Saranno 33 anni il prossimo 29 giugno dalla morte di Enzo Mazzella. Aveva 53 anni .Era il primo degli eletti con oltre 90mila voti nella lista della DC per il Consiglio Regionale dove era già stato eletto per la prima volta nel 1985. Era assessore regionale ai Lavori Pubblici in carica. Era indicato come il futuro Presidente. Era stato Sindaco della Città d’ Ischia dal 1978 al 1988. 10 anni. Prima ancora era stato assessore alle finanze ed alla programmazione.
“ Questo commercialista che si è fatto da solo prima nella vita professionale e poi in quella politica ha caratterizzato un’epoca non solo per il Comune di Ischia ma per tutta l’ isola e sono certo che il suo modo di affrontare i problemi della pubblica amministrazione segnerà anche un’epoca nel nuovo incarico alla Regione Campania” scrivevo su “ Il settimanale d’ Ischia” n.484 dell’ 8 giugno 1988 – 35 anni fa – commentando con un articolo “ il segno di Enzo” la sua nomina ad assessore regionale che imponeva di lasciare la carica di sindaco. Quell’ articolo è contenuto nel mio libro “ Ischia, oltre la cronaca – i fatti dell’ isola ( 1988-1990) nel commento di un testimone del tempo” ( Editoriale Ischia S.a.S. – aprile 1991). Il libro contiene anche un altro pezzo apparso domenica 1 luglio 1990 dal titolo “ Enzo, un Amico vero” che è il mio ricordo di Lui poiché ho avuto con lui un rapporto stretto di affetto e stima dal 1972 quando ragazzino ventiduenne lo conobbi a “ Il giornale d’ Ischia” dove cominciai a diventare giornalista guidato da Franco Conte, maestro e amico per me e amico fraterno di Enzo. Quel libro che raccoglie 37 pezzi usciti su “ Il settimanale d’ Ischia”, “ Il Golfo”, e “ La Rassegna d’ Ischia” è dedicato semplicemente “ Ad Enzo Mazzella”. Non alla Memoria. A Lui come se fosse vivente ;come se si dovesse andare avanti nello sviluppo dell’ intera isola d’ Ischia, da noi posta al centro del mondo, con la sua azione e con la sua impostazione poiché da parte mia c’era perfetta condivisione senza alcun rapporto di parentela e due sponde politiche diverse, la sua cattolica e la mia laica, ma con un Maestro comune in due epoche diverse ( Enzo aveva 13 anni più di me) alla stessa Facoltà di Economia e Commercio di Napoli che fu il prof. Giuseppe Palomba (1908-1986), ordinario di Economia Politica. Credo che i “ setti punti” della prefazione ai “ cicli storici e cicli economici” che è del 1952 e che Palomba riproponeva per tutti i suoi corsi per circa 30 anni , fu alla base del nostro rapporto culturale prima che “ partitico”. Senza che ne avessimo contezza questo era il punto di simbiosi.
: il metodo della Programmazione Economica con l’ Ente Comune al centro del Governo del Territorio, al centro del confronto permanente con lo Stato Centrale e la Regione anche polemico di rivendicazione di ruolo con adeguato sostegno finanziario poiché sul Comune lo Stato e la Regione scaricavano tutte le responsabilità di attuazione delle Leggi con il conflitto permanente tra l’ Economico ed il Sociale. E sulla chiarezza delle Leggi in Italia ha scritto un intervento illuminante la prof. Serena Sileoni, professore associato di Diritto Costituzionale all’ Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, apparso su “ Il Mattino” nei giorni scorsi dal titolo significativo: “ Se lo Stato ha il dovere di scrivere leggi chiare” e citando Harry Truman – “ Se non puoi convincerli confondili” – la prof. Sileoni afferma che “ non sfugge a nessuno che i testi normativi riproducono un linguaggio per iniziati alla portata esclusiva degli operatori e addetti ai lavori nella migliore delle ipotesi. Un linguaggio incomprensibile per l’ uso di strutture sintattiche labirintiche , ellittiche e rinvii, di espressioni desuete, barocchismi e disomogeneità dei contenuti”. 33 anni dopo la morte di Enzo siamo ancora allo stesso punto anche con un testo unico degli enti locali, dell’ urbanistica, degli espropri. Anzi peggio perché è stata distrutta la speranza di una politica di Programmazione Generale – dallo Stato ai Comuni – ed è stata assurdamente svuotato l’ Ente Provincia sia con una rappresentanza elettiva sia con funzioni e compiti mentre la Regione è solo una “ grossa Banca” incapace di redigere ed attuare una Pianificazione Territoriale possibile con un ritorno di competenze allo Stato con il Codice dei Beni Culturali.
Il grande esempio di Enzo Mazzella è quello di un “ politico delle autonomie locali” che sa cogliere le opportunità delle Leggi per realizzare il suo “ disegno di Paese”. Enzo con quella che chiamava la “ politica delle opere” realizza in 10 anni un sistema di opere pubbliche per “ Ischia, Giardino d’ Europa” con l’ esproprio di 4 ettari di pinete, lo stadio comunale, il palazzetto dello sport, i parcheggi ,la Torre di Michelangelo, il Polifunzionale, sapendo cogliere tutte le opportunità delle leggi di sostegno finanziario agli enti locali ordinarie e straordinarie. Coglie l’ occasione della legge 865/71 detta “ sulla casa” per l’ edilizia pubblica e per le nuove aree verdi e non teme il confronto legale con i privati fino alle estreme conseguenze . Sono testimone di una conferenza di Enzo al circolo della Stampa a Napoli domenica 14 maggio 1989 per spiegare minuziosamente i termini della vertenza con i Villari per la sentenza di 27 miliardi di lire per il prezzo dei suoli e nel libro riporto cronaca e commento con un lungo pezzo apparso sul n.4 del maggio 1989 de “ La Rassegna d’ Ischia”. Il Palazzetto dello Sport nasce con i fondi della legge sul terremoto dell’ Irpinia del 1980. Ischia è l’ unico Comune di “ seconda fascia” che ottiene il finanziamento. Il Polifunzionale nasce con i fondi FIO - Fondi Investimenti ed Occupazione. Avrebbero dovuto arrivare altri fondi con l’ ultima legge sul Mezzogiorno 64/88 e l’ ultima “ spartizione” a livello regionale. Nel labirinto delle Leggi Enzo sapeva cogliere le opportunità per il suo Comune. Capì prima di tutti che doveva avere ottimi funzionari per scrivere le richieste e le delibere ed i progetti. Le amministrazioni comunali che si sono succedute a quelle di Enzo hanno campato di rendita sulla “ politica delle opere” di Enzo e di quello che lui chiamava con orgoglio “ il gruppo del ‘ 72” e ci metteva anche me e Franco Conte. Il nostro rapporto si rafforzò dopo l’ improvvisa morte di Franco Conte nel 1988. Mi volle presente a San Vittore del Lazio per inaugurare il completamento dell’ acquedotto della Campania Occidentale chiudendo una lunga vertenza tra Campania, Lazio e Molise per portare l’ acqua a Napoli.
“ Chi resta del gruppo del ‘ 72 deve continuare con più energia il suo impegno. La linea che Egli ha tracciato è giusta. Bisogna superare i personalismi ed avviare l’ intero sistema istituzionale dell’ isola d’ Ischia verso un accordo complessivo tra la DC ed il PSI. Bisogna lavorare sui fatti. Rispondere concretamente alle esigenze della gente.” Scrivevo su “ Il Golfo” domenica 1 luglio 1990. Questo è il suo esempio e l’ esempio vale più di ogni precetto. Questa è l’ eredità.
33 anni dopo vedo similitudini. Non ci sono più la DC ed il PSI ma c’è un “ centrodestra” ed un “ centrosinistra” e non ci sono trattini in mezzo. Non c’è una “ Teoria Politica” per l’ uno o per l’ altro. C’è un “ civismo” che è simile al “ qualunquismo” e non ha né idee né progetti. Il sistema istituzionale dell’ isola d’ Ischia con sei Comuni ma senza più un Ente Autonomo di Valorizzazione con due catastrofi ambientali – il terremoto del 21 agosto 2017 e l’ alluvione del 26 novembre 2022 che direttamente compiscono Casamicciola al cuore ma toccano tutto il corpo vivente dell’ economia e della vivibilità dell’ isola d’ Ischia – richiede un “ Governo Unico” ed Enzo fin dal 1986 aveva presentato in Consiglio Regionale la proposta di legge per il “ Comune Unico” ed oggi il “ Governo Unico”, in forme che provengono dal “ basso” e cioè dai Consigli Comunali, si impone oltre l’ “ oracolare linguaggio dei sacerdoti del diritto con le loro intermediazioni” come dice Serena Sileoni. Bisogna cogliere le opportunità delle Leggi esistenti. L’ opportunità dei Fondi Europei strutturali e del PNRR non deve andare perduta e da qui l’ uso e la messa in progetto di un accordo di programma con l’ art.34 con lo strumento della Società di Trasformazione Urbana dell’ art.120 del Testo Unico Enti Locali. Se la Costituzione nel labirinto delle leggi d’ Italia è la “ Bibbia laica” il Testo Unico degli Enti Locali è il “ Talmud laico”. Enzo avrebbe colto tutte le opportunità. Detestava la “ chiacchierologia”. Nel labirinto avrebbe trovato una via di uscita e di salvezza civile.
E’ arrivato qualcuno dal Continente per il terremoto e l’ alluvione che mi ha ricordato le capacità e perfino lo stile di Enzo ed è Giovanni Legnini, il Commissario di Governo per l’ Emergenza Ischia. Anche Giovanni è un uomo delle autonomie locali ma ha l’ esperienza in più di un uomo di governo centrale ed è un giurista e saprà cogliere le opportunità di legge e sa decidere nella misura dei poteri che gli sono stati conferiti. Si è dotato di una struttura tecnica di buon livello. Vuole dimostrare che lo Stato sa funzionare e chiama al buon funzionamento Regione e Comuni ed ha valutato l’ inadeguatezza dell’ Ente Intermedio che qui si chiama Città Metropolitana. Lavora sui fatti. Deve rispondere “ concretamente alle esigenze della gente”. Sta imponendo uno stile di apertura civile al confronto e di comunicazione continua con i cittadini. Giovanni Legnini è una occasione per l’ isola d’ Ischia per un nuovo modello di sviluppo che ci è imposto dai mutamenti climatici e dalla transizione ecologica.
E’ un esempio e l’ esempio è più importante del precetto.
Casamicciola,