Il lavoro per la Storia non vale per i contemporanei bensì per le generazioni future
Quello che segue questo preambolo è un articolo che scrissi nel gennaio del 2014. Oltre cinque anni fa. Lo ripropongo sia per il ricordo sempre vivo del prof. Edoardo Malagoli sia per constatare l’estrema lentezza (ma è un eufemismo!) per l’attuazione di una “nuova politica economica, finanziaria e urbanistica per l’isola d’ Ischia”. Neanche la tragedia del terremoto del 21 agosto 2017 che ha messo in ginocchio soprattutto Casamicciola, che era comunque l’area industriale in crisi dell’isola, ha imposto una politica di pianificazione territoriale e di programmazione economica. Anzi continuano gli interventi pubblici a pioggia con scelte monocratiche dei sindaci-podestà senza alcun coinvolgimento dei Consigli Comunali e di quello che resta dei “partiti liquidi” (figuriamoci della “società civile”!); si rende “ordinario” ciò che invece doveva essere “straordinario” cioè il “Contributo di Autonoma Sistemazione” CAS per 2405 sfollati con 1254 ordinanze di sgombero per edifici nella sola Casamicciola ed il Commissario alla Ricostruzione, Carlo Schilardi, farà di questa gestione la sua attività principale perché l’“emergenza” supera tutte le altre necessità e perché non si può attuare una “Ricostruzione” senza “Pianificazione”. I “danni lievi” ed i “danni pesanti” sono due facce di una stessa moneta. Per i “danni pubblici” (scuole, municipio, chiese, beni culturali) siano ancora alle “prove di vulnerabilità” mentre strade, vie, piazze, siamo ai “danni puntellati” con pali di legno e ferro.
Nei suoi 4 numeri del 2019 l’agenzia e la rivista IL CONTINENTE ha cercato di rilanciare l’adozione e la realizzazione della Pianificazione Territoriale senza la quale qualsiasi “Programmazione” non può essere attuata con buona pace del “Piano Strategico” annunciato dal sindaco metropolitano, Luigi de Magistris.
I contributi dei 4 numeri de IL CONTINENTE proposti da importanti Autori non possono trovare attuazione senza un PIANO DI ASSETTO TERRITORIALE DELL’ISOLA D’ISCHIA che razionalizzi lo sviluppo di tutta l’isola d’Ischia vista “dall’alto dell’Epomeo” come la voleva Vincenzo Telese già nel 1946 pur nella diversità delle opinioni sulla necessità della Fusione in uno solo ma comunque sostanzialmente Uniti nelle stesse possibilità di sviluppo e negli stessi servizi al Cittadino. Poiché si avvicina la data del 31 dicembre 2019 – termine indicato dalla Regione Campania – affinchè ogni Comune si doti di un “Piano Urbanistico Comunale” secondo la delibera regionale del 26 marzo 2019 (IL CONTINENTE n.”2/19 dal titolo di copertina“ La Pianificazione Negata, Tubi, se questo è costruire) e non essendoci stata fino ad oggi nessuna concreta azione della Regione nemmeno cercato di attuare l’ordine del giorno della consigliere regionale Maria Grazia Di Scala per un “ufficio di programma” della Regione qui nell’ isola (IL CONTINENTE n.1/19 dal titolo di copertina “Ricostruzione, la Parola non basta”) è facile prevedere che anche la scadenza del 31 dicembre 2019 salterà e ci sarà un’altra proroga. Nella sostanza anche con una formula diversa.
L’appello del prof. Attilio Belli per i “prossimi mesi cruciali per il governo del territorio” non solo per quello dell'isola d’Ischia (IL CONTINENTE n.4/2019 dal titolo “Il Disastro della Ricostruzione”) cadrà nel vuoto.
Ma c’è un “sistema economico e sociale” che va avanti, che cerca “nuove frontiere”, punta all’ “economia polivalente”, riscopre l’agricoltura e valorizza il turismo nautico invita i giovani a credere nel futuro della nostra isola (IL CONTINENTE – n.3/2019 dal titolo “Il mare di legno”).
Non mi resta quindi che consegnare alla Stampa Locale dell’isola d’Ischia la continuazione di questa lunga battaglia che è stata proprio all’origine della Stampa Locale nell’isola d’Ischia nella sua presenza ininterrotta fin dal 1970. Il prossimo anno celebreremo il cinquantesimo anniversario della Stampa Locale nell’isola ed emergerà dal pluralismo delle testate, delle radio, delle televisioni, delle corrispondenze ai giornali regionali e nazionali, alle agenzie di stampa nazionali ed internazionali, che il problema della Pianificazione è stato sempre al centro della sua azione pur con differenti orientamenti e stili giornalistici. Il “Programma nella Legge” è la condizione necessaria anche se non sufficiente per la moralizzazione della vita pubblica alla quale abbiamo dedicato fiumi di inchiostro.
Ho chiesto ad un altro mio Maestro di vita, il prof. Giuseppe Luongo, che ha dedicato oltre 40 anni allo studio della geologia dell’isola ed alla diffusione di una “Cultura della Sicurezza Sismica” con una incessante presenza fisica, morale, intellettuale soprattutto dopo il sisma del 21 agosto 2017 tanto che il Comune di Forio l’ha voluto Cittadino Onorario, se il lavoro fatto e raccolto da IL CONTINENTE avesse un senso.
Il prof. Luongo mi ha scritto che “Il lavoro svolto rappresenta la continuazione del lavoro che gli intellettuali hanno svolto in passato nell’isola e compreso solo molti anni dopo. Questo è lo scenario che si ripete. Il lavoro per la storia non vale per i contemporanei bensì per le generazioni future. Perciò il lavoro fatto non è inutile”.
Non mi resta quindi che riproporre la considerazione di Fernando Pessoa che ho posto nell’ultimo numero de IL CONTINENTE augurando Buon Anno 2020:
"Di tutto restano tre cose: la certezza che stiamo sempre iniziando, la certezza che abbiamo bisogno di continuare, la certezza che saremo interrotti prima di finire. Pertanto dobbiamo fare dell’interruzione un nuovo cammino, della caduta un passo di danza, della paura una scala, del sogno un ponte, del bisogno un incontro”.