Adesso comincerà il rito dell’ “ interpretazione” del voto referendario. La vittoria ha molti padri e la sconfitta è orfana è stato sempre detto.
Questa vittoria – così netta e chiara – dei NO alla riforma costituzionale proposta dal presidente non eletto Matteo Renzi e dal parlamento eletto con una legge elettorale “ illegittima” decretato dalla Corte Costituzionale viene già rivendicata dal comico Grillo delle 5 Stelle e dal leghista Salvini quali propongono, il primo la cosiddetta “ antipolitica” contro tutto il sistema democratico ed il secondo la divisione e la seccesione dell’ Italia del Nord rispetto al quella del Sud dimenticando che la Repubblica è “ una ed indivisibile”. LO HANNO VOTATO.
La rivendica anche l’excavaliere di Forza Italia come se non avesse governato per 20 anni in nome del liberismo sfrenato al quale bisogna rispondere con l’ ultimo rapporto del CENSIS sul futuro dei giovani.
Ma responsabilmente questa vittoria è rivendicata dal comitato promotore nazionale del NO presieduto dal presidente emerito della Corte Costituzionale al quale hanno aderito in ogni angolo d’ Italia persone di buon senso attente alla difesa dei valori della Costituzione.
Fra i Valori della Costituzione c’è il sistema dei partiti che “ concorrono alla vita pubblica nazionale”. Ed è questo che bisogna ripristinare perché la “ democrazia indiretta” attraverso i rappresentanti eletti dal popolo a tutti i livelli – dal Comune al Parlamento - non ha alternative.
Il ricorso alla “ democrazia diretta” attraverso il Referendum è un mezzo eccezionale del quale bisogno fare buon uso e non ridicolizzarlo come è stato fatto negli ultimi trent’anni.
Con una inaudita arroganza il presidente Renzi ha definito “ accozzaglia” il vasto fronte del NO.
Cioè ha visto il pelo in occhi altrui e non visto il palo nei propri. Come se il fronte del SI portando avanti da un Partito Democratico lacerato, diviso, indistinto e senza unità programmatica, fosse una solida squadra che si è rivelata invece una nave con un pessimo nocchiero in gran tempesta.
Il fronte del NO era ed è molto eterogeneo. Ma era diretto da personalità di valore e buon senso in ogni angolo d’ Italia ed anche qui nell’ isola d’ Ischia con l’ avv. Maria Angela Calise, il prof. Mario Sironi, l’ avv. Luigi Telese, che hanno promosso incontri e discussioni pubbliche nel “ merito della controriforma costituzionale” non per mero tatticismo politico.
Forza Italia che ha un senatore coordinatore regionale che è ischitano, Domenico De Siano, si è limitata all’ affissione di qualche sparuto manifesto senza avviare un confronto contenutistico sulla controriforma. Anche la consigliere regionale di Forza Italia, Maria Grazia Di Scala, non ha promosso alcuna iniziativa di confronto civile. Come dire che Forza Italia qui non è interessata a creare una CLASSE DIRIGENTE nei Comuni sui quali la Repubblica si costruisce.
Quindi il Comitato per il NO ha espresso un voto POLITICO nel merito della controriforma proposta ed ha posto in luce tutte le contraddizioni ed i pericoli ed ha chiesto di difendere la Costituzione del ‘ 48 perché “ Legge Fondamentale” dello Stato che deve unire tutti gli italiani anche se saranno necessarie in tempi migliori alcune modifiche per il buon funzionamento della Repubblica.
Si sarebbe potuto rispondere a Renzi sull’ “ accozzaglia” con una espressione che il sen. Amintore Fanfani aprendo il XVII congresso della Democrazia Cristiana rubò al Papa Buono Giovanni
XXIII:
“ Se nel cammino verso una meta prescelta un altro si avvicina a voi non domandategli da dove viene ma dove va. E se la sua meta è quella stessa da voi prescelta proseguite il cammino insieme a lui”.
Forse l’ antipolitica di Grillo ed il separatismo di Salvini dovranno fare i conti con il voto del NO. Dovranno fare i conti con un bisogno di POLITICA e di PARTECIPAZIONE CIVILE. Dovranno indicare strade per le “ leggi ordinarie” e cioè cominciare ad avere autentiche Responsabilità di Governo come una Legge Straordinaria per l’ Occupazione Giovanile, una Legge Straordinaria per il Mezzogiorno, una Legge Staordinaria con una Imposta Patrimoniale per trovare fondi pubblici per i Giovani ed il Mezzogiorno e rimettere in moto VERAMENTE il Mezzogiorno e l’ Economia.
Dovranno fare i conti con una proposta concreta per accelerare i tempi di una vera Unità Politica dell’ Unione Europea. La protesta di un nuovo movimento come quello di Giannini negli anni ‘ 50 dell’ “ Uomo Qualunque” è facilissima. Difficile è costruire una Proposta praticabile al tempo della globalizzazione ed al ritorno delle “ guerre calde” che stanno a poche miglia dal nostro territorio nazionale.
Occorre adesso un Governo capace di guidare una fase di transizione. Breve. Brevissima. Occorre una nuova legge elettorale capace di assicurare la più ampia rappresentanza anche ai piccoli partiti perché non abbiamo nella nostra natura di italiani il “ bipartitismo”, perché siamo educati alle “ coalizioni” e dovremo imparare a renderle più “ solide” per evitare troppa “ instabilità”.
Il Comitato per il NO si deve prefiggere l’ obiettivo di trasformare una “ accozzaglia” in uno “ schieramento democratico costituzionale” all’ interno del quale potrà esserci una “ destra” ed una “ sinistra” con i tempi nuovi che ci impone la Storia. Qualcosa di simile al “ distacco” dei socialisti dai comunisti negli anni ‘ 60 del 900 o allo “ sdoganamento” del MSI negli anni ‘ 90 ed all’ ampliamento dell’ “ arco costituzionale” degli anni ‘ 70.
Una Maggioranza “ non delimitata” come diceva negli anni ‘ 70 il leader del PSI Francesco De Martino. L’ evidenza dei fatti ci propone molti più elementi che ci uniscono rispetto a quelli che ci dividono.
La vittoria del NO – a mio parere e per me – ha questo Valore. Un Valore sul quale costruire una “ Nuova Resistenza” con una “ Vecchia Costituzione”.
Casamicciola, 5 dicembre 2016-12- 05
aderente al Comitato Nazionale per il No – sezione dell’ isola d’Ischia