Un importante convegno di studi a Napoli martedì 25 ottobre nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino
Per iniziativa dell’Associazione delle Società di Trasformazione Urbana (ASTUR) presieduta dall’avv. Renato Perticarari si terrà a Napoli martedì 25 ottobre 2011 con inizio alle ore 15 nella sala dei Baroni del Maschio Angioino un importante convegno nazionale su: Società di Trasformazione Urbana: quali, come e perché”.
Sarà presentato un vero e proprio rapporto su questo importante strumento giuridico di cui possono disporre i Comuni e le Province per la riqualificazione urbana redatto dalla dott.ssa Daniela Mello per conto dell’ASTUR. Il programma prevede il saluto di apertura dell’assessore regionale all’urbanistica, Marcello Taglialatela e del suo omologo al Comune di Napoli, l’arch. Luigi De Falco che è stato anche segretario regionale di “Italia Nostra” fino alla nomina nella Giunta del sindaco De Magistris. Il convegno sarà coordinato da Mario Hubler, direttore generale della Bagnolifutura S.p.A., che è la più importante Società di Trasformazione Urbana del nostro Mezzogiorno chiamata al risanamento ed alla valorizzazione del sito di Bagnoli. Le relazione saranno del prof. Alessandro Dal Piaz, ordinario di urbanistica e pianificazione territoriale alla Federico II che affronterà l’argomento sotto il profilo urbanistico mentre l’avv. Renato Perticarari si soffermerà sull’aspetto giuridico. Ancora. Gli aspetti economici saranno oggetto della relazione del prof. Stefano Stanghellini, ordinario di estimo mentre il “contributo dei privati nei processi attuativi della STU” sarà trattato da Rodolfo Girardi, presidente dell’associazione dei costruttori edili napoletani.
Per il momento storico in cui si tiene e cioè prima dell’approvazione di un “decreto sullo sviluppo” annunciato da mesi dal Governo Berlusconi e dal Ministro Tremonti sul quale sono concentrate tutte le speranze per la ripresa economica in questo momento drammatico – soprattutto per Napoli ed il Mezzogiorno - il convegno napoletano acquista enorme importanza, a mio parere, anche per i suoi riflessi nella nostra isola d’Ischia che dispone di un sistema economico e sociale ipermaturo ma non dispone di un realistico strumento di pianificazione territoriale e non ha nessuno strumento di programmazione economica nemmeno “indicativo”; è divisa in sei Comuni presso i quali giacciano almeno 30mila pratiche per i due o tre condoni edilizi mentre la Procura della Repubblica ha avviato gli abbattimenti delle case abusive per le quali è stato”patteggiato”il reato di abuso edilizio colpito da sentenza esecutiva passata in giudicato.
Che cosa sono le Società di Trasformazione Urbana? Delle potenzialità della STU non c’è alcun cenno negli indirizzi programmatici dei sei sindaci dell’isola d’Ischia nonostante una mia personale campagna di stampa da oltre 10 anni e cioè dalla approvazione della legge n.127 del 15 maggio 1997, “Legge Bassanini”interamente recepita dal Testo Unico degli Enti Locali del 2000 all’art.120? L’attuale sindaco d’Ischia, Giosy Ferrandino, anche consigliere provinciale del PD, già sindaco di Casamicciola Terme dal 2002 al 2007, dovrebbe conservarne memoria poiché la costituzione della STU per il recupero del complesso Pio Monte della Misericordia e delle altre strutture dismesse era parte ESSENZIALE del suo programma elettorale per mia personale indicazione e con mia convinta partecipazione.
“Le società di trasformazione urbana costituiscono uno degli strumenti più interessanti cui le pubbliche amministrazioni possono ricorrere per attuare interventi complessi di riqualificazione e trasformazione urbana. Molteplici sono le esperienze che si stanno sperimentando in Italia ciò nonostante le STU risultano ancora poco conosciute in molti contesti locali”spiega la locandina di invito al convegno. Da qui l’iniziativa dell’ASTUR di presentare il quadro delle STU attive sul territorio nazionale a dieci anni dalla loro istituzione a partire dalle analisi delle principali esperienze in corso nei centri di Napoli, Macerata, Padova, Cesena, Parma, Cesenatico, Imola, Ferrara e Livorno.
Il convegno napoletano vuole fare il punto sui principali aspetti di problematicità e potenzialità dello strumento dai punti di vista urbanistico, giuridico, economico, imprenditoriale.
In estrema sintesi per un primo approccio al problema – comunque non semplice tanto da richiedere un convegno di studi multidisciplinare – queste società sono costituite dai Comuni, anche con la partecipazione della Provincia e della Regione, e sono a capitale-misto cioè con un capitale sociale di enti pubblici e di imprenditori privati. Sono proposte ad “acquisire e trasformare per aree dismesse”cioè abbandonate di difficile acquisizione giuridica in proprietà e di incerta redditività finanziaria nel tempo breve. Se infatti fosse facile acquisire le aree e ricavarne immediatamente guadagni non ci sarebbe bisogno di società-miste poiché il privato avrebbe già fatto il suo conveniente investimento. Le aree dismesse o abbandonate possono essere acquisite “o consensualmente o tramite la procedura di esproprio”ed è la questa la più importante qualificazione della STU.
Poiché nell’isola d’Ischia vige un Piano Urbanistico Territoriale approvato nel 1995 dal Ministro dei Beni Culturali dell’epoca, Antonio Paolucci, per l’inadempienza della Regione Campania ai sensi della Legge Galasso del 1984, che vieta ogni modifica del territorio, il recupero delle aree dismesse cioè immobili chiusi rappresenta la sola possibilità per una riqualificazione urbana e per un diverso modello di sviluppo programmato in quanto non è previsto un aumento di volume né un ampliamento delle dimensioni degli immobili.
Fin dal primo momento della sua istituzione a me è parso questo strumento l’unico applicabile nel Comune di Casamicciola per il recupero e l’utilizzazione del complesso immobiliare di 55mila mc. di proprietà dell’Ente Pio Monte della Misericordia chiuso da 38 anni ed al centro di polemiche e liti civili e penali da almeno 30 anni ed attualmente in rovina con una inqualificabile convenzione per il possesso sine titulo di aree di parcheggio da parte del Comune che ne ha fatto un indegno e squallido mercato comunale e contemporaneamente parcheggio e deposito di materiali di risulta, fra i quali quelli della frana del 10 novembre 2009,con una OFFESA al paesaggio ed alla storia dei luoghi!
Se si amplia la “visita alle aree dismesse” si vedrà che a Casamicciola è completamente abbandonato tutto il complesso immobiliare, “spezzettato” in decine di proprietà, un tempo adibito a centro termale del Bacino Idrotermale di La Rita ed in uno di questo stabilimenti nel 1953 Arturo Toscanini effettuò un ciclo di cure. Ed è anche questo è da recuperare al sistema produttivo con la STU. Così come esistono stabilimenti termali dismessi – oltre al complesse delle sorgenti del Pio Monte della Misericordia – come l’ex- stabilimento Verde e l’ex-stabilimento De Luise quest’ultimo chiuso da almeno 50 anni!!!!!
Casamicciola Terme è quindi l’esempio paradigmatico della necessità di un Piano di Riqualificazione Urbana e di Rilancio Economico e Sociale che non può non essere messo in cantiere se non dal COMUNE ed ESCLUSIVAMENTE con la costituzione di una Società di Trasformazione Urbana. Si tratta del recupero produttivo di aziende termali e di aziende ricettive e soprattutto di dare alla più antica cittadina termale dell’isola d’Ischia (1604) una serie di nuove e moderne infrastrutture come parcheggi, pinete, sala di congressi, centri benessere, collegati alla nascita anche di un piccolo ed attrezzato Porto Turistico nello specchio d’acqua antistante il complesso Pio Monte della Misericordia già utilizzato in maniera rudimentale ad approdo turistico durante la stagione turistica. Ma la STU potrebbe essere istituita anche con il vicino Comune di Lacco Ameno per il recupero e l’utilizzazione di almeno 700 posti letto dell’ex-complesso alberghiero-termale La Pace chiuso per liti familiari dei comproprietari dal 2003 assolutamente attiguo al Bacino Idrotermale di La Rita.
Il convegno di Napoli sulle luci e le ombre della Società di Trasformazione Urbana è quindi di enorme importanza e dovrebbe essere seguito dagli amministratori comunali, provinciali e regionali, dell’isola d’Ischia perché si possono gettare le basi concrete di un Piano di Recupero anche con l’inadeguatezza degli strumenti urbanistici in vigore che impongono, come già annunciato in altri interventi, una “Legge Speciale per Ischia”.
Ma nell’attesa di nuovi strumenti normativi ed urbanistici nella fattispecie il percorso realistico questa volta ci èindicato dal Testo Unico sugli Enti Locali mentre il decreto sullo sviluppo dovrà necessariamente prevedere un ruolo attivo nella “finanza di territorio” dell’ex-Società Sviluppo Italia ora Itainvest oltre che dell’intero sistema bancario e dell’imprenditoria regionale e locale senza escludere la possibilità dell’utilizzazione dei Fondi Europei a sostegno delle Regioni meridionali.
Casamicciola, 21 ottobre 2011