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Vicini, mostra fotografica di Giuseppe Arcamone

Vicini, mostra fotografica di Giuseppe Arcamone

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“Vicini”, mostra fotografica di Giuseppe Arcamone, vernissage venerdì 31 luglio ore 21,00.
Anche quest’anno l’Atelier delle Dolcezze da spazio ad una mostra fotografica. Vicini è il titolo della prima mostra ischitana di Giuseppe Arcamone. Un caleidoscopio di forme e colori, raccontati con un occhio attento e mai banale, pronto a catturare giochi di luce e illusioni ottiche, sospese a metà tra sogno e realtà.

Scatti sovrapposti suggestivi che attraversano i cinque sensi, incuriosendo lo spettatore, suggerendogli visioni fantastiche o rivelandogli angoli, spesso inconsueti, di realtà. Il fil Rouge dell’esposizione è una canzone dei CSI Consorzio Suonatori Indipendenti, al quale testo di Giovanni Lindo Ferretti, Arcamone si è ispirato per la scelta degli scatti da mettere in mostra.

Come di consueto, la mostra sarà accompagnata da una dolce novità inventata ad hoc per il tema della serata, il gelato al basilico e limone.

Giuseppe Arcamone, classe 1969, si interessa alla fotografia da quando era adolescente. Una laurea in Architettura, alla Federico II di Napoli, un forte interesse per il movimento del Popolo della Tammorra e per il jazz, ha coniugato la sua passione per la fotografia con il suo percorso professionale nel mondo della scuola. Nel 2006, il trasferimento a Mantova, le cui atmosfere – diametralmente opposte alla città di Napoli – ispirano scatti vagamente malinconici e di rara intensità. Qui, sperimenta anche il ritratto sportivo, immortalando – da freelance – le gesta delle squadre di rugby. Emozioni e tensioni si intrecciano all’interno di una fervida produzione, che attraversa più generi, abbracciando sport e musica, natura e cultura. Dalla malinconia della pioggia, ispirazione di una serie molto apprezzata, al ritratto del movimento, che crea effetti stranianti nello spettatore, chiedendogli sovente di partecipare attivamente alla lettura dello scatto: la cifra stilistica di Arcamone è una sperimentazione che non si autocontempla, ma che cerca continue evoluzioni nella lettura, inedita, del reale.