Carissimo Peppino,
Ti sono grato per avermi invitato - domenica 12 ottobre u.s. - a ricordare (non a celebrare) , in Casamicciola Terme, la figura di Antonio Castagna, nel trentennale della Sua scomparsa ( i cattolici osservanti direbbero della morte).
Per me, cattolico di formazione gesuita , il confine tra morte (: cesoia tra l'essere stato ed il più non essere) e scomparsa (: l'essere stato quale riferimento di memoria storica) risiede nel discrimine tra oblio e permanenza del ricordo postumo.
Tu, "socialista-liberale-riformista-anticlericale" , hai avuto il grande merito (e coraggio) di farTi , generosamente, carico di promuovere il ricordo postumo di un democristiano-doroteo-gavianeo di grande spessore morale (oggi, si direbbe di limpida trasparenza) e di pragmatismo animato nell'esercizio delle funzioni istituzionali.
Tale era Antonio Castagna: Sindaco di Casamicciola Terme, Assessore alla Provincia di Napoli, componente il Comitato provinciale della Democrazia Cristiana di Napoli.
Non riformista ante-litteram, ma erede ideale della cd. comunità del porcellino : quella che, nell'immediato dopoguerra unì ,in un patto di solidarismo, Fanfani, Dossetti, La Pira ed i giovanissimi Ciccardini e Baget Bozzi .
Non a caso , come Tu hai, opportunamente ricordato, Antonio prima che doroteo fu fanfaniano.
Carissimo Peppino,
l'incipiente vecchiaia - io preferisco senectus .... fisima narcisista o anndreottiana rivendicazione di prevalenza dell'esprimere rispetto al fluire del tempus ? - mi rende, spesso e stucchevolmente, didascalico (è, certamente, l'effetto perverso di lunghi anni di impegno accademico........sabbaticamente , con distacco sannita, oggi, vissuti).
Il riferimento didascalico mi porta a ricordare Aldo Moro.
Egli , agli inizi degli anni settanta del secolo scorso, ricordava ai giovani democristiani - non quelli che, oggi, miserevolmente, invocano , con millantato credito (è un reato della specie delittuosa .....ancorché in politica ,ampiamente praticato, in assenza di sanzione), ricordi di cui non furono protagonisti .......ma, solo , spettatori non paganti perché politicamente insolventi e patrimonialmente questuanti ai cordoni braccalentiani - di valorizzare la memoria storica dei cattolici democratici quale scaturigine di impegno politico al sevizio delle comunità.
Antonio Castagna - da Te definito "uomo delle istituzioni" - del pensiero moroteo inverò testimonianza attiva.
Carissimo Peppino,
Ti affido una riflessione finale.
Nel mentre , domenica 12 ottobre u.s., ricordavamo Antonio, nella sede dell'Amministrazione provinciale di Napoli (della quale, per lunghi anni, Tu sei stato autorevole addetto stampa) si svolgevano le operazioni di voto per l'elezione (di secondo grado.....) del Consiglio della Città metropolitana di Napoli.
Tu hai -opportunamente - ricordato che Antonio , da assessore alla programmazione economica della Provincia di Napoli, ebbe a porre, sul finire degli anni settanta, l'ineludibile necessità di avviare il superamento di una concezione della Provincia come amministrazione di un conglomerato di Comuni per elevarla a governo di realtà territoriali connesse in termini di integrazione funzionali.
Riuscirà in tale intrapresa la novella istituzione?
Nutro forti dubbi...... Del perché ho dato conto nella mia pubblicazione (curata con l'apporto di Rocco Felato e Vittoria Chiacchio) sulla Legge n. 56/2014, istitutiva della Città metropolitana.
Ancora grazie da un "democristiano non pentito" ad un "socialista-liberale-riformista-anticlericale (mi spieghi , per cortesia, il senso da attribuirsi, oggi, all'ultimo aggettivo ?).
Con grande affetto.
(Tammaro Chiacchio)