E’ stato riaperto da pochi giorni e funzionerà soltanto per i mesi di agosto, settembre e forse ottobre il “ Capricho de Calise” nella Piazza della Marina di Casamicciola. E’ un locale “ storico” perché esiste da 42 anni ed ha visto passare cantanti, attrici, ospiti illustri e turisti affezionati fino a diventare il simbolo stesso di una “ rinata” Casamicciola,
la cittadina dell’ isola famosa per le sue acque termali miracolose ed – ahimè ! – per il terribile terremoto del 28 luglio 1883 che causò circa 3mila morti e dal quale miracolosamente e forse “ polemicamente”, come sostiene Roberto Saviano, si salvò il diciassettenne Benedetto Croce. L’ immobile – disegnato dall’ indimenticabile architetto ischitano Ugo Cacciapuoti negli anni ‘ 60 nel suo stile moresco – è di proprietà comunale ed al centro di una vertenza tra la famiglia Calise che lo gestisce ed il locale Municipio che dura da almeno 10 anni tanto che ogni anno non si sa se riapre o meno.
“ Quarante ans, l’ age terrible ou on deviens ce qu’il on est” ha detto un poeta. “ Quaranta anni l’ età terribile in cui si diviene quello che si è”. Come per dire che la persona umana a 40 anni deve essere nel pieno della realizzazione professionale, della maturità, della consapevolezza di se stessa.
Ma se è vero per la persona umana la considerazione del poeta può esserlo anche per le “ cose” realizzate dall’ uomo? Un albergo, un ristorante, un lido sul mare, che per 40 anni ha visto ospitare o passare uomini e donne, ragazze e ragazzi di ogni parte del mondo; ha visto esibirsi cantanti e musicisti provenienti dagli angoli più disparati della terra ed ancora ha visto al lavoro centinaia di uomini e donne, non finisce per diventare una “ persona”? Piero Ottone, il nostro Maestro di giornalismo, chiamava addirittura il giornale “ una persona”, “ un amico”. Se chiude un albergo o un ritrovo di successo dopo 40 anni non muore anche tutta la “ storia vivente” che ha visto scorrere e che vi era contenuta come un scrigno di ricordi, di amori, di avventure?
Da oltre 40 il complesso immobiliare chiamato “ Capricho de Calise” su due livelli è parte del paesaggio. Al primo piano c’è l’ ampia sala da tè, il bar-ristorante, l’ altra sala ristorante ed infine la balconata sul mare.
Al seminterrato c’è un ampio locale che funzionava da night-club in seguito discoteca ed alcuni spazi adibiti a depositi. La superficie è di circa 600-700 mq. con le due terrazze esterne, la prima sul Corso Luigi Manzi e la seconda sulla strada statale che dà sul porto turistico e commerciale.
Questo “ complesso immobiliare” è stato per 41 anni il più importante ritrovo commerciale di Casamicciola. Il complesso fu realizzato agli inizi degli anni ‘ 60 del ‘ 900 su suolo comunale da un costruttore romano in regime di concessione trentennale con il Comune di Casamicciola che al termine della concessione ne diveniva anche pieno proprietario .La concessione prevedeva anche la locazione del tratto di spiaggia che allora dava sulla “ Marina” non ancora diventata “ Porto”. Ma il complesso commerciale per tutti gli anni ‘ 60 non ebbe un grande successo ed una buona organizzazione
Tanto che nel 1969 la società del costruttore romano fu rilevata dalla ditta del Cav. Francesco Calise e dei figli Emiddio, Marianna, Elsa e Maria che effettuò – sempre su progetto dell’ arch. Ugo Cacciapuoti - lavori di ristrutturazione ed abbellimento in stile moresco per farne un completo e romantico complesso di intrattenimento: Bar, Ristorante, Pizzeria, Tea Room, Night Club. E’ probabile che il nome “ capricho”, in spagnolo,fu inventato da Emiddio Calise, l’ unico figlio maschio del “ Cavaliere” e grande imprenditore-innovatore della ristorazione che alcuni anni prima aveva “ inventato” il Bar Calise nella pineta di Ischia Porto con grande successo. A ricordo, forse, dell’ anno di apertura fu posto nell’ ingresso centrale il bel pavimento in ceramica di De Simone.
Il decennio 1970-1980 fu di grande espansione e di grande successo per il “ Complesso Calise” soprattutto con il night-club.
Ricavato nel seminterrato, non molto alto e con una capacità ricettiva di 300-400 persone il night club “ Capricho de Calise” divenne uno dei più famosi locali notturni dell’ isola d’ Ischia. Non solo durante la stagione estiva ma anche durante il lungo inverno. Suonarono al “ Capricho de Calise” i Ricchi e Poveri, reduci da San Remo dove vinsero il Festival, Romano Mussolini, Fred Bongusto ed ancora Gegè Di Giacomo con l’ orchestra che fu di Renato Carosone e Umberto Bindi e perfino il re del Mambo, Perez Prado.
Era posta – proprio all’ ingresso interno del night sulla parete- una vera e propria galleria dei poster degli artisti famosi che erano stati al “ Capricho” . Poi i gusti del pubblico mutarono e da night il “ Capricho” divenne discoteca poi ancora fu chiuso forse perché le nuove norme sulla sicurezza non lo facevano più idoneo.
In compenso fu valorizzato meglio il ristorante e la pizzeria con la caratteristica iscrizione “ Cheste so’ pizze” mentre conservava tutto il suo fascino la sala da tè che di sera si trasformava in un romantico piano-bar per le persone di mezza età e naturalmente la qualità dei prodotti ed il servizio sono stati sempre di alto livello come nella tradizione della famiglia Calise che dal 1925 ha l’ altro bel locale nella Piazza ristrutturato alcuni anni fa dalla mano competente dell’ arch. Sandro Petti.
Ma da una decina d’ anni a questa parte il complesso ha perso competività forse perché è nata una lunga vertenza con il Comune di Casamicciola per il rinnovo della “ concessione” e la fissazione del canone di fitto. Anche l’ apertura stagionale è andata decrescendo. Al Municipio di Casamicciola presso l’ Ufficio Tecnico c’è un faldone enorme relativo a questa vertenza che si aggiunge all’ altra, storica, del complesso Pio Monte della Misericordia ed ancora a quella dell’ acquisto e dell’ utilizzazione della Villa Comunale della Bellavista ex Napoleon e dell’ occupazione dell’ ex-albergo Savoia.
Casamicciola appare il Municipio emblematico delle “ liti amministrative” e della mancata “ continuità amministrativa” dei vari Sindaci ed assessori che si sono succeduti negli ultimi 40 anni.
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Un tempo Casamicciola era la Regina del turismo nell’ isola d’ Ischia. Ne parla perfino lo storico Giuseppe d’ Ascia nel suo libro del 1867 ma ne parlano decine di scrittori di ogni parte del mondo che nel secolo XIX e del XX consigliavano Casamicciola sia per la qualità delle acque sia per i suoi “ comodi di vita”. Casamicciola aveva il Cinema, i dancing sul mare, le ampie sale congressuali del complesso maestoso del Pio Monte della Misericordia, i migliori alberghi, i più rinomati stabilimenti termali tanto che nel 1953 il Maestro Arturo Toscanini effettuò un ciclo di cure alle Terme La Rita di Michele Castagna.
Così Casamicciola da centro economico più noto dell’ isola d’ Ischia è diventata la “ periferia” della Città d’ Ischia dove perfino l’ unica libreria-cartoleria della piazza centrale è scomparsa dallo scorso anno.
40 anni è l’ età giusta per diventare il locale “ storico” di Casamicciola per il “ Capricho”, forse anche per avviare una società-mista con la diretta partecipazione del Comune al capitale di rischio insieme alla famiglia Calise che ha sempre amato, al di là del semplice lucro aziendale, il proprio paese di origine. Ed è questa la soluzione che proponiamo nell’ interesse della “ riscossa” della cittadina che non può essere ricordata ed apparire nelle polemiche giornalistiche nazionali soltanto perché sotto le macerie del terremoto del 28 luglio 1883 morì tutta la famiglia di Benedetto Croce il cui padre avrebbe consigliato al figlio diciassettenne di elargire centomila lire per la propria salvezza secondo lo scrittore Roberto Saviano.
Forse è tempo di arrestare la decadenza. Dopo la notte, anche la più lunga, c’è sempre l’ alba.”
Dopo tre mesi di bandi andati deserti dell’ Amministrazione Comunale presieduta dal nuovo sindaco Arnaldo Ferrandino si è trovato un accordo “ temporaneo” tra la Famiglia Calise ed il Comune: la Calise Srl gestirà il complesso ad un canone di circa 8 mila euro al mese per soli 3 mesi. Dopo si vedrà. Casamicciola è un Paese abituato al “ provvisorio” che nel caso dei Rioni baraccati diventa definitivo. Vive così ma forse vive male. Avrebbe bisogno di un grande progetto di Trasformazione Urbana – dalla Marina a La Rita e Piazza Majo passando per Piazza Bagni e Perrone – per recuperare tutte le aree dismesse .
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Casamicciola Terme, 29 luglio 12