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Domenica a Casamicciola Terme ultimo tavolo raccolta firme referendum

Politica
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Dopo il positivo riscontro di domenica scorsa, attraverso la raccolta di circa 600 firme, Domenica 22 settembre 2013 dalle ore 10 alle ore 13 in Piazza Marina a Casamicciola Terme sarà allestito per l’ultima volta un tavolo per la raccolta delle firme per i dodici referendum promossi dai radicali e da altre associazioni.

Saranno raccolte esclusivamente firme dei cittadini residenti nei comuni dell’isola d’Ischia, in quanto l’imminenza della scadenza fissata per il prossimo 30 settembre, non consente tecnicamente di provvedere alla validazione delle firme raccolte anche presso i cittadini non residenti nell’isola. Si invitano i cittadini interessati a presentarsi muniti di documento d’identità in corso di validità.

Due saranno i tavoli per la raccolta delle firme. Il primo per i sei referendum per la “giustizia giusta” ed il secondo per i restanti referendum presentati all’insegna di “cambiamo noi”.

Per maggiore informazione si riportano di seguito le sintetiche spiegazione dei dodici referendum e si rimanda ai rispettivi siti web per maggiori chiarimenti.

Referendum “Giustizia giusta”

1/2 Per la responsabilità civile dei magistrati

Con questi due quesiti si intende rendere più agevole per il cittadino l’esercizio dell’azione civile risarcitoria (indiretta) nei confronti dei magistrati, e ciò anche per i danni da questi cagionati nell’attività di interpretazione delle norme di diritto o nella valutazione dei fatti e delle prove.

3 Per il rientro nelle funzioni proprie dei magistrati fuori ruolo
Si intende porre un freno al fenomeno dei cosiddetti “fuori ruolo”, ossia a quei magistrati collocati presso gli uffici legislativi dei gabinetti ministeriali, garantendo con ciò la separazione dei poteri ed eliminando la commistione tra magistratura e alta amministrazione.

4 Contro l’abuso della custodia cautelare

Lo strumento della custodia cautelare in carcere ha subìto una radicale trasformazione: da istituto con funzione prettamente cautelare, a vera e propria forma anticipatoria della pena con evidente violazione del principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza. Con questo referendum si intende quindi limitare la possibilità di ricorrere al carcere prima di una sentenza definitiva.

5 Per l’abolizione dell’ergastolo

Abolire il carcere a vita significa superare il concetto di pena come vendetta sociale. In molti Paesi europei, e non solo europei, l’ergastolo non è previsto neppure come ipotesi. Quello che deve essere chiaro, al di là delle opinioni politiche e personali, è che la nostra Costituzione afferma che la pena deve tendere alla rieducazione del condannato. E il ‘fine pena mai’ è incompatibile con questo principio costituzionale.

6 Per la separazione delle carriere dei magistrati

Il modello processuale del Giusto Processo imposto dall’art. 111 della Costituzione e proprio di ogni democrazia liberale, non può realizzarsi senza un giudice “terzo”, ossia realmente equidistante tra il Pubblico Ministero e il difensore.

Maggiori informazioni sul sito www.referendumgiustiziagiusta.it

Referendum “cambiamo noi”

1 Divorzio breve

Per eliminare i tre anni di separazione obbligatoria prima di ottenere il divorzio. Vogliamo che si diminuisca il carico sociale e giudiziario che grava sui cittadini e sui tribunali in termini di costi e durata dei procedimenti.

2/3 Immigrazione: abrogazione delle norme che ostacolano il lavoro e il soggiorno regolare

Per abrogare il reato di clandestinità, un reato aberrante che punisce una condizione anziché una condotta; e per eliminare quelle norme che incidono sulla clandestinazzazione e precarizzazione dei lavoratori migranti.

4 Niente carcere per fatti di lieve entità della normativa sugli stupefacenti

Per eliminare quelle norme che riempiono le carceri di consumatori. Vogliamo - essendo impossibile una vera legalizzazione, a causa di convenzioni internazionali stipulate dall’Italia - che sia evitata la pena detentiva per fatti di lieve entità, mentre resterebbe la sanzione penale pecuniaria.

5 OttoxMille: Lasciare allo stato le quote di chi non esprime una scelta

Per restituire l’effettiva libertà di scelta ai cittadini. Vogliamo che la quota relativa alle scelte non espresse sull’8xMille (attualmente più del 50% del totale, circa 600 milioni di euro l’anno, ridistribuita alle confessioni religiose) rimanga in capo al bilancio generale dello Stato.

6 Abolizione finanziamento pubblico partiti

Per abolire il finanziamento pubblico dei partiti, attivato attraverso i cosiddetti “rimborsi elettorali” che hanno aggirato il voto plebiscitario dei cittadini nel 1993. Vogliamo che i partiti siano finanziati per la forza delle loro idee, e non in forza del loro potere.

Maggiori informazioni sul sito www.cambiamonoi.it