E’ stata inaugurata, a Napoli, alla Casa della fotografia di Villa Pignatelli l’esposizione dell’artista inglese Darren Almond, dal titolo The light between us.
Una mostra che, organizzata dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee in collaborazione con il Polo museale della Campania, e con Incontri Internazionali d'Arte, nell’ambito dell’edizione 2018 di Progetto XXI, rimarra’ in cartellone fino al 4 marzo 2018.
The light between us mette insieme opere appartenenti a differenti capitoli della ricerca di Darren Almond che, attraverso l’indagine sulla relazione tra il tempo, lo spazio e la memoria, sia personale che collettiva, e mediante la dialettica tra il linguaggio digitale e analogico, cerca di raccontare il suo viaggio specifico , catturando, con la sua macchina da presa, quei paesaggi che rispecchiano la tradizione del vedutismo settecentesco e ottocentesco. Una tradizione che, profondamente radicata in Campania, viene reinterpretata da Almond nelle sue opere, sulla scia dell’estetica contemporanea e della conoscenza tecnologica.
The light between us include lavori dalla serie Fullmoon. Una collezione di fotografie di paesaggi notturni su larga scala che, iniziate nel 1998, sono tutte scattate con la luna piena, a diverse latitudini del mondo, utilizzando un lungo tempo di esposizione.
Le immagini così appaiono irreali: i paesaggi sono immersi in una luce diversa, tanto che la notte sembra essersi trasformata in giorno, come la rivelazione di un momento del tempo che scaturisce dalla presenza fisica della luce. Osservando queste opere, lo spettatore viaggia al fianco dell’artista, condividendone la visione onirica della luce che con il passare del tempo dà forma ad ogni immagine del paesaggio.
Come per la serie Fullmoon, molte opere di Almond sono il risultato dei suoi viaggi in luoghi inaccessibili e remoti, come il Circolo Polare Artico, la Siberia, le Sacre montagne della Cina e la foce del fiume Nilo. Nel 2007, ispirato dal poeta Joseph Brodsky, Almond si è recato nella città di Dudinka, in Siberia, dove l'inquinamento della miniera locale di nichel, a Norilsk, ha creato un paesaggio soffocato di denutrite e carbonizzate foreste che si stagliano contro la neve indisturbata. Le immagini della Siberia della serie Night and Fog, sono la testimonianza agghiacciante della violenza umana sulla natura. Queste fotografie registrano l'impatto del trascorrere del tempo e le tragiche impronte dell'uomo sul paesaggio.
Nel 2015, Almond ha viaggiato nei profondi canyon delle Valle delle ferriere vicino ad Amalfi, in Italia, seguendo le orme del pittore romantico tedesco Carl Blechen, contemporaneo di William Turner. La orografia del sito, dalle creste affilate e sporgenti, ostruiva la luce della luna piena e ostacolava i primi tentativi fotografici dell’artista per catturare le immagini paesaggistiche. Così, per la prima volta, l’artista ricorre ad una nuova tecnica, realizzando le fotografie con la luce solare diretta filtrata da un vetro nero. Il risultato è straordinario: le immagini diurne, così filtrate, rivelano un paesaggio senza tempo che, ricordando le vedute del Blechen, grazieall’obiettivo di Almond, diventano la memoria della presenza del passato all’interno del paesaggio.
In mostra anche le nuove opere di Darren Almond, Light of Time, realizzate nel deserto d'alta quota di Atacama, in Cile, nelle quali i cieli notturni raccontano la storia del tempo come storia di luce.
Darren Almond è nato a Wigan, in Inghilterra, nel 1971. Nel 2005 è stato nominato per il Turner Prize ed è autore di numerose mostre personali in tutto il mondo: The Renaissance Society, Chicago (1999); De Appel, Amsterdam e la Kunsthalle Zürich, Zurigo (2001), Tate Britain, Londra (2001); Fondazione Nicola Trussardi/Palazzo della Ragione, Milano, Italia (2003); K21, Düsseldorf (2005); Museum Folkwang, Essen (2006); SITE Santa Fe (2007); Parasol Unit, Londra (2008); Villa Merkel, Esslingen and FRAC Haute-Normandie, Sotteville-les-Rouen (2011); Domaine de Chaumont-sur-Loire, Chaumont-sur-Loire (2012); Kunsthaus Graz, Graz (2015), SCAI the Bathhouse, Tokyo (2016). Tra le principali mostre collettive si annoverano le partecipazioni alla Biennale di Berlino (2001), alla Biennale di Venezia (2003), alla Biennale di Busan (2004), e la mostra connessa al Turner Prize, Tate Britain, Londra (2005), Biennale di Mosca (2007) e Tate Triennal, Tate Britain, Londra (2009). Tra le altre ricordiamo poi The Nothing That Is, Royal Academy of Arts, Londra; Photographing Monet Gardens: Five Contemporary Views, Musée des Impressionismes, Giverny (2015); Fire under Snow, Louisiana Museum of Modern Art, Humlebæk e Sublime, les tremblements du monde, Centre Pompidou, Metz (2016).
Una mostra, quella di Darren Almond, The light between us, che è stata realizzata a Villa Pignatelli grazie a Progetto XXI, la piattaforma attraverso la quale la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee si propone, sin dal 2012, di esplorare da un lato la produzione artistica emergente, nella sua realizzazione teorico pratica, e dall'altro le pratiche artistiche più seminali degli ultimi decenni, nella loro esemplare proposta metodologica. Il progetto contribuisce così alla produzione e alla diffusione di narrazioni e storiografie alternative del contemporaneo e alla definizione di un sistema regionale delle arti contemporanee basato sulla collaborazione e l’interscambio fra istituzioni pubbliche e private operanti nella Regione Campania come il Museo Pignatelli, diretto da Denise Pagano, una tra le rarissime case-museo di Napoli, che si connota dal 2010 anche come Villa Pignatelli-Casa della fotografia: uno spazio aperto e qualificato ad accogliere manifestazioni, eventi e incontri che favoriscano il confronto sui temi della fotografia come espressione culturale, promuovendo la riscoperta di un patrimonio storico ancora poco noto, la conoscenza di autori e tendenze della fotografia contemporanea a livello internazionale e l'approccio alle più moderne tecniche di comunicazione, sotto la guida del Polo museale della Campania, diretto da Anna Imponente, che nascendo nel 2014 con la riforma del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, ha l'obiettivo di potenziare le attività dei musei italiani, come punto di connessione tra centro e periferia nel favorire il dialogo tra enti statali e locali, tra realtà museali pubbliche e private, lavorando per la sinergia del sistema regionale nel rendere più fruibile la ricchezza culturale dei musei statali della Campania.
La mostra è organizzata in collaborazione con Incontri Internazionali d'Arte, un'associazione culturale senza scopo di lucro fondata a Roma nel 1970 da Graziella Lonardi Buontempo, a cui è subentrata nel 2011 la nipote Gabriella Buontempo, con l'intento di promuovere la cultura contemporanea in tutte le sue forme. Dal 2010, Incontri Internazionali d'Arte collabora con il Polo museale della Campania per la realizzazione di una serie di mostre, tra cui: Ugo Mulas. La Verifica dell'arte. Da Marcel Duchamp a Vitalità del negativo, NAPOLI di Riccardo Carbone, Rabi'a, Souvenir d'Italie di Raffaella Mariniello, Gabriele Basilico. Bord de mer, Antonio Biasiucci. 3/3 Sacrificio Tumulto Costellazioni, Wim Wenders. Appunti di Viaggio, L'arte del femminile. Julia Margaret Cameron - Florence Henri - Francesca Woodman. Oltre ad aver rilanciato il Premio Malaparte nel 2012 - che ha visto come protagonisti Emmanuel Carrère (2012), Julian Barnes (2013), Donna Tartt (2014), Karl Ove Knausgard (2015), Elisabeth Strout (2016), Han Kang (2017) - l'Associazione è impegnata inoltre nel sostegno della giovane creatività italiana, attraverso un programma di residenze per giovani artisti presso la Cité Internationale des Arts di Parigi. Nel 2015, in collaborazione con il MADRE e con il Polo museale, si è tenuta presso il museo regionale campano d'arte contemporanea la mostra personale io non sono io di Boris Mikhailov.
A seguire le foto dell'evento:
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