coordinato da una “mano” di alto livello per elaborare un’idea innovativa che abbia la forza di valorizzare questo straordinario patrimonio e rilanci l’Isola in una ottica Mediterranea, come meta di cultura, durante tutto l’arco dell’anno. Bisogna insomma investire anche in termini di comunicazione e marketing.
C’è un discreto movimento che invoca per Ischia il comune unico. Quale è la Sua posizione e come Regione quale risposte intende dare?
Non so quale sia, per ora, l’iter da seguire sul piano delle procedure e degli adempimenti. Certo la Regione intende considerare l’isola come un “Unicum” dall’alto del Monte Epomeo fino al mare. Nella valorizzazione delle eccellenze di cui è portatrice senza dispute di campanile. Partendo dall’Eremo di San Nicola, tanto caro al mio amico Sindaco di Serrara Cesare Mattera, fino alle incantevoli baie che contornano l’isola meta da sempre di tanti turisti.