C’era una volta un borgo di pescatori. Due ali di case che formavano un centro abitativo per metà di povera gente e per l’altra metà di alta borghesia. Al centro una strada. Era un angolo di paradiso ma nessuno lo sapeva, nessuno lo aveva mai detto a quella povera gente che abitava dove molti avrebbero voluto, solo se avessero pensato che un simile luogo esisteva al mondo.
In fondo, sul limitar del mare, un’isolotto maestoso e su di esso uno splendido maniero. E’ là che si era svolta la storia di Ischia, ma la povera gente non lo sapeva. Sapeva solo che era povera, che aveva difficoltà a mettere insieme pranzo e cena.
Non si era mai misurata con alcuno, tranne pochi, non sapevano della propria dimensione.
Poi arrivò qualcuno dalla terraferma che si disse estasiato. E ancora altri e poi altri ancora ed infine tutti a scoprire Ischia Ponte.Un borgo abbandonato a se stesso che in pochi anni diventa il centro storico di Ischia.
Un borgo che tutti vorrebbero abitare ma in mancanza, almeno visitare.
Si riscopre quello scoglio con tanto di maniero e non solo. Si riscopre la storia, la vita dell’isola che si svolgeva da queste parti attraverso i secoli. Si riscopre la cultura e le tradizioni. Si riscopre Ischia Ponte. All’improvviso tutto cambia. Non più borgo di pescatori, ma meta agognata. Ogni giorno centinaia di persone ammirano i meravigliosi panorami, vanno alla scoperta degli angoli caratteristici, entrano nei negozi che si snodano lungo il corso o nei caratteristici vicoletti. Ammirano le botteghe d’arte ed affollano i ristoranti tipici della zona.
Quello che agli occhi dei residenti rappresenta la normalità, per i turisti è una scoperta continua di incanti della natura. Vista dal Castello Aragonese, Ischia Ponte assume dimensioni particolari. I colori del borgo cambiano a seconda delle ore della giornata. Si ammirano sfumature di luce che vanno fino ad un meraviglioso ed inconsueto color rosa del tardo pomeriggio. La tranquillità di una volta però appartiene solo ai ricordi. I tradizionali silenzi delle ore pomeridiane, la famosa “controra” assolata, non esiste più. La dolce ripresa delle attività lavorative ha lasciato il posto ad un frenetico andirivieni moderno. La carrozzella trainata da stanchi cavalli ha lasciato il posto alle auto non sempre bene accette. E’ il prezzo da pagare al progresso, allo sviluppo turistico che non sempre si concilia con le aspettative di chi sogna la tranquillità.
Ischia Ponte è un borgo assolutamente in espansione, con negozi di buon livello commerciale, alcuni molto particolari, gallerie d’arte e librerie, oreficerie ed artigianato. Il Castello Aragonese è sede di manifestazioni culturali ad alto livello e con la suggestiva atmosfera che solo quel maniero può dare, regala serate indimenticabili.
Il mare color verde smeraldo è quanto di meglio si può desiderare nella Baia di Cartaromana, dove ogni anno nel mese di luglio si svolge una delle manifestazioni più suggestive che possano esserci al mondo: la sfilata delle barche addobbate nell’ambito del Palio di Sant’Anna che raduna fra scogli e barche oltre quarantamila persone.
Per poter migliorare sempre più, gli imprenditori del borgo hanno inteso riunirsi in consorzio. Un consorzio che curi gli interessi generali e non alteri il territorio, che al momento può rappresentare l’unico vero pericolo di questa espansione turistica. Sono previsti interventi ad alto livello che a breve dovranno dare i frutti sperati. Usufruendo di contributi nazionali ed europei, si spera di poter migliorare il Centro Storico, offrendo ai turisti un ambiente molto qualificato ed ai residenti una vivibilità degna di un angolo di paradiso qual è per l’appunto Ischia Ponte.